Patrimoniale sopra il milione di euro
e addio alle pensioni di anzianità
Ecco le nuove ipotesi sui cui sta lavorando il governo. Possibile anche il debutto di un'imposta annuale sul modello di Confindustria. Il primo ostacolo è l'approvazione del Rendiconto
di ROBERTO PETRINI
Il ministro dell'economia, Giulio Tremonti
ROMA - Il cerchio si stringe intorno alle misure d'emergenza per rafforzare la manovra. Dopo il "doppio controllo" da parte di Fmi-Ue e le parole di Napolitano che giudicano "generici" i provvedimenti allestiti dal governo, i tecnici sono stati nuovamente allertati su due provvedimenti: l'abolizione graduale delle pensioni di anzianità e l'introduzione di una imposta patrimoniale permanente. Nonostante i veti della Lega sulle pensioni e le perplessità dello stesso presidente del Consiglio sull'imposta per i più ricchi, la direzione dei lavori, dopo il G20 di Cannes, sembra viaggiare verso le uniche misure di carattere strutturale - al netto del clima politico - in grado di riportare l'Italia su un piano di credibilità.
Per le pensioni si lavora alla estinzione dell'anzianità con l'obiettivo di portarla gradualmente a 65 anni più 35 anni di contributi, cioè "quota 100" nel 2015 e si punta all'introduzione del contributivo pro-rata per tutti. Mentre per la patrimoniale sembra farsi largo una ipotesi, basata sulla proposta Confindustria, volta a recuperare 6 miliardi con una imposta permanente dell'1,5 per mille sopra 1-1,5 milioni.
Repubblica