il carcarlo
only etf
Bce: Ferguson, Draghi parli da tedesco ma agisca da americano (CorSera)Dowjones
MILANO (MF-DJ)--Il presidente della Banca centrale europea (Bce), Mario Draghi, deve "parlare da tedesco ma agire da americano" perche' il Fondo salva Stati (Efsf) e' "nato morto" e solo l'Eurotower puo' "evitare il disastro".
Lo ha dichiarato Niall Ferguson, professore ad Harvard e alla London School of Economics, in un'intervista al Corriere della Sera, sottolineando che la Bce dovra' necessariamente seguire la Federal Reserve sulla strada del programma di allentamento quantitativo, anche perche' finora non ha aumentato molto il proprio bilancio e ha quindi "i margini per effettuare massicci acquisti di titoli".
Draghi deve "trovare un modo di iniettare liquidita' nel mercato obbligazionario senza violare formalmente le regole che sono cosi' care alla Germania", ha aggiunto Ferguson notando che anche Ben Bernanke, presidente della Fed, "tre anni fa ha dovuto forzare le regole". Il professore comunque dubita che "la moneta unica fara' naufragio", perche' "il costo di uno smantellamento dell'Eurozona sarebbe imponente per tutti e non e' chiaro a chi andrebbero gli eventuali benefici di questo processo". Questa situazione e' chiara ai tedeschi, anche perche' secondo il professore il cancelliere tedesco Angela Merkel "e' consapevole che non sara', comunque, rieletta".
Riguardo alla situazione politica italiana, Ferguson ha dichiarato di avere "enorme rispetto" per il nuovo presidente del Consiglio, Mario Monti, anche se "il governo tecnocratico non e' una soluzione" perche' bisogna "convincere i cittadini ad accettare scelte impopolari che i politici non sono riusciti ad affrontare. Il problema piu' grande dell'Italia, ha aggiunto pero' il professore, era quello della "perdita di credibilita' del Governo Berlusconi, piu' all'estero che in Italia" mentre Monti "gode di grande credibilita' internazionale" e questo "lo aiutera' molto in tutti i negoziati, a partire da quelli col Fondo monetario internazionale".
Gli Stati Uniti "saranno probabilmente l'ultimo Paese a finire" nel mezzo della crisi, ha notato Ferguson avvertendo pero' che "l'aritmetica fiscale degli Usa e' davvero brutta", non solo riguardo al "rapporto debito/Pil", ma anche per "elementi critici come la quantita' di gettito fiscale assorbita dal pagamento degli interessi sul debito". "Prima o poi Washington rischiera' il fenomeno europeo: perdita di credibilita', aumento del costo dell'indebitamento, spirale mortale dei tassi crescenti che vanificano gli sforzi di contenimento del deficit", ha concluso il professore. red/dav
(END) Dow Jones Newswires
MILANO (MF-DJ)--Il presidente della Banca centrale europea (Bce), Mario Draghi, deve "parlare da tedesco ma agire da americano" perche' il Fondo salva Stati (Efsf) e' "nato morto" e solo l'Eurotower puo' "evitare il disastro".
Lo ha dichiarato Niall Ferguson, professore ad Harvard e alla London School of Economics, in un'intervista al Corriere della Sera, sottolineando che la Bce dovra' necessariamente seguire la Federal Reserve sulla strada del programma di allentamento quantitativo, anche perche' finora non ha aumentato molto il proprio bilancio e ha quindi "i margini per effettuare massicci acquisti di titoli".
Draghi deve "trovare un modo di iniettare liquidita' nel mercato obbligazionario senza violare formalmente le regole che sono cosi' care alla Germania", ha aggiunto Ferguson notando che anche Ben Bernanke, presidente della Fed, "tre anni fa ha dovuto forzare le regole". Il professore comunque dubita che "la moneta unica fara' naufragio", perche' "il costo di uno smantellamento dell'Eurozona sarebbe imponente per tutti e non e' chiaro a chi andrebbero gli eventuali benefici di questo processo". Questa situazione e' chiara ai tedeschi, anche perche' secondo il professore il cancelliere tedesco Angela Merkel "e' consapevole che non sara', comunque, rieletta".
Riguardo alla situazione politica italiana, Ferguson ha dichiarato di avere "enorme rispetto" per il nuovo presidente del Consiglio, Mario Monti, anche se "il governo tecnocratico non e' una soluzione" perche' bisogna "convincere i cittadini ad accettare scelte impopolari che i politici non sono riusciti ad affrontare. Il problema piu' grande dell'Italia, ha aggiunto pero' il professore, era quello della "perdita di credibilita' del Governo Berlusconi, piu' all'estero che in Italia" mentre Monti "gode di grande credibilita' internazionale" e questo "lo aiutera' molto in tutti i negoziati, a partire da quelli col Fondo monetario internazionale".
Gli Stati Uniti "saranno probabilmente l'ultimo Paese a finire" nel mezzo della crisi, ha notato Ferguson avvertendo pero' che "l'aritmetica fiscale degli Usa e' davvero brutta", non solo riguardo al "rapporto debito/Pil", ma anche per "elementi critici come la quantita' di gettito fiscale assorbita dal pagamento degli interessi sul debito". "Prima o poi Washington rischiera' il fenomeno europeo: perdita di credibilita', aumento del costo dell'indebitamento, spirale mortale dei tassi crescenti che vanificano gli sforzi di contenimento del deficit", ha concluso il professore. red/dav
(END) Dow Jones Newswires