Caro il mio c/c ...

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Salve vi passo una notizia che comunque non sorprende molto, ma dice come le care . . . banche cercano di arraffare il piu' possibile prima di una , speriamo , bella batosta da parte dell'Antitrust , almeno in teoria , perchè si sa che in Italia dal dire al fare . . . .
Ciao.


Dal sito http://www.osservatoriofinanziario.it/of/ofnews.asp

e quindi dal link :

http://www.miaeconomia.it/BANCHEEMU...ficadiaumentisuicostideiservizi_articolo.html
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C/c, una raffica di aumenti sui costi dei servizi
(27/03/2006)

“Scandalosi ed illegali”: così l’Adusbef definisce gli aumenti applicati dalle banche ai conti correnti nelle ultime tre settimane. Solo nei primi ventiquattro giorni di marzo - denunciano i consumatori - 281 istituti bancari hanno comunicato in Gazzetta Ufficiale le modifiche alle condizioni contrattuali. Rispetto a periodi precedenti - spiega l’Adusbef- si assiste ad una frenetica attività nell’inserimento degli annunci commerciali in GU per avvisare i correntisti delle variazioni apportate ai costi. Tuttavia, a parte i ritocchi all’insù dello 0,25% sui tassi debitori su scoperti di conto - seguiti alla variazione apportata da Bce sui tassi di riferimento- oltre 50 banche hanno introdotto altri aumenti tra lo 0,50% e lo 0,75%.
Perché le banche- si chiede l’Adusbef- hanno inserito in massa aumenti fuori misura? I ritocchi - spiega l’associazione- sono stati possibili grazie all’art. 118 del Testo unico bancario che già negli scorsi giorni il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, ha bollato come un abuso da abolire. E ora - continua- la fretta di rialzare i costi dei servizi è dettata proprio dall’attenzione mostrata dalle Autorità che hanno cominciato a monitorare i meccanismi di definizione del prezzo dei servizi offerti dalle banche.

Il pretesto della manovra sui tassi Bce dello 0,25%, secondo l’associazione dei consumatori, “consente alle banche ogni ordine di abusi: non solo di raddoppiare o perfino quadruplicare l’aumento dei tassi sugli impieghi (fidi, mutui, prestiti personali), lasciando inalterato il saggio sui depositi attestato sotto lo 0,00125%, ma anche quello di inserire nuove voci di costo mai contrattate in precedenza”. Valga un esempio su tutti. La Cassa Rurale Centro Valsugana con un annuncio del 23 marzo ha introdotto spese di rinnovo pratica - non meglio identificata - da 100 euro a 1.000 euro. Una manovra su cui, tuttavia, l’Adusbef ha chiesto alla Magistratura penale di aprire un’indagine. E già lo scorso mese un’altra denuncia dell’associazione dei consumatori ha permesso di bloccare la decisione di Deutsche Bank che aveva deciso di applicare una retroattività di 60 giorni sui tassi di scoperto.

Aumenti dei costi dei conti correnti bancari che non sono passati quindi inosservati e sui quali è tornato il presidente dell’Antitrust Catricalà il quale ha dichiarato che la sua Authority invierà presto una segnalazione a Governo e Parlamento nell’ambito della legislazione conoscitiva già avviata sui costi dei conti correnti bancari. “Cercheremo anche di approfondire - ha detto Catricalà - in che modo queste variazioni avvengono e se avvengono in modo coordinato oppure se ciascuna banca decide effettivamente in modo autonomo”. “È assurdo - ha proseguito- che ci sia la posizione di forza che consente alle banche di cambiare autonomamente le condizioni di contratto e comunicare poi in modo molto vago e generico sulla Gazzetta ufficiale una notizia che nessuno legge e - ha precisato Catricalà - consentire un recesso senza penalità solamente entro 15 giorni da questa comunicazione, che poi è solo legale, non è effettiva”.

Immediata, infine, la replica dell’Associazione bancaria (Abi) secondo cui “è del tutto ingiustificato l’allarmismo che l’Adusbef crea tra i consumatori sulla base degli annunci pubblicati in Gazzetta Ufficiale, dove sono riportati i prezzi e i tassi massimi e non certo quelli realmente praticati allo sportello ai clienti”. L’Abi spiega infatti che si tratta di un normale meccanismo di mercato e che da dicembre 2005 a febbraio 2006 il tasso medio sui prestiti è cresciuto di soli 7 centesimi. “Le banche - si legge ancora in una nota- sono il canale di trasmissione della politica monetaria e quindi, gli aumenti dei tassi registrati nelle scorse settimane sono la naturale conseguenza dell’indicazione data in questo senso dalla Banca centrale europea ai mercati.

Patrizia De Rubertis
 

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