Cazzeggiando per il web,,ho incontrato queste news..

BOND SOCIETARI: DEFAULT RECORD NEL 2009 di WSI - APCOM


Raggiunto il livello piu' elevato nei quasi 30 anni di monitoraggio: 265 casi di insolvenze da parte delle aziende emittenti di obbligazioni. Solo negli Usa 193 casi. Superato il record del 2001 dopo lo scoppio della bolla Internet.

La recessione mondiale è accompagnata da un'ondata di insolvenze sulle obbligazioni societarie: secondo Standard & Poor's nel 2009 si sono registrati 265 casi di default da parte di emittenti di bond. Il livello più elevato mai registrato nei 29 anni da quando l'agenzia di rating ha avviato questo monitoraggio. Il record negativo precedente risaliva al 2001, con 229 default nell'anno che seguì l'esplosione della bolla internet.

Secondo lo studio nel 2009 la stragrande maggioranza dei default ha riguardato società statunitensi, con 193 casi; seguono i paesi emergenti con 36 default; l'Europa con 19 società; e Giappone, Canada, Australia più Nuova Zelanda con 17 casi: in ognuna di queste aree i casi di default risultano raddoppiati rispetto al 2008. In precedenza, un'altra agenzia di rating, Moody's aveva riferito che nel 2009 sono stati registrati 266 default, contro 105 del 2008.
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GRECIA: BOND A PICCO SUI TIMORI PER IL DEFICIT di WSI


Trovate irregolarita' gravi nel conteggio del maggiore deficit di bilancio tra i Paesi dell'Unione Europea. Interviene il Fondo Monetario Internazionale. I rendimenti schizzano sui massimi di un mese.

I Titoli di Stato greci hanno imboccato la strada dei ribassi dopo che la Commissione Europea ha segnalato "irregolarita' gravi" nelle cifre statistiche relative al Paese, gettando ombre sull'accuratezza del deficit piu' amplio tra gli Stati dell'Unione Europea.

Dopo che la Commissione ha sottolineato "la mancanza di attendibilita' e la carenza di dati a supporto delle cifre pubblicate relative al deficit", i cali dell'obbligazionario sono diventati talmente accentuati da spingere il rendimento sul due anni della Grecia in rialzo di 16 punti base, il maggiore progresso da quasi un mese.

Oggi un team formato da esponenti del Fondo Monetario Internazionale e' arrivato in Grecia nel tentativo di aiutare il governo nei suoi sforzi per ridurre il deficit.
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BUFFETT CONTRO OBAMA di WSI


Warren Buffett non ci sta. L'investitore americano si e' detto fermamente contrario alla tassa sulle banche voluta dal presidente Usa. "E' stata salvata l'economia, non le banche. C'e un senso di vendetta".

Warren Buffett non ci sta. L'investitore americano si e' detto fermamente contrario al piano fiscale allo studio dell'amministrazione Obama, che prevede l'imposizione di una tassa speciale alle banche piu' grandi del Paese. Questo perche' alcuni istituti, tra cui Goldman Sachs e Wells Fargo, hanno gia' resituito i soldi ricevuti in prestito da Washington.

"Semplicemente per me non ha senso", ha dichiarato ai microfoni della CNBC il fondatore del fondo Berkshire Hathaway, che ha un investimento sia in Wells Fargo che Goldman Sachs. "Quello che e' stato fatto nell'autunno 2008 e' stato salvare l'economia americana. Non si sono salvate solo le banche".

La settimana scorsa il presidente Obama ha annunciato il lancio di un piano volto a imporre una tassa su almeno 50 banche che ha l'obiettivo di recuperare fino a $117 miliardi di perdite subite dal programma federale di aiuti TARP.

L'imposta speciale si applichera' solo su quegli istituti che possono contare su piu' di $50 miliardi di asset, come Bank of America, JP Morgan Chase e Citigroup, societa' che sono state tra le principali beneficiarie del piano di salvataggio.

Negli ultimi tempi il numero uno della Casa Bianca si e' attirato le critiche del popolo americano, preoccupato che al piano di salvataggio del sistema finanziario potesse essere seguito da una montagna di bonus ai manager di Wall Street, quando il Paese fa ancora fatica a riprendersi dalla recessione piu' grave degli anni '30, afflitto da un tasso di disoccupazione al 10%.

"Una tassa creata con un certo senso di vendetta non puo' certo rappresentare una buona idea" ha concluso Buffett, che nelle elezioni presidenziali del 2008 aveva sostenuto proprio Obama.
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WALL ST: TORNA L'ORSO SULLA BORSA USA di WSI

Dopo aver toccato ieri i massimi di 15 mesi, il mercato accusa i cali piu' marcati dallo scorso novembre. Nasdaq -2%. Deludono i dati macro e i conti di IBM e Morgan Stanley. Timori sulla Cina. Dollaro sui massimi di seduta, giu' le commodities.

I listini azionari americani si avvicinano al giro di boa in pesante ribasso, con il paniere allargato Standard & Poor’s 500 che e' sceso dai massimi di 15 mesi raggiunti ieri dopo che i conti del colosso informatico International Business Machines e di Morgan Stanley hanno deluso le attese.

A preoccupare sono anche le prospettive che la Cina imponga alle banche di limitare le attivita' di prestito, con l'obiettivo di scongiurare un surriscaldamento dell'economia.

Dopo aver riportato una flessione del fatturato per quanto riguarda le attivita' di consulenza del business, IBM ha accusato un calo del 2.5% circa, mentre Morgan Stanley ritraccia dopo che, colpite dal calo dei ricavi provenienti dalle attivita' di trading, gli utili trimestrali hanno deluso le attese degli analisti.

Sui listini si fa sentire anche l'impatto del dollaro, salito sui massimi di seduta. Il Dollar index guadagna oltre l'1% contro le principali valute rivali. Tutte le componenti del Dow Jones scambiano in rosso, fatta eccezione per Bank of America che avanza di oltre l'1% nonostante la perdita riportata nell'ultimo trimestre.
 
CITIGROUP: ULTIMATUM DI ALWALEED A PANDIT
di WSI

Pressioni sulla banca d'affari da parte del suo principale azionista. Per il principe saudita il 2010 sara' un anno cruciale e si aspetta solidi ritorni sugli investimenti.


Pressioni su Citigroup da parte del suo principale azionista. Torna a parlare il principe saudita Alwaleed bin Talal e lo fa indirizzando le sue parole direttamente al numero uno della banca americana Vikram Pandit. Il 2010 sarà un anno cruciale, ha avvertito facendo capire che si aspetta un solido ritorno dagli investimenti effettuati nell'istituto.

Dai suoi avvertimenti, trapela un certo disappunto sull'andamento degli ultimi due anni, dove la recessione che ha messo in ginocchio il mondo intero ha portato a tagli nei profitti.

In un’intervista Alwaleed bin Talal ha dichiarato: "non intendo minacciare nessuno, ma ho detto a Pandit che il mercato gli ha dato due anni di campo libero, ma ora è arrivato il momento di portare risultati e questo è l'anno per lui in cui può centrare l'obiettivo o mancarlo. E lui lo deve centrare".

Il principe saudita ha continuato, aggiungendo che "è davvero importante..soprattutto per quegli investitori che hanno pazientato tutto questo tempo. La luna di miele è finita. Due anni sono più che sufficienti e penso che Pandit ce la farà".:eek::eek::eek::-o:D
 
STOP DI OBAMA ALLE BANCHE, SELL-OFF SUI FINANZIARI
di WSI


Regole piu' severe per gli istituti bancari dettate dal Presidente Usa. Gli investitori non gradiscono, immediata la reazione: Morgan Stanley -5%, Bank of America -4.97%, Goldman Sachs -4.6%, Citigroup -4.2%.
Barack Obama promette regole più severe per l'industria finanziaria e l'effetto immediato è un generale sell-off sul comparto.

Il presidente americano, senza peli sulla lingua, torna ancora una volta a bacchettare le banche e propone limiti su dimensione e attività dei grandi istituti di credito, a suo parere pronti a commettere gli stessi errori che hanno portato alla crisi globale.

"Anche se il sistema bancario è molto più forte oggi di quanto non fosse un anno fa, sta ancora operando secondo le stesse regole che lo hanno portato in prossimità del collasso. Da una parte osservo profitti record, dall'altro difficoltà a erogare credito a chi ne ha bisogno. Questo è un solo esempio di un tipo di irresponsabilità che richede necessariamente una riforma".

L'obiettivo è evitare i rischi legati alla crescita eccessiva dei gruppi bancari e ai legami tra banche commerciali e hedge funds.

Nel dettaglio, due sono le limitazioni. La prima prende di mira le finalità delle attività bancarie: il presidenete e il suo team economico lavoreranno insieme al congresso per assicurare che banche o istituzioni finanziare possiedano o investano in fondi speculativi, in fondi di private equity o in attività di trading.

La seconda limitazione riguarda le dimensione dei gruppi. Il consolidamento del settore verrà attentamente monitorato. Di fatto allargare la propria quota di mercato non sarà facile come in passato
 
WALL STREET: LE DUE SEDUTE PIU' PESANTI DA AGOSTO
di WSI

Il Dow (-2.02%) paga il tracollo dei finanziari (-2.8%) e brucia oltre 200 punti. Obama annuncia un piano per limitare le dimensioni, i rischi e le attivita' di trading delle banche. Dollaro ancora su, greggio in calo. In controtendenza eBay.



Seconda seduta tinta di rosso per la Borsa di New York, che ha pagato il tonfo dei finanziari. Ad innervosire il mercato e' stato l'annuncio di un piano per limitare l'assunzione di rischio e le attivita' di trading delle banche da parte del presidente Obama. Con la performance giornaliera il Dow Jones passa in rosso dall'inizio dell'anno.

Il paniere ha bruciato oltre 200 punti, ossia il 2%. Tra ieri e oggi, si tratta del calo piu' accentuato accusato nell'arco di 48 ore da agosto. L'S&P 500 ha ceduto l'1.9% a 1116.46, il Nasdaq l'1.12%, l'indice delle blue chip il 2.02% a 10388.90.

Il numero uno della Casa Bianca ha annunciato una serie di misure in questa direzione nel quadro di un programma di revisione del sistema regolatorio sul settore finanziario. Contestualmente, Obama ha proposto di imporre nuovi limiti alle dimensioni delle banche e alle attivita' di scambio, precisando di voler scongiurare un ritorno "alle vecchie pratiche" che hanno provocato la crisi finanziaria.

Obama punta inoltre a limitare l'assunzione di rischi eccessivi da parte degli istituti piu' grandi di Wall Street. Secondo i termini della proposta, alle banche non sara' piu' consentito detenere, promuovere o investire in fondi hedge per trarne profitti.

"Anche se il sistema finanziario e' molto piu' solido oggi di quanto non fosse un anno fa, sta ancora funzionando seguendo esattamente le stesse che l'hanno portato sull'orlo del baratro", ha dichiarato Obama.

Inevitabile e' stato il tracollo in Borsa dei titoli dei big bancari: Bank of America, Morgan Stanley, JP Morgan e Goldman Sachs hanno accusato ribassi compresi tra il 3 e il 6%. I commenti del presidente hanno oscurato i conti molto convincenti di Goldman Sachs, che ha registrato un utile per azione pari a $8.20, di ben $3 superiore alle previsioni.

L'impatto negativo e' stato placato, ma solo in parte, dalle parole pronunciate dal Repubblicano Barney Frank, presidente del comitato dei servizi finanziari, il quale ha detto ai microfoni della CNBC che appoggera' i cambiamenti alle norme di regolamentazione del sistema bancario, ma solo se saranno apportati lentamente, in un range piu' lungo do "tree o cinque anni".

Le banche regionali, per cui la riforma non avra' un particolare effetto, continuano invece a risplendere doppo una serie di incorraggianti conti trimestrali, tra acui Fifth Third e KeyCorp. Il settore e' una delle rare note positive di giornata sull'S&P 500. In positivo chiudono anche Comerica, SunTrust e Huntington Bancshares.

Sul Nasdaq spicca il gran balzo di EBay (+8.5%), i cui utili hanno battuto le attese anche grazie alla cessione di Skype. La societa' di aste online ha inoltre dipinto uno scenario roseo per i prossimi mesi.

A preoccupare gli investitori sono state anche le prospettive che la Cina cerchera' di limitare la crescita economica nazionale (pari al +10.7% nel quarto trimestre) probabilmente imponendo una stretta monetaria.

A luci ed ombre le notizie giunte dal fronte macro: il numero di richieste settimanali di sussidio di disoccupazione piu' alto delle attese e la lettura deludente del Philly Fed non hanno certo contribuito a sollevare il morale degli investitori. Il superindice, che fornisce una previsione dell'attivita' economica americana nei prossimi 6-12 mesi, e' risultato superiore alle attese.

Sugli altri mercati, sul valutario il dollaro si e' nuovamente rafforzato, guadagnando lo 0.4%, approfittando anche della debolezza dell'euro, su cui continuano a pesare le preoccupazioni circa la Grecia e altri Paesi del blocco UE. La moneta unica si e' indebolita dello 0.1% a $1.4094.

Nel comparto energetico in ribasso le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo cedono $1.66 attestandosi a quota $76.08 al barile. In lieve flessione l’oro a $1103.00 l’oncia (-$9.60). Arretrano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e' salito al 3.6110% perso 48 punti base rispetto a ieri.
 
PAROLA AI GUFI: MERCATO ESAUSTO, CORREZIONE IN VISTA
di WSI

Lo strategist che previde lo scoppio della bolla tecnologica fa suonare tre campanelli d'allarme: il dollaro forte, la stretta monetaria in Cina e il rincaro dei prezzi della benzina. Treasury e biglietto verde gli unici appigli.
Due strategist molto seguiti nelle sale operative sono preoccupati per l'estensione esagerata dei mercati, che nelle ultime due sedute hanno accusato pesanti cali. Che la possibilita' di una correzione stia crescendo?


Cosi' la pensano Richard Bernstein, che ha previsto lo scoppio della bolla hi-tech, e il trader navigato Gary Kaminksy, il quale non esclude di ritornare rialzista, ma solo quando vedra' una revisione al rialzo degli utili.

Bernstein ha segnalato tre trend che stanno emergendo nelle ultime sedute e che gli fanno credere che il rally potrebbe essere giunto al capolinea.

In primo luogo l'analista cita il progressivo rafforzamento del dollaro. Sebbene un dollaro forte va di pari passo con la ripresa dell'economia, allo stesso tempo ha un impatto negativo sulle materie prime, rendendole piu' care per gli acquirenti che hanno in portafoglio altre valute.

Come gia' segnalato dall'investitore Dennis Gartman, massicce quantita' di denaro si stanno spostando verso il biglietto verde, con il Dollar Index che e' salito sino a quota 78.5. E' dunque inevitabile che i prezzi delle commodity saranno messi sotto pressione.

Un secondo fattore che dovrebbe allarmare gli investitori sono le prospettive di un rialzo dei tassi di interesse. Almeno per il momento non negli Stati Uniti, dove la Fed ha sottolineato che intende mantenere i tassi su livelli minimi storici ancora per un periodo prolungato, bensi' in Cina. La Banca Centrale di Pechino prevede di imporre presto una stretta monetaria, che avra' l'effetto di ridurre i livelli di liquidita' in tutto il mondo.

Le quotazioni dei prezzi del gas non solo hanno un impatto sull'economia reale, ma hanno anche un effetto psicologico sul persone, rendendole piu' a loro agio o, viceversa, meno propense ad aprire il proprio portafoglio.

Secondo Bernstein si tratta "di un punto cruciale". La percentuale del reddito dalle spese nell'energia sta arretrando su livelli preoccupanti. Se i prezzi del petrolio dovessero salire piu' in fretta e con piu' intensita' rispetto alle entrate, allora la ripresa ne verrebbe seriamente danneggiata.

"Questo e' il genere di eventi in grado di provocare una correzione e gli unici posti dove nascondersi sono il dollaro e i Treasury", ha concluso Bernstein.

Ma c'e' anche un altro problema, piu' tecnico: il mercato e' esausto. Per spiegarsi meglio il trader Kaminsky ha preso come esempio il prezzo dei titoli di JP Morgan, facendo la sua sfera di cristallo del mercato.

L'azione e' l'esempio lampante di "come i titoli che sono posseduti da troppe persone possono per contro essere venduti senza troppi ripensamenti una volta che spuntano segnali di allarme".

Siccome attualmente il tono sottostante del mercato e' pregno di scetticismo, l'analista ha un atteggiamento poco fiducioso verso Apple, Amazon e il settore dei tecnologici in generale, titoli per cui vale lo stesso discorso fatto per la banca JP Morgan.

Piuttosto che esporsi verso societa' che portano con se' rischi specifici, meglio giocare short nel fondo di investimento comune sull'indice Nasdaq (QQQQ). Un investimento di questo tipo consente infatti "di avere quella visibilita' sui ribassi" necessaria in caso di contrazione.

Per quello che puo' d'essere d'aiuto, Kaminsky ha spiegato che diventerebbe rialzista senza problemi, ma solo nel caso in cui le societa' tecnologiche inizieranno a rivedere al rialzo le prospettive sugli utili. Sino ad allora il settore non avra' abbastanza benzina in serbatoio per correre ancora.
 
FED: SALTA IL VOTO AL SENATO SU BERNANKE di WSI - AGI - ANSA

Stando alle ultime voci la riconferma di Ben Bernanke alla guida della Fed potrebbe essere in pericolo. Il mandato scade a fine mese. Necessari 60 voti a favore. Per Obama resta il piu' indicato.


Il leader della maggioranza democratica al Senato Usa, Larry Reid non ha ancora fissato il voto per la riconferma del presidente della Fed, Ben Bernanke alla guida dell'istituto per un secondo mandato.

Reid ieri si e' incontrato con Bernanke, il cui mandato scade il 31 gennaio.

OBAMA, BERNANKE IL PIU' INDICATO A GUIDA FED

(ANSA) - NEW YORK, 22 GEN - Il presidente Barack Obama continua a ritenere che Ben Bernanke sia la persona migliore a guidare la Fed. Lo afferma la Casa Bianca. Il presidente e' 'fiducioso' sulla riconferma di Bernanke da parte del Senato. Nel caso in cui non venisse riconfermato alla presidenza della Fed per il secondo mandato, il suo posto sarebbe preso dal vice presidente Donald Kohn, entrato alla Federal Reserve nel 1970.

I democratici avevano tentato il voto oggi per la riconferma di Bernanke, ma poi e' slittato alla prossima settimana, forse gia' lunedi'. Bernanke ha bisogno di 60 voti del Senato per ottenere la riconferma, ma molti senatori anche fra i democratici hanno dichiarato che voteranno contro.

Il Wall Street Journal parla di una possibile vittoria di misura del presidente della Fed. Fra i democratici contrari a Bernanke c'e' Russ Feingold. 'La responsabilita' del presidente della Fed e' di assicurare un sistema finanziario solido.

Sotto la guida di Bernanke, la Fed ha permesso attivita' finanziarie irresponsabili che - afferma Feingold - hanno portato alla maggiore crisi dalla Grande Depressione. Quando il Senato considerera' la sua riconferma, votero' contro'.
 
Benjamin Fulford HAARP sub ITA Terremoti Causati Da HAARP ITA

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=Ak5Wj_eDo38]YouTube - Benjamin Fulford HAARP sub ITA Terremoti Causati Da HAARP ITA[/ame]
 

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