Cazzeggiando per il web,,ho incontrato queste news..

FED: BERNANKE, IL VOTO A FINE SETTIMANA - APCOM

La votazione per la riconferma del capo della Banca Centrale Usa si potrebbe tenere giovedi' o venerdi'. Molti i senatori contrari per la politica che ha portato in crisi Wall Street e l'economia americana.
Il senatore democratico Harry Reid, leader di maggioranza al Senato americano, ha detto di sperare in un voto per la riconferma di Ben Bernanke alla guida della Fed entro giovedì o venerdì.

Il capo della Banca Centrale americana è stato messo clamorosamente in discussione negli ultimi giorni, con molti senatori che hanno ritirato il loro appoggio ad un suo secondo mandato. E' l'effetto della sconfitta elettorale in Massachusetts per i democratici, che ha riportato la politica in contatto con il risentimento e le paure degli americani verso l'economia e la finanza.

Molti senatori hanno puntato il dito contro la politica monetaria di Bernanke, ritenendola responsabile, se non complice, della condotta che ha portato Wall Street e l'economia americana sull'orlo del baratro.

Stando agli ultimi conteggi, Bernanke dovrebbe comunque riuscire ad ottenere i 60 voti necessari per la riconferma.
 
FIAT: SACCONI, DECISIONE A FREDDO INTERROMPE DIALOGO

(AGI) - Roma, 26 gen. - "Una decisione a freddo che interrompe in qualche modo il filo del dialogo sociale". Cosi' il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi commenta l'annuncio da parte dell'azienda di due settimane di cassa integrazione in tutti gli stabilimenti. "Ci auguriamo - aggiunge in un'intervista al Tg1 - di ricucirlo presto a un tavolo che e' dedicato al gruppo Fiat". .
 
ROUBINI: "RIPRESA ANEMICA PER L'ITALIA" di WSI - ANSA

L'economista, professore della New York University, interviene cosi' da Davos. "Le cose si stanno stabilizzando, ma i problemi fondamentali non sono ancora stati affrontati".
'L'Italia e' oggi leggermente piu' in forma di altri sul fronte dei conti pubblici'. Lo dice l'economista Nouriel Roubini. La vera questione per l'Italia - aggiunge - e' quella di accelerare veramente le riforme strutturali per arrivare ad una maggiore crescita della produttivita''.


'Non so se queste riforme saranno realizzate, tuttavia in Italia le cose si stanno stabilizzando. Ma c'e' una ripresa anemica e i problemi fondamentali non sono ancora stati affrontati'. Quanto allo scenario globale Roubini, dal forum di Davos, ha ribadito l'avvertimento gia' lanciato nei giorni scorsi: i mercati sono ancora deboli, il sistema finanziario ha ancora un eccesso di leva, si assiste ancora ad una contrazione del credito, la ripresa e' lenta.

In particolare, per quanto riguarda l'Eurozona, l'economista della New York University ha parlato di difficolta' 'nei Paesi periferici' che soffrono di poca competitivita' e debolezza dei conti pubblici: ha accennato anche all'Italia, ma si e' soffermato su Grecia e Spagna per indicare che e' la Spagna oggi a preoccupare di piu'.
 
TASSI USA: LA FED CONFERMA IL TARGET 0.00%-0.25%
di WSI

Come atteso, la Banca Centrale Usa ha mantenuto invariata la forchetta sui fed funds. Un voto contrario. Migliora l'economia, ma i tassi rimarranno "eccezionalmente bassi" per un periodo prolungato. IL COMUNICATO FED


La Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi d’interesse ad un range compreso tra lo 0.00% e lo 0.25%. I tassi sono fermi all’attuale livello dal 16 dicembre dello scorso anno. Questa volta pero' la decisione non e' stata unanime. Il voto contrario e' stato quello di Thomas Hoening, il quale ha citato il cambiamento delle condizioni economiche e finanziari, tali da non garantire piu' livelli eccezionalmente bassi per un periodo troppo lungo.

Per i lettori di Wall Street Italia ecco la traduzione in italiano del documento ufficiale della Federal Reserve:

Le informazioni ricevute dall’incontro del FOMC svoltosi a dicembre suggeriscono che l’attivita’ economica ha continuato ad espandersi e che il deterioramento del mercato del lavoro ha subito un rallentamento. La spesa delle famiglie si sta espandendo ad un ritmo moderato, ma e' ancora limitata dalla debolezza del mercato del lavoro, da una modesta crescita dei redditi, dal cattivo stato di salute del settore immobiliare e dalle difficili condizioni creditizie. Le spese aziendali per le apparecchiature e i software sembrano in ripresa, ma la contrazione degli investimenti nelle strutture continua e le societa' restano riluttanti ad assumere nuovi dipendenti. Le aziende hanno ampliato le scorte, per allinearle alle vendite.

Se da un lato le attivita' di prestito delle banche continuano a diminuire, le condizioni dei mercati finanziari continuano a giocare in favore di una crescita economica. Sebbene sia probabile che l'intensita' della ripresa dell'economia attraversera' una fase di moderazione per un certo periodo di tempo, il Comitato prevede un graduale ritorno a livelli piu' alti di utilizzazione delle risorse in un contesto di stabilita' dei prezzi.

Con il significativo rallentamento delle risorse che continua a mettere un freno alle pressioni sui costi e con le attese per un'inflazione stabile sul lungo termine, con ogni probabilita' l'inflazione restera' sotto controllo ancora per un po' di tempo.

Il Comitato manterra' la forchetta per i tassi sui fed funds allo 0.00-0.25% e prevede che le condizioni economiche, compresi i bassi livelli di utilizzazione delle risorse, i trend inflativi sotto controllo e le attese per un'inflazione stabile, dovrebbero continuare a garantire tassi eccezionalmente bassi per un periodo prolungato.

Per offrire un sostegno alle attivita' di mutuo e ai mercati immobiliari, nel tentativo di migliorare le condizioni economiche generali nei mercati creditizi privati, la Federal Reserve acquistera' $1.250 miliardi di asset MBS (Mortgage-Backed Securities) e circa $175 miliardi in debito (Agency Debt). Con l'obiettivo di promuovere una transizione indolore nei mercati, il Comitato sta gradualmente riducendo l'ammontare di operazioni di acquisto e prevede che tali transazioni saranno portate a termine entro la fine del primo trimestre. Il Comitato continuera' a valutare le sue operazioni di acquisto di asset alla luce dell'evoluzione dell'oulook economico e delle condizioni dei mercati finanziari.
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Alla luce del miglioramento dei mercati finanziari, la Federal Reserve ha deciso di mettere fine ai programmi Asset-Backed Commercial Paper Money Market Mutual Fund Liquidity Facility, Commercial Paper Funding Facility, Primary Dealer Credit Facility e Term Securities Lending Facility il primo febbraio, come previsto. Inoltre, le operazioni di scambio di liquidita' temperonea tra la Federal Reserve e le altre banche centrali si concluderanno il primo febbraio. La Federal Reserve ha dato il la' ad una fase che portera' al cancellamento del suo programma TAF (Term Auction Facility): $50 miliardi in un credito a 28 giorni saranno offerti l'8 febbraio e $25 miliardi a 28 giorni saranno offerti nell'asta conclusiva dell'8 marzo.;)

L'attesa scadenza del programma Term Asset-Backed Securities Loan Facility rimane fissata per il 30 giugno per quei prestiti legati agli MBS commerciali di nuova emissione e il 31 marzo per quei prestiti legati a tutti gli altri tipi di strumenti collaterali. La Federal Reserve e' sempre pronta a modificare i suoi piani se le condizioni lo richiederanno, in modo da continuare a sostenere la stabilita' finanziaria e la crescita economica.

A votare a favore dell’azione di politica monetaria del FOMC sono stati: Ben S. Bernanke, Chairman; William C. Dudley, Vice Chairman; James Bullard; Elizabeth A. Duke; Donald L. Kohn; Sandra Pianalto; Eric S. Rosengren; Daniel K. Tarullo e Kevin M. Warsh. A votare contro la decisione di politica monetaria e' stato Thomas M. Hoenig, il quale ritiene che l'economia e le condizioni finanziari siano cambiate e siano tali da non poter piu' garantire tassi sui fed funds su livelli eccezionalmente bassi per un periodo prolungato.
 
BORSA: L'ORSO E' TORNATO. PREFERIRE LA LIQUIDITA'
di WSI

Ne e' convinto Prechter, che aveva previsto la ripiegata dell'azionario nel 1987. Si salvi chi puo'. Oro e materie prime visti in calo. Stesso destino anche per le obbligazioni societarie.


Aveva gia’ previsto le turbolenze del mercato azionario del 1987. Adesso mette in guardia: siamo entrati in una nuova fase "orso". Questo significa che non bisogna perdere tempo e battere la ritirata dall’azionario ora che il Dow viaggia ancora a 5 cifre. A sostenerlo e’ Robert Prechter, il presidente di Elliot Wave International.

In un'intervista rilasciata all'emittente Cnbc, l’esperto ha tracciato un quadro degli ultimi avvenimenti cruciali per la finanza globale. L’idea e’ che dal mercato stanno arrivando gli stessi segnali di una forte ondata ribassista che erano stati individuati dal suo team tra la fine del febbraio e l’inizio del marzo 2009. Indicatori che, per altro, erano stati individuati anche tra il 1999 e 2000.

"In questo momento c’e’ troppo ottimismo tra gli operatori e le valutazioni sono ecccesive", ha detto. Prechter si e’ espresso anche sulle materie prime. L’oro e le altre commodities sono destinati a ripiegare. Stesso destino anche per i corporate bond.

Cosa fare dunque? Preferire la liquidita’.
 
Bernanke confermato alla presidenza della Fed
di ANSA

Secondo mandato alla guida della banca centrale americana


(ANSA) - NEW YORK, 28 gen - Il Senato americano ha confermato Ben Bernanke alla presidenza della Fed per il secondo mandato. I voti a favore sono stati 70, mentre trenta quelli contrari. Il Senato ha fatto 'la cosa giusta', ha detto il segretario al Tesoro Timothy Geithner, sottolineando che 'Bernanke ha giocato un ruolo vitale nel guidare l'economia americana'.
 
USA: SENATO CONFERMA BERNANKE A CAPO DELLA FED

(AGI) - Washington, 28 gen. - Il Senato ha confermato Ben Bernanke alla guida della Federal reserve per un secondo mandato della durata di 4 anni con 70 voti a favore e 30 contro, una maggioranza molto piu' ampia del previsto .
 
DA DAVOS L'OMBRA DI UNA NUOVA RECESSIONE
di WSI

I gotha dell'economia e della finanza riuniti a Davos sono tutti d'accordo: la crisi non e' ancora finita. Indebitamento e deficit di bilancio i maggiori nemici. Si salvano le economie emergenti. Inutili le regole per le banche.



Chi sperava di poter mettere definitivamente la parola fine alla piu’ grossa crisi dopo quella del ’29 deve ricredersi: il ritmo della ripresa potrebbe subire una battuta d’arresto entro la fine dell’anno in corso. Sono tutti concordi i gotha dell’economia e della finanza riuniti al forum annuale di Davos, in Svizzera, dalle cui riflessioni emergono chiare indicazioni per i prossimi mesi.

Se e’ vero che l’economia in generale si sta riprendendo, e’ altrettanto vero che non e’ ancora tempo per considerarsi fuori pericolo. Cosi’ riporta il Wall Street Journal.

Il nodo cruciale e’ il pesante indebitamento con cui governi e possessori di case in Stati Uniti ed Europa dovranno fare i conti ancora per un bel po’. Le speranze di una crescita globale vanno mitigate, ma non per quanto riguarda paesi come Cina e India destinate invece a fare meglio.

A riproporre l’ombra della recessione ci ha pensato l’economista Nouriel Roubini, che tre anni fa, proprio da Davos, aveva anticipato quello che poi e’ accaduto su tutti i mercati. Il professore della New York University e’ stranamente ottimista sulle prospettive positive delle economie emergenti. Ma intravede comunque rischi in una possibile bolla nel Sol Levante, nell’invecchiamento della popolazione in Russia e negli ostacoli di tipo politico in Brasile e India.

Quanto alla regolamentazione finanziaria, Roubini e’ tra coloro che si interrogano sulle stringenti misure che dovrebbero portare alla separazione tra banche commerciali e banche di investimento.

Il finanziere George Soros e' sicuro che la riforma degli istituti finanziari sia prematura e insufficiente. "In linea generale appoggio il piano Obama, ma il timing e’ sbagliato. E’ troppo presto. Le banche non sono ancora fuori pericolo".

Altri avvertono: regole stringenti potrebbero minare la ripresa in generale. "L’incertezza economica da cui stiamo tentando di uscire potrebbe esser seguita da un incertezza di tipo politico", ha sostenuto il professore all’universita’ di Chicago Raghuram Rajan. Un esempio per tutti: il mix disoccupazione Usa al 10% e crescita cinese potrebbe spingere gli Stai Uniti verso misure populiste e protezioniste", ha detto.

Stessa opinione anche da parte del co-fondatore del fondo di private equity Carlyle David Rubenstein. E’ un illusione credere che stringenti regole possano impedire future crisi finanziarie. Gli Stati Uniti devono migliorare "le tre d: debito, deficit e dollaro", ha concluso.
 
RUSSIA-CINA VOLEVANO FAR SALTARE FREDDIE E FANNIE
di WSI

Lo scrive nero su bianco l'ex segretario al tesoro Paulson nel suo nuovo libro "On the Brink". Il Cremlino voleva che il Celeste impero si sbarazzasse dei bond delle due agenzie governative. I fatti risalgono al 2008.


Uno schema "dirompente" doveva essere messo in atto tra Russia e Cina. Obiettivo: mandare all’aria Freddie Mac e Fannie Mae, le due agenzie governative che erogano la maggior parte dei mutui americani. A riferirlo l’ex segretario al Tesoro Henry Paulson nel suo libro "On the Brink", in vendita dal prossimo primo febbraio.

Secondo quanto appreso dallo stesso Paulson durante le celebrazioni delle ultime Olimpiadi di Pechino, il Cremlino avrebbe fatto pressioni sul Celeste Impero affinche’ nel 2008 si sbarazzasse a piene mani delle obbligazioni facenti capo alle due "GSE" (Government Sponsored Enterprises, come le ha definite tecnicamente il predecessore di Geithner) con l’intento di spingere gli Stati Uniti a mettere mano al portafoglio per salvarle, riccorrendo alle autorita’ competenti.

"Pesanti vendite avrebbero potuto creare un’improvvisa perdita di fiducia in queste due agenzie e creare uno shock nel mercato", ha scritto Paulson. "Ho aspettato di tornare negli States ed essere in un ambiente sicuro per poter informare (l’allora, ndr) presidente George W. Bush".

Non sono mancate le immediate reazioni alla notizia: "La Russia non ha mai suggerito alla Cina simili strategie", ha replicato il portavoce di Putin Dmiry Peskov secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg News.

Il Cremlino nel 2008 ha venduto tutte le sue obbligazioni legate a Freddie e Fannie. All’inizio di quell’anno ne possedeva per un valore di $65.6 miliardi. Il 6 settembre dello stesso anno le due agenzie governative sono sate salvate nel bel mezzo del peggior scivolone del mercato immobiliare dai tempi della Grande Depressione.
 

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