I mercati bocciano la manovra Berlusconi & Tremonti. Il CDS Italia si impenna verso i massimi
Altro che +5.4% di Piazza Affari. Il prezzo dei CDS (credit default swaps) sul debito sovrano dell'Italia quotato sulle borse elettroniche e' salito +70% in due settimane, ed e' in crescita anche dopo l'annuncio della manovra del governo italiano presentata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal ministro dell'economia Giulio Tremonti. Cio' equivale ad una sonora bocciatura dei mercati finanziari in merito all'efficacia della manovra. Altrimenti il rischio percepito sul nostro paese avrebbe dovuto calare, e non crescere.
Altro che +5.4% di Piazza Affari. Il prezzo dei CDS (credit default swaps) sul debito sovrano dell'Italia quotato sulle borse elettroniche e' salito +70% in due settimane, ed e' in crescita anche dopo l'annuncio della manovra del governo italiano presentata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal ministro dell'economia Giulio Tremonti. Cio' equivale ad una sonora bocciatura dei mercati finanziari in merito all'efficacia della manovra. Altrimenti il rischio percepito sul nostro paese avrebbe dovuto calare, e non crescere.
L'incauta, improvvida, inaccettabile dichiarazione del premier Berlusconi - solo l'ultima in ordine di tempo - "oggi l'Europa ha sconfitto gli attacchi della speculazione", pur in un contesto di semplice buon senso ove si applichi la regola generale che "ignorantia legis non excusat" ha, se possibile, svegliato il can che dormiva e fatto venire strane idee ai piu' aggressivi speculatori di tutto il mondo. "Non puo' avere detto quel che ha detto", e' stato il mantra nelle sale trading di Manhattan, ancora aperte per il business quotidiano mentre in Italia era sera.
Tremonti lo ha detto in modo molto chiaro in conferenza stampa: "Senza un intervento rapido, salta tutto: mi sono mosso su una linea molto delicata. Dopo quel che è accaduto in Grecia, dovevamo dare un segnale ai mercati. Lo faccio per il bene di tutti. Il mio rigore non ha altre ragioni se non la stabilità finanziaria del Paese e il suo futuro".
Intervento rapido. Segnale ai mercati. Grecia. Salta tutto. Ecco le parole chiave della manovra. Ma di fatto il risultato e' che un Paese del G8 ha appena approvato un raffazzonato e confuso esercizio contabile valido per i prossimi due anni (fino al 2012) congegnato dal ministro del Tesoro che per farlo approvare ha minacciato anche le proprie dimissioni - e' il ragionamento dei grandi investitori istituzionali bancari, spesso gli speculatori piu' accaniti - allo scopo di raschiare il barile dei conti italiani e racimolare 24 miliardi di euro onde continuare a galleggiare nella tempesta di questi mesi e dando un chiaro "segnale ai mercati". Bene, solo che il governo non ha varato alcun intervento strutturale di taglio serio della spesa pubblica; non ha disegnato alcuna modifica non-episodica del bilancio dello stato o di stimolo della crescita e degli investimenti; ha partorito insomma una "manovra" priva di alcuna visione relativa ad un serio futuro del paese; ecco: se in questo contesto globale, Silvio Berlusconi (che pronuncia Google --- Gogol come lo scrittore russo) aggiunge poi davanti alle TV "oggi l'Europa ha sconfitto gli attacchi della speculazione".... allora e' comprensibile che i vasti mercati finanziari internazionali, composti da migliaia di soggetti e sopratutto dalle trading room sui derivati dell'intero sistema bancario mondiale, e' comprensibile che si accaniscano costoro, forse, ancora di piu', per mettere il nostro povero amato Paese nel loro mirino di cinici speculatori, giocando al ribasso e puntando contro.
La borsa di Milano e i suoi rimbalzi drogati come il +5.4% di giovedi', non contano nulla nell'ottica globale. La speculazione muove ogni giorno trilioni di dollari ed euro ed ha ormai un suo ruolo un po' "livellatore" e un po' da "vigilante"; pur con tutti gli eccessi e gravi manchevolezze viste negli ultimi due anni, la speculazione oggi fa - in tempo reale - il lavoro di 10 opposizioni, 30 PD, 50 sindacati e 100 uffici studi cosiddetti indipendenti, perche' ormai queste sono tutte entita', in Italia, inciuciate col sistema di potere e mai veramente al servizio del cittadino. La speculazione invece e' al servizio di se stessa e premia e punisce dove vede punti di forza o punti di debolezza.
Ma bando alle ciance e veniamo ai numeri. Il CDS (credit default swap) a 5 anni della Repubblica Italiana quotato stasera sugli schermi elettronici ha un prezzo di 213 punti base, un differenziale di appena 7 punti rispetto al CDS della Spagna, che quota 220 (mai l'Italia si era avvicinata cosi' tanto ai cugini iberici, anche se ambedue i paesi fanno parte ahinoi dello stesso Club Med, detto anche PIIGS - Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna - seppure in Italia nessuno ha il coraggio e l'onesta' intellettuale di ammetterlo).
Il prezzo dei CDS sul debito sovrano dell'Italia aveva raggiunto il massimo storico a quota 232 il 6 maggio scorso (il giorno del "flash crash" a Wall Street, quando il Dow Jones in 20 minuti crollo' circa 1000 punti, cioe' -9,2%). Da quel momento il derivato e' sceso in verticale, il che aveva fatto pensare che il rischio Italia cominciava finalmente ad essere percepito dai mercati con meno allarmismo e un po' piu' di benevolenza. Non e' durata a lungo. La discesa del CDS e' proseguita per poco meno di una settimana, fino al 12 maggio 2010, giorno che costituisce il minimo di periodo e il punto di ribaltamento dello scenario, seguito da un forte aumento della sfiducia nell'Italia e contestualmente del prezzo del CDS.
La preoccupante impennata del credit default swap Italia avrebbe dovuto in teoria fermarsi proprio in parallelo all'annuncio della manovra da parte del governo. In teoria, se il mercato avesse potuto trovare nella manovra tutto quello che di fatto non c'e' - trasparenza, equita' sociale, efficacia, solidita' strutturale, impegno sostanziale nella riduzione degli enormi sprechi, misure per incentivare la crescita - invece nisba, la manovra imposta da Tremonti a un riluttante Berlusconi timoroso di perdere consenso, non ha nulla di tutto cio', e per questo non e' piaciuta ai mercati per i quali il ministro dell'Economia l'aveva pensata. Cosi' e' stata bocciata: il CDS Italia ha continuato a salire dal giorno delle prime indiscrezioni sulla manovra, e da un minimo di quota 125, in appena due settimane, il derivato e' schizzato +70% fino ad arrivare ai prezzi di stasera a quota 213.
Cio' significa che ai prezzi attuali, per assicurare $10 milioni di debito pubblico italiano contro un eventuale default del nostro paese, gli investitori istituzionali globali sono disposti a pagare ogni anno $213000. Il CDS infatti e' un titolo che funge da assicurazione, e' una "copertura", un paracadute. Ma nella finanza piu' aggressiva e' anceh uno strumento tra i tanti per guadagnare speculando, con buy o sell, a seconda del sentiment e del sottostante (che poi e' la nazione Italia, cioe' tutti noi) oltre che un termometro molto accurato sullo stato di salute generale del paese.
Volete un paragone concreto, per chiudere? Ecco: se e' vero che il CDS della Grecia e' a quota 707 (quindi il rischio percepito e' triplo rispetto a quello dell'Italia) il CDS del Brasile stasera e' a quota 135. Ed altri CDS a casaccio che vediamo sul pc sono: Francia 71, Austria 69, Stati Uniti 38, Germania 42, Finlandia 29. Diciamo la verita': non fa un po' rabbia anche voi continuare a sopportare che il nostro fantastico paese continui a far parte delle nazioni "Club Med" a rsichio, anche se sul Mediterraneo in effetti, le nostre coste si bagnano?