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Bank of America
Bank of America: vuole restituire aiuti, moody's taglia rating
NEW YORK, 25 mar (ats/ansa) Bank of America annuncia, in linea con molte altre banche, di voler restituire nell'arco dei prossimi mesi i 45 miliardi di dollari ricevuti dal governo. E lo fa nel giorno del downgrade di Moody's, secondo la quale l'istituto potrebbe addirittura avere bisogno di una terza tranche di aiuti dal governo.
Mentre sono in corso gli stress test per valutare la solvibilità delle banche e a poche ore dall'incontro del presidente Barack Obama con gli amministratori delegati delle 12 maggiori banche americane, Bank of America esce allo scoperto e svela la propria intenzione di voler restituire gli aiuti ricevuti fra aprile e la fine dell'anno, fra lo scetticismo di molti analisti, alcuni dei quali ritengono che si tratti di affermazioni non realistiche.
L'intenzione di Bofa è in linea con quella di Goldman Sachs, Wells Fargo e delle banche regionali Iberiabnak, TCF Financial e Suncorp, che si sono espresse in tal senso. Ma - secondo alcuni analisti - l'attuazione di tale intenzione è legata ai risultati degli stress test in corso, dai quali alcune banche potrebbe uscire indebolite.
Moody's ritiene che Bank of America potrebbe aver bisogno di ulteriori aiuti pubblici: le pressioni sul capitale della banca "si sono fatte più acute" e questo "aumenta le probabilità che ci sia bisogno di un'iniezione di capitale da parte del governo".
Moody's ha tagliato il proprio giudizio su Bank of America da 'A2' ad 'A1' il rating sul senior debt, da 'A3' ad 'A2' quello sul senior subordinated debt e da 'A2' a 'Baa3' quello sul junior subordinated debt.
L'agenzia internazionale di rating non si aspetta che Bank of America possa generare un adeguato ammontare di capitale almeno fino alla seconda metà del 2010. L'idea di Bank of America di restituire quanto ricevuto dal governo "non è realistica" afferma Campbell Harvey, professore dell'Università Duke, secondo il quale rimborsare il prestito prima che la ripresa si concretizzi rischia di essere "controproducente": si tratterebbe - precisa - di ritirare soldi dal mercato in un momento in cui servono a sostenere l'economia.
Bank of America: vuole restituire aiuti, moody's taglia rating
NEW YORK, 25 mar (ats/ansa) Bank of America annuncia, in linea con molte altre banche, di voler restituire nell'arco dei prossimi mesi i 45 miliardi di dollari ricevuti dal governo. E lo fa nel giorno del downgrade di Moody's, secondo la quale l'istituto potrebbe addirittura avere bisogno di una terza tranche di aiuti dal governo.
Mentre sono in corso gli stress test per valutare la solvibilità delle banche e a poche ore dall'incontro del presidente Barack Obama con gli amministratori delegati delle 12 maggiori banche americane, Bank of America esce allo scoperto e svela la propria intenzione di voler restituire gli aiuti ricevuti fra aprile e la fine dell'anno, fra lo scetticismo di molti analisti, alcuni dei quali ritengono che si tratti di affermazioni non realistiche.
L'intenzione di Bofa è in linea con quella di Goldman Sachs, Wells Fargo e delle banche regionali Iberiabnak, TCF Financial e Suncorp, che si sono espresse in tal senso. Ma - secondo alcuni analisti - l'attuazione di tale intenzione è legata ai risultati degli stress test in corso, dai quali alcune banche potrebbe uscire indebolite.
Moody's ritiene che Bank of America potrebbe aver bisogno di ulteriori aiuti pubblici: le pressioni sul capitale della banca "si sono fatte più acute" e questo "aumenta le probabilità che ci sia bisogno di un'iniezione di capitale da parte del governo".
Moody's ha tagliato il proprio giudizio su Bank of America da 'A2' ad 'A1' il rating sul senior debt, da 'A3' ad 'A2' quello sul senior subordinated debt e da 'A2' a 'Baa3' quello sul junior subordinated debt.
L'agenzia internazionale di rating non si aspetta che Bank of America possa generare un adeguato ammontare di capitale almeno fino alla seconda metà del 2010. L'idea di Bank of America di restituire quanto ricevuto dal governo "non è realistica" afferma Campbell Harvey, professore dell'Università Duke, secondo il quale rimborsare il prestito prima che la ripresa si concretizzi rischia di essere "controproducente": si tratterebbe - precisa - di ritirare soldi dal mercato in un momento in cui servono a sostenere l'economia.