A proposito di Usa
Usa: Moody's avverti' 2 anni fa su rischio perdita tripla A (FT)
MILANO (MF-DJ)--Due anni fa Moody's in una nota a cui fu data poca attenzione avvertiva gli Stati Uniti che l'esplosione dei costi sanitari e sociali minacciavano la stabilita' del bilancio federale mettendo a rischio il rating di tripla A sui Treasury. Ora la situazione delle finanze pubbliche americane e' peggiore di due anni fa e ci sono segnali che la fiducia nell'abilita' di Washington nel controllare le sue finanze stia venendo a mancare. E' quanto si legge in un articolo online del Financial Times..........
Usa: rating a rischio; Geithner, sistema finanza migliora
NEW YORK (awp/ats/ans) - Il sistema finanziario è sulla via della guarigione e anche dal mercato immobiliare giungono segnali di miglioramento, anche se per una ripresa ci vorrà del tempo. Una luce in fondo al tunnel della crisi, secondo il segretario al Tesoro americano Timothy Geithner, sembra quindi vedersi sempre più chiaramente. Ma - avverte il "Financial Times" - gli Stati Uniti rischiano di perdere il rating di tripla A se non prenderanno azioni forti per raddrizzare i conti pubblici: ormai - osserva il quotidiano - agli investitori costa di più proteggere i propri investimenti nelle obbligazioni emesse dal Tesoro americano dal rischio di default di quanto costa proteggersi dal debito emesso da McDonald.
"Come si può giustificare un rating AAA a un'entità con un deficit stimato quest'anno a oltre 1'800 miliardi di dollari?", si chiede il "Financial Times", ricordando che il governo americano conserva dal 1917 la valutazione migliore da parte delle agenzie di rating "ma non è ancora chiaro per quanto ancora riuscirà a mantenerla".
Washington "per lungo tempo ha deciso di rimandare decisioni difficili ma necessarie per invertire il trend di deterioramento delle finanze pubbliche", sulle quali grava pesantemente l'esplosione dei costi dell'assistenza sanitaria e della previdenza (Social Security), i cui fondi, con il pensionamento della generazione di baby-boom, rischiano di esaurirsi prima del previsto.
Dalla crisi in atto, comunque, gli Usa sembrano iniziare a uscire. "Il sistema finanziario sta iniziando a guarire - afferma Geithner -. Una parte notevole del processo di aggiustamento è ormai alle spalle". "I timori per rischi sistemici sono diminuiti, il leverage a cui ricorrono le banche è minore e le condizioni di credito stanno migliorando", constata il segretario al Tesoro, che comunque non intende abbassare la guardia.
Proprio per questo i fondi Tarp restituiti saranno messi a disposizione dei piccoli istituti di credito, quelli con meno di 500 milioni di dollari di asset, che avranno sei mesi per chiedere iniezioni di capitale nell'ambito del piano salva-banche da 700 miliardi di dollari.
Geithner osserva inoltre segnali di miglioramento anche nel mercato immobiliare, anche se per una ripresa - ammette - ci vorrà del tempo. Le parole di Geithner fanno eco a quelle di Greenspan, secondo il quale il mercato immobiliare è vicino al fondo e quindi ormai sull'orlo di una ripresa.
Le indicazioni provenienti dalla congiuntura economica, però non sembrano andare in una direzione in grado di alimentare particolare ottimismo. I consumi, che rappresentano i due terzi del pil americano, sono scesi inaspettatamente in aprile per il secondo mese consecutivo, registrando una battuta d'arresto dello 0,4%. Se gli americani non torneranno a spendere - spiegano alcuni analisti - le prospettive di una ripresa economica nella seconda parte dell'anno sono a rischio.
A delineare un quadro fosco sono anche le rilevazioni sul mercato immobiliare: i pignoramenti lo scorso mese sono balzati del 32% rispetto all'anno precedente, attestandosi a quota 342.038. Le richieste di mutui la scorsa settimana sono scese dell'8,6%, mentre quelle di rifinanziamento hanno registrato un -11,2%.
L'agenzia internazionale di rating Fitch prevede per i prossimi 18 mesi ulteriori cali dei prezzi delle case: in California i prezzi dovrebbero scendere di un altro 36%, mentre in Florida e Arizona la flessione dovrebbe attestarsi al 20%. Nei tre stati i prezzi degli immobili sono già scesi in media del 40%, dopo la corsa al rialzo del 2002-2006.