CERTE PERSONE SI DEFINISCONO TUTTE D'UN PEZZO... BISOGNA VEDERE PERO' CHE TIPO DI PEZZO!!

Ore 11.25, il lungo braccio della benna preleva delicatamente la prima ecoballa, il grande “pacco” da una tonnellata di rifiuti imballati.
E lentamente lo carica sul cassone di un camion. Ci vuole molta prudenza.
La plastica bianca che contiene i rifiuti è deteriorata e si vede il contenuto: un miscuglio di rifiuti ancora umidi malgrado gli anni trascorsi.
Altro che rifiuti tritati, vagliati ed essiccati! Anche per questo tutto è controllato dall’alto con un drone bianco.

Comincia così l’operazione per smaltire i sei milioni di ecoballe, ammassate in enormi piramidi tronche su 130 ettari, disastrosa eredità dell’interminabile emergenza rifiuti in Campania, si legge su “Avvenire“.

Questo luogo, tra i comuni di Villa Literno e Giugliano, località Lo Spesso e Taverna del Re, è la rappresentazione concreta di uno spreco di 1,5 miliardi.

Ora saranno spesi 450 milioni per smaltire tutto
 
Con un bel forno inceneritore si risolveva il problema già 30 anni fa, ma .....era troppo semplice.

Nessuno avrebbe più guadagnato.
 
ahahahah se non li bruciano, fra qualche anno ci risaremo .......

In tutto ci vorranno due anni e mezzo. Si comincia oggi coi primi camion che però non si sa bene dove andranno.
Quasi “top secret”, probabilmente per evitare possibili contestazioni visto che in attesa del via libera di Romania, Bulgaria, Spagna e Portogallo, Paesi destinatari dei rifiuti, le prime ecoballe saranno portate in siti di trasferenza in Italia.

«Sicuramente non vanno in Campania», assicura De Luca. «Vanno in impianti autorizzati» si limita a dire un tecnico.
 
pane al pane e vino al vino, ogni tanto ci vuole.

“Interrogherò il ministro Alfano” – annuncia - “per sapere quali gravi minacce sussistono per tenere impegnati 8 carabinieri e 2 macchine blindate, che costano 2-3 milioni di euro l’anno, mentre abbiamo carabinieri che non possono mettere la benzina nelle auto e commissariati che non hanno internet. Abbiamo tanta gente che fa la lotta alla camorra a 1200 euro al mese, sono loro i veri eroi“.

Poi rincara: “Chi compra un appartamento panoramico a Manhattan e da lì rivolge pensosi pensieri sulle sorti del bene in Italia è un poco farlocco. La battaglia antimafia ha procurato a Saviano proventi milionari, con cui ha comprato casa a Manhattan“.

Qui chiunque dica che il re è nudo diventa un farabutto. Io sono una persona perbene, più di Saviano e più di te, Parenzo, che sei una mezza sega che fa il contraltare a Cruciani. Per questo ho detto a quello di ‘Un giorno da pecora’ che era uno stronzo. Su certe cose non si scherza".

E ancora: “Saviano dice che il Pd si deve vergognare di Verdini? Intanto, io non mi chiamo Verdini. E le parole di Saviano valgono quanto il due di briscola: lui non ha titoli culturali, né titoli per essere il metro della morale di chicchessia. E’ stato solo portato, al di là dei suoi meriti e delle sue qualità, a rappresentare un’icona. Ma vi rendete conto” – continua – ” che ha detto che la Rai non doveva permettere a D’Anna di dire certe cose? Siamo alla megalomania, all’io ipertrofico. In realtà, non ci sono camorristi che vogliono ammazzare Saviano, se ne fregano altamente
 
Buongiorno a tutti :)

:-o:cool:
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Ma quello che conta per il siciliano Gaspare Galasso è essere riuscito nell'impresa di imbucarsi alla finale di Champions League.

Il giovane, nato a Messina, ma residente a Palermo, si è prima intrattenuto in tribuna con Florentino Perez, presidente del Real Madrid, poi ha festeggiato la vittoria dei blancos a pochi centimetri dai calciatori.

Galasso ha spiegato a "Calciatori brutti" di essere riuscito a eludere ogni controllo indossando un porta badge comprato precedentemente su internet.
Il ragazzo non aveva nessun badge, in realtà, ma è riuscito comunque a passare i controlli.
Galasso non è nuovo a questo genere di "imprese".
Nel 2012 infatti era riuscito a celebrare la vittoria della Coppa Italia con i giocatori del Napoli.
 
«Se non la pianti di fare i capricci, ti lasciamo qui da solo...». Alzi la mano chi, tra noi genitori (un po' bastardi) - non ha almeno una volta minacciato il proprio bambino con questa fatidica frase.

Poi, ovviamente, non se ne faceva mai nulla, perché mamma e papà restano comunque dei mollaccioni sempre pronti a farsi mettere i piedi in testa dal baby-birba di turno.
Questo accade un po' in tutto il mondo. Con una sola - «lodevole» - eccezione: il Giappone.

Come dimostra il metodo educativo samurai-style dei coniugi Tanooka, roba da far rivoltare nella tomba la signora Montessori.
I Tanoka hanno un solo figlio: l'amato Yamato, 7 anni. Un bambino tutto casa, scuola e judo che i genitori allevano nel segno di un'educazione piuttosto - diciamo così - rigida.

Così quando Yamato ha, «immotivatamente», cominciato a lanciare pietre contro le auto, i suoi genitori dagli occhi a mandorla (e dal cuore a prugna secca) gli hanno detto:

«Ora ti abbandoniamo su questo sentiero di montagna... e noi andiamo via».

La solita minaccia a salve «all'italiana»? No, i nipponici sono di parola e i Tanooka quello che dicono, fanno.
Quindi hanno deliberatamente lasciato il figlio tra le fresche frasche, allontanandosi in direzione opposta.
Quando poi hanno tentato di rintracciarlo, Yamato era ormai sparito tra gli alberi.
 
Fatemi capire. Tutto questo can can

"Salvati i 3000 posti di lavoro in Italia"

"Lo avevo detto dalla prima trattativa - ha scritto il viceministro sul suo profilo twitter - che non avremmo lasciato sole 3000 persone". "Adesso bisogna continuare a lavorare", aggiunge caustico il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.

Ma in pratica cosa hanno salvato ?
 

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