CERTE PERSONE SI DEFINISCONO TUTTE D'UN PEZZO... BISOGNA VEDERE PERO' CHE TIPO DI PEZZO!!

Un "certo" potere non lo sgretola nessuno...viva l'italia.


Una guerra con vincitori e vinti, uno scontro frontale terminato con la vittoria su tutta la linea di un fronte, e la sconfitta senza atti di clemenza dell'unico avversario in campo.

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La sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura ha scritto oggi l'ultimo atto della vicenda senza precedenti che ha visto per oltre un anno la Procura della Repubblica di Milano - uno degli uffici giudiziari più delicati del Paese - attraversata da accuse e veleni.

Alfredo Robledo
, il procuratore aggiunto che a marzo del 2014 lanciò l'attacco al potere del procuratore Edmondo Bruti Liberati, e del "cerchio magico" che a suo dire lo circondava, viene condannato dal Csm: non lavorerà più a Milano. L'esilio provvisorio al tribunale civile di Torino diventa definitivo, unica consolazione il ritorno al lavoro di procuratore aggiunto.

Un verdetto di condanna che arriva a nemmeno ventiquattr'ore dall'altra decisione-chiave, la nomina a procuratore di Francesco Greco, che di Bruti era il vice più fidato, e che fu al suo fianco nello scontro con Robledo.
 
I carabinieri di Pegli lo hanno riconosciuto e denunciato grazie alle immagini delle telecamere.
Ottantasei anni, ladro seriale specializzato nei furti a bordo delle auto, è stato indagato per due furti commessi nei giorni scorsi su due Fiat Panda, di vecchio tipo, parcheggiate sul lungomare di Pegli, nel ponente di Genova.
Per aprirle e farle partire usava un rudimentale “spadino“, un inseparabile ferro del mestiere.
Il ladro, che un tempo agiva in coppia con un coetaneo (nel frattempo deceduto), ai carabinieri che lo hanno fermato ha detto di non sapere fare altro nella vita:
«Rubo qualche oggetto sulle auto e poi lo rivendo, un tempo erano le autoradio e le cassette audio, ora sono i cd e i carica batterie, non faccio niente di male in fondo. E poi alla mia età in galera non si va più».
Anche se dal carcere di Marassi è entrato ed uscito tante volte. Tanto che fra le sue ultime residenze anagrafica figura anche quella di piazzale Marassi.
 
Un aiutino a Matteo Renzi a pochi giorni dalle amministrative.

Miracolo italiano: aumenta l’occupazione… ma aumentano anche i disoccupati.

È la curiosa fotografia scattata dall’Istat sul terreno minato del lavoro.
Leggendo i dati diffusi dall’istituto di statistica si scopre che ad aprile è tornato a salire il tasso di disoccupazione ma in contemporanea si registra una crescita dell’occupazione.
 
«L’Istat, a pochi giorni dal voto, addomestica i dati sul lavoro per non danneggiare Renzi»,

«quanto diffuso è un condensato di percentuali surreali che desta confusione e consente al ministro Poletti di dare fiato alle trombe».

L’Istituto di via Cesare Balbo ha postato un comunicato che ha del kafkiano: l’occupazione aumenta (e ovviamente il governo si attacca solo a questo dato), ma aumentano anche i disoccupati.
Per confondere ancora di più la realtà, l’Istat dice che “ad aprile si osserva una consistente crescita della partecipazione al mercato del lavoro determinata dall’aumento contemporaneo di occupati e disoccupati e un corrispondente calo degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,8%, pari a -113 mila)”».
Insomma un’esilarante analisi che vede l’Italia solidamente appesa al -0,3% di inattivi.

«La tecnica del “ma anche” di veltroniana memoria, impallidisce di fronte a questa ambigua rappresentazione della realtà, talmente artefatta da nascondere l’unico dato certo e drammatico: l’incremento della disoccupazione giovanile».
 
Un aiutino a Matteo Renzi a pochi giorni dalle amministrative.

Miracolo italiano: aumenta l’occupazione… ma aumentano anche i disoccupati.

È la curiosa fotografia scattata dall’Istat sul terreno minato del lavoro.
Leggendo i dati diffusi dall’istituto di statistica si scopre che ad aprile è tornato a salire il tasso di disoccupazione ma in contemporanea si registra una crescita dell’occupazione.

Pensavo di essermi rincitrullita quando ho letto sta notizia... invece a quanto pare anche altri si sono accorti che è alquanto bizzarra :confused:
 
L'Italia sa addirittura in anticipo della partenza dei barconi dall'Egitto, come dimostra un documento che ilfattoquotidiano.it ha potuto consultare.

Ma mentre le traversate e i naufragi aumentano, la lotta ai trafficanti diventa sempre più difficile.
Perché il business sulle coste del Nordafrica è florido e il Cairo non interviene e non collabora con i nostri magistrati.
Idem la Turchia, nonostante i fondi ricevuti dall'Ue.

E con la fine di Mare nostrum si perdono informazioni preziose.
 
Slitta di due settimane, esattamente come accaduto l’anno scorso, il termine per la presentazione del 730.
Il governo ha deciso di concedere più tempo a dipendenti, pensionati, Caf e professionisti abilitati per presentare il modello per la dichiarazione dei redditi 2016:

il termine passa dal 7 luglio al 22 luglio. Ma sarà prorogata anche una serie di altre scadenze fiscali.

L’affidamento a Equitalia della riscossione tributi nei Comuni, in scadenza il prossimo 30 giugno, è rinviata ancora al 31 dicembre.

Passa dal 31 maggio al 31 ottobre il termine per la riammissione a rate per il pagamento delle cartelle fiscali.

L’esordio della sentenza esecutiva nel contenzioso slitta invece dal 1° giugno al 1° settembre.

Infine, passa dal 30 settembre al 30 novembre 2016 il termine per lo scioglimento agevolato delle società di comodo e delle altre società e per l’assegnazione dei beni ai soci.
 
Più che un aumento di capitale finalizzato alla quotazione, sembra una partita a poker.

Ci sono volute quasi 24 ore dal termine del consiglio d’amministrazione di Veneto Banca incaricato di fissare la forchetta di prezzo prima di avere un comunicato ufficiale.
Il cda ha dato il via libera all’aumento e il fondo Atlante sottoscriverà l’eventuale inoptato al termine dell’offerta a un prezzo non superiore a 0,1 euro.

L’offerta, condizionata al via libera di Consob e Borsa Italiana, partirà l’8 giugno e si concluderà alla fine del mese.
“I contratti di garanzia e di sub-garanzia – recita il comunicato – sono subordinati al mancato avveramento delle usuali condizioni tipiche di questa tipologia”.
Condizioni che, curiosamente, nel comunicato ufficiale non vengono specificate.
 
Nel corso della giornata sono girate diverse ipotesi e indiscrezioni, anche contraddittorie, contribuendo ad alimentare l’incertezza in un momento che appare assai critico sia per Veneto Banca, sia per l’intero sistema bancario italiano.
Non a caso, in Borsa sono tornate le vendite che hanno travolto soprattutto i titoli delle Popolari
(Banco Popolare -7%, Bpm e Bper – 5%) e hanno fatto precipitare nuovamente
Unicredit
sotto la soglia dei 3 euro (-4% a 2,88 euro).
 

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