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Ubi B.: tenta affondo su B.P.Milano per una fusione (Mess)
ROMA (MF-DJ)--Ubi Banca tenta l'affondo su B.P.Milano per una fusione. Secondo quanto ricostruito dal Messaggero presso fonti bergamasche, due incontri al massimo livello, tenutisi l'altra settimana, avrebbero dato slancio a un'ipotesi finora teorica: nascerebbe la quarta banca italiana per attivo (170 miliardi) e filiali (2.220), scavalcando il Banco Popolare finora partner predestinato di Ubi.
Ai due summit, gli istituti erano rappresentati ai massimi livelli: per Ubi i presidenti del cds (Andrea Moltrasio), del cdg (Franco Polotti), il ceo Victor Massiah; per Bpm i presidenti del cds (Piero Giarda), del cdg (Mario Anolli), il ceo Giuseppe Castagna. L'operazione si configurerebbe come un'acquisizione di Bpm da parte di Ubi, senza che per gli azionisti di piazza Meda ci possa essere l'upside di un'Opa ma solo uno scambio di carta con carta.
Dal doppio incontro sarebbe scaturito che gli advisor di Bpm (Lazard e Citi) e quello ancora informale di Ubi (Credit Suisse) dovranno cambiarsi dati non sugli aspetti patrimoniali (i due istituti hanno un livello basso di npl) quanto sulle possibili combinazioni industriali e sulla governance (resterebbe il duale) dove comunque, Ubi vorrebbe far pesare il maggior valore di Borsa (5,9 miliardi contro 3,6) e un attivo piu' che doppio (119 contro 50). Questa superiorita' influenzerebbe la governance dove il gruppo bergamasco pone la condizione della nomina del capo azienda (Massiah) con il ridimensionamento di Castagna e dell'inserimento di Moltrasio e Polotti in posizioni. Unica concessione la sede a Milano e quanto a Giarda sarebbero disposti a dargli la presidenza di qualche controllata di rilievo.
I vertici Bpm invece, avrebbero rilanciato con una fusione paritetica anche in termini di governance. I rappresentanti di Ubi hanno manifestato grande interesse ad approfondire il negoziato con Bpm.