Certificati di investimento - Cap. 1 (16 lettori)

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CERTIFICATE - Bonus Cap su Unicredit: rende il 16% e non teme l'aumento di capitale

L'aumento di capitale di Unicredit non spaventa il mercato: ieri all'annuncio ufficiale il titolo ha spiccato il volo in Borsa (+15%). Gli investitori stanno premiando l'attivismo del neo amministratore delegato, Jean-Pierre Mustier. Arrivato a luglio scorso, il manager ha già ceduta una partecipazione in Fineco, e ha venduto le controllate Bank Pekao e Pioneer.

Ieri il manager ha presentato a Londra il suo piano industriale per riportare Unicredit al livello delle banche più solide in Europa. Le linee guida prevedono una ricapitalizzazione da 13 miliardi di euro, cessione di 17,7 miliardi di non performing loans per riportare la solidità del gruppo a un Cet1 Fully loaded al 12,5% nel 2019. Anno in cui il gruppo conta di chiudere con un utile di 4,7 miliardi, dopo una crescita media annua dei ricavi tra il 2017 e il 2019 dello 0,6%. Buone indicazioni anche sulla redditività con un RoTE 2019 (ritorno sul tangible equity) al 9%.

A nostro parere, un modo interessante per approfittare della ristrutturazione del gruppo non è quello di investire direttamente sul titolo, che potrebbe essere fortemente esposto alla volatilità e agli effetti diluitivi dell'aumento di capitale, ma puntando su un certificate. In particolare analizziamo il certificate emesso da Banca Imi con Isin XS1428019738 e sottostante Unicredit.

Questo prodotto oggi passa di mano a 1.090 euro e verrà ritirato alla scadenza, il prossimo 9 giugno, a 1.188 euro, a condizione che la quotazione di Borsa di Unicredit alla data di valutazione fissata il 7 giugno prossimo non sia sotto la barriera, posta a 1,7794, euro ovvero il 32% sotto le attuali quotazioni. Se tutto va bene il rendimento in poco più di sei mesi sarà pari dell'8,9% che annualizzato sale al 16%.

Ricordiamo che un elemento interessante dei certificate di Banca Imi risiede nel fatto che tutti i Bonus Cap emessi hanno una barriera di tipo europeo, ovvero se il sottostante durante l'arco di vita del prodotto dovesse finire sotto la barriera il certificate non perderà il bonus, che verrà comunque pagato alla scadenza se Unicredit alla data di valutazione finale si sarà riportata sopra la barriera.
Crediamo che questa sia una caratteristica davvero interessante legata a questo prodotto.

Investire su Unicredit tramite questo certificate permette di dribblare l'effetto diluitivo dell'aumento di capitale. La barriera, infatti, verrà rivista al ribasso secondo un parametro che deciderà la Consob, volto ad eliminare l'effetto dell'operazione sulle quotazioni. In genere per attrarre l'investitori a sottoscrivere l'aumento, le società propongono un prezzo per le nuove azioni un po' a sconto. Finita poi l'operazione questo sconto viene recuperato per riportare il titolo a quotare in linea con i competitor.

Alla scadenza del certificate avremmo dunque due scenari. In quello positivo, con le quotazioni di Unicredit sopra la barriera, il certificate verrà ritirato a 1.188 euro.
Il caso negativo invece è quello in cui, alla data di valutazione, il prezzo di Unicredit dovesse essere sotto la barriera. In questo scenario il nostro certificate verrà ritirato a 1.000 euro meno una percentuale pari alla distanza tra il prezzo di riferimento iniziale di Unicredit (fissato a 2,542 euro) e la quotazione dell'ultimo giorno di rilevazione.
Per esempio, se Unicredit dovesse trovarsi, alla data di valutazione finale, appena sotto la barriera, il certificate verrebbe ritirato a poco meno di 700 euro.

Crediamo che siano elevate le chance che vedono Unicredit a giugno trovarsi sopra il livello di barriera, perché completato l'aumento il gruppo sarà una delle banche più solide in Europa.

Non siamo i soli ad essere ottimisti sul titolo. Su 32 analisti censiti da Bloomberg: 17 consigliano di acquistare il titolo e 11 di tenerlo in portafoglio, il restante di venderlo. Il prezzo obiettivo medio è di 2,95 euro. Da inizio anno il titolo arretra del 52,79%. Sulle attuali stime del consenso il P/E atteso per quest'anno è fissato a 8,05 volte.
 

oldmouseit

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MARKET TALK: Bpm/Banco/Bper, le preferite di Exane tra banche italiane

MILANO (MF-DJ )-- I tre titoli restano i preferiti di Exane Bnp Paribas tra le banche italiane. Secondo gli analisti le speculazioni su maggiori accantonamenti richiesti per Banco/Bpm sono ingiustificate in quanto gli obiettivi di coverage ratio sono stati posti dalla Bce "appena sette mesi fa". Inoltre, per Exane i ratio di copertura delle esposizioni non performanti non possono essere standardizzati tra le banche "visto che i livelli di collateral sono molto diversi".

che ti ridi? son le banche che triplicheranno
 

arkymede74

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CEDOLE A MEMORIA

grazie a tutti :(
dovrò quindi prossimamente prendere nota di volta in volta


fai una cosa: se proprio hai interesse per uno, vai a vedere le quotazioni dei sottostanti in prossimita' dellel date di rilevazione..un lavoraccio lo so..

Intanto posta qui gli isin di tuo interesse: magari chi li ha in ptf tiene d'occhio le cedoel e ti rispondera' in tre minuti.

Io due o tre li sto monitorando.
 
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