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Forumer storico
Quindi, forse, i certificati non sono così "ciofecosi" come sembrava...
Non ho mai pensato che i certificati fossero ciofecosi. Ho solo dovuto constatare, sulla mia pelle, che c'era il rischio concreto (ed io ci ho battuto il muso) che se ne potesse sottovalutare la rischiosità, paragonandola a quella dei titoli obbligazionari.
La mia esperienza è stata che nel 2015 ho fatto una lunghissima serie di operazioni conclusesi brevemente con lievi guadagni per poi accorgermi, quando sono girati i mercati, che un paio di operazioni in perdita mi hanno non solo azzerato tutti gli utili ma anche portato a perdite cospicue (relativamente alle somme investite).
Da qui ho dedotto la mia tesi, non da tutti e da te condivisa, che dato la rischiosità (vogliamo chiamarla volatilità) dello strumento preferivo rivolgere la mia attenzione verso certificati che offrissero comunque un buon ritorno cedolare (anche accettando una ancor maggiore volatilità), evitando come la peste di investire (stavo scrivendo scommettere) su titoli vicini alla scadenza con barriere apparentemente lontane (e, quindi, con rendimenti assoluti bassi). Un operazione non azzeccata ne vanifica una ventina andate a buon fine (cigno nero).
A parte i reverse, che non sono molto diffusi e comunque poco richiesti dal mercato, mi domando da quale tipologia di certificato si possa trarre utile in fasi di mercato ribassista?