Certificati di investimento - Cap. 1

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a mercati chiusi provo a dirti la mia


tecnicamente sarebbe la stessa cosa, praticamente no. Shortando la put ti assicuri un premio che incassi subito e hai una perdita massima pari al controvalore controllato dalle opzioni. Utilizzando ad esempio Telecom come sottostante e una put 0,69 con scadenza maggio 2015, avresti un guadagno massimo di 47,91 euro ( 1 opzione controlla 1000 azioni) e una perdita massima in caso di azzeramento di TIT pari a 641 euro. Il punto di pareggio lo avresti attorno 0,63 ( -27% da 0,8625 che è prezzo attuale)

Di conseguenza potresti considerare quei 47,91 euro di massimo guadagno come il Bonus , inferiore all'8%.

Immaginando di voler comprare un Bonus Cap con stessa scadenza e stessa barriera, fatto 100 il prezzo di emissione e 8,625 il numero di certificati da comprare per controllare 1000 azioni TIT , riusciresti a costruire ai prezzi attuali un Bonus Cap con barriera discreta a scadenza a 0,69 euro (-20% da livello attuale) e Bonus del 20%. Viceversa, se tu volessi mantenere il Bonus intorno all'8% - premio massimo della put corta - potresti abbassare la barriera a 0,57 circa

In conclusione se shorti la put perdi meno se va sotto barriera ma guadagni massimo 8%, mentre con Bonus Cap guadagneresti 20% sopra barriera ma perderesti mediamente di più sotto barriera.

Esaurita la parte teorica, la convenienza tra i due la puoi misurare da solo trovando innanzitutto opzioni liquide sul sottostante e verificando poi se ci sono certificati con stessa scadenza. Tieni conto che in entrambi i casi venderesti volatilità e che sul Bonus Cap hai l'esotica che ne risente maggiormente e che per questo ti può anche dare più rendimento in caso di mancata rottura

Grazie 1000.
Chiarissimo.
Ciao
 
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