Certificati di investimento - Cap. 2

Stato
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"La Germania non intende pagare per il nuovo programma del debito in Italia”, ha detto il capogruppo Csu Alexander Dobrindt, interpretando il sentiment diffuso dell’establishment tedesco e quello del partito di maggioranza relativa stretto fra la perdita di consenso e la crescita delle destre estreme certificata dall’esito dell’ultimo voto tedesco.
L’opinionista Daniel Stelter, sul prestigioso “Manager Magazine” va persino oltre, affermando che l’euro resta una costruzione che ha aumentato le differenze economiche, invece di promuovere la convergenza, e che non può essere stabilizzato con maggiori trasferimenti tra i paesi. Per Stelter , “Paesi come l'Italia, il Portogallo e la Grecia non hanno alcuna possibilità di restare nell'euro”.

Non è la prima volta che queste teorie vengono diffuse da una parte della stampa tedesca; già lo fecero al momento della creazione dell'euro tant'è vero che l'Italia entro con difficoltà!
 
Ma tutto questo che sta accadendo davvero vi stupisce?? Perchè allora davvero di economia e di sistema globalizzato non abbiamo capito nulla. Anche vorrei che non esistesse, anche a me fa schifo, anche io voglio lottare contro i mulini a vento, ma che sia chiaro: se si inizia una guerra ci saranno i morti!!!!!!! Perchè il sistema economico internazionale ESISTE e non basta semplicemente dire che non ci piace per farlo sparire!!!!!!!!!
 
SAREBBE LA SALVEZZA DI TUTTI!!!!!!!!! Ma I POLITICI DOVREBBERO DIMOSTRARE DAVVERO DI PENSARE AGLI ITALIANI E NON AI LORO VOTI!!!!!!

prima o poi dovremo pur capire che i politici sono la spremuta di come siamo no italiani: se Salvini a sparare minchiate prendesse 1% invece del 29% cambierebbe registro.
 
Ad ogni modo questa reazione scomposta dei mercati fa ancora più gioco per M5S e Lega che diranno: "avete visto? volevano farvi credere che si perdeva per Savona"...
 
Il governo di Cottarelli rischia di non avere nemmeno il sì del Pd: ipotesi astensione
Domani riunione dei gruppi per decidere: si teme il programma dell'ex commissario alla spending review
A poche ore dal conferimento ufficiale dell'incarico di formare un governo a Carlo Cottarelli, c'è il fuggi fuggi in Parlamento. Anche Forza Italia e Pd, che ieri sera hanno espresso toni di vicinanza al capo dello Stato Sergio Mattarella, si discostano. E così il governo Cottarelli, voluto dal presidente dopo lo strappo con Lega e M5s, rischia di non prendere nemmeno un sì al voto di fiducia in Parlamento. Oggi Forza Italia ha già detto che non lo approverà, per non strappare l'alleanza con Matteo Salvini. Ma il punto come al solito è il Pd. Il reggente Maurizio Martina ha espresso il suo sì, garantendo che il partito sarà "unito". Ma non è così, a sentire le voci che circolano nel Pd, alla vigilia delle assemblee dei gruppi previste domani.
Il governo di Cottarelli rischia di non avere nemmeno il sì del Pd: ipotesi astensione
 
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