Certificati di investimento - Cap. 2

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
La questione è presto detta secondo me: premesso che siamo in un momento delicato dei mercati, penso che ognuno di noi debba farsi una semplice domanda ovvero, quanto alto è il rischio che la situazione precipiti con tutte le conseguenze del caso? Personalmente non credo che si arrivi a un "muro vs muro" tra le parti e un accordo si raggiungerà (non certo domani però), ecco perchè non ho svenduto niente dei miei certificate se non piccole operazioni. Diversamente, se uno pensa che può finir male, fa bene ad alleggerire il proprio ptf per non rischiare di accumulare ulteriori perdite. Prevedo cmq una settimana "rovente"..

quando ci sarà la risposta della UE? a metà ottobre? io credo che dopo sarà ancora peggio, ma alla fine si troverà un accordo...
 
quando ci sarà la risposta della UE? a metà ottobre? io credo che dopo sarà ancora peggio, ma alla fine si troverà un accordo...
Bho. Io credo che si tirerà cosí purtroppo fino alle elezioni europee. Queste elezioni ora non ci volevano, la verità è che tutto questo gli sta servendo per la campagna elettorale e sarà sempre piu una corsa a far apparire alla gente l’attuale europa brutta e cattiva. Insomma quello che è stato fatto in Italia. Il che potrebbe anche non interessare se non il fatto che tutto questo porterà ad un livello di scontro sempre piu alto e pericoloso. Proprio quello che “piace” alle borse.
 
Bho. Io credo che si tirerà cosí purtroppo fino alle elezioni europee. Queste elezioni ora non ci volevano, la verità è che tutto questo gli sta servendo per la campagna elettorale e sarà sempre piu una corsa a far apparire alla gente l’attuale europa brutta e cattiva. Insomma quello che è stato fatto in Italia. Il che potrebbe anche non interessare se non il fatto che tutto questo porterà ad un livello di scontro sempre piu alto e pericoloso. Proprio quello che “piace” alle borse.

Il gioco del duo è questo... penso che sia sotto gli occhi di tutti quelli che masticano un minimo di politica...
L'eventuale bocciatura del DEF sarà sventolata come "noi volevamo cambiare l'Italia, ma l'Europa non ce l'ha permesso"...
Forse la domanda da porsi (noi per i nostri investimenti ed i funzionari europei per il destino dell'UE) è... come reagiranno a quel punto gli elettori italiani e continentali?
 
Il gioco del duo è questo... penso che sia sotto gli occhi di tutti quelli che masticano un minimo di politica...
L'eventuale bocciatura del DEF sarà sventolata come "noi volevamo cambiare l'Italia, ma l'Europa non ce l'ha permesso"...
Forse la domanda da porsi (noi per i nostri investimenti ed i funzionari europei per il destino dell'UE) è... come reagiranno a quel punto gli elettori italiani e continentali?
La reazione degli elettori, almeno italiani, è già scritta. Forse una divisione diversa tra il duo ma la direzione è quella. Gli unici italiani che potrebbero avere una visione diversa per ora sono una minoranza. Poi con il tempo (qualche anno) si vedrà.
Gli elettori continentali fanno paura appunto agli attuali governanti europei ed è proprio questo il motivo per il quale loro non possono permettersi di farsi vedere deboli o indietreggiare rispetto “all’arrogante” posizione italiana.
Il tutto inevitabilmente quindi porterà ad uno scontro sempre piu aspro, con conseguenze tutte da..... vivere.
 
Mah... siamo poi sicuri che facciano in tempo? :mumble:

Giovedì 11 ottobre - NaDef in Aula

Nel pomeriggio, con un giorno di ritardo rispetto al calendario dei lavori parlamentari fissato dalla Capigruppo, la NaDef approda in Aula alla Camera. Lo slittamento è stato richiesto dal presidente della commissione Bilancio di Montecitorio Claudio Borghi (Lega). Nella stessa giornata il documento di programmazione economica inizierà l'iter di esame in Aula al Senato. I tempi sono stretti sia per la certificazione obbligatoria del quadro programmatico da parte dell'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) - passaggio introdotto dalla recente riforma della sessione di bilancio - che per l'approvazione da parte delle Camere. Un problema, visto che il via libera alla risoluzione parlamentare sulla NaDef è propedeutica all'approvazione definitiva da parte del Cdm in vista della presentazione a Bruxelles nei tempi previsti del Draft Budgery Plan (Dbp). In passato, sono sempre state necessarie un paio di settimane. Il Parlamento deve anche votare (a maggioranza assoluta) l'autorizzazione allo scostamento dal deficit già programmato in base alla relazione tecnica del Mef con le ragioni dello scostamento e il percorso di rientro.

Lunedì 15 ottobre - Budgetary Plan a Bruxelles
Entro la metà di ottobre il Governo (alla pari di tutti gli altri esecutivi dei Paesi Ue) deve inviare alla Commissione europea a Bruxelles il Draft Budgetary Plan con le tabelle dei programmi di finanza pubblica e le misure messe in campo per attuarli.
 
Mah... siamo poi sicuri che facciano in tempo? :mumble:

Giovedì 11 ottobre - NaDef in Aula

Nel pomeriggio, con un giorno di ritardo rispetto al calendario dei lavori parlamentari fissato dalla Capigruppo, la NaDef approda in Aula alla Camera. Lo slittamento è stato richiesto dal presidente della commissione Bilancio di Montecitorio Claudio Borghi (Lega). Nella stessa giornata il documento di programmazione economica inizierà l'iter di esame in Aula al Senato. I tempi sono stretti sia per la certificazione obbligatoria del quadro programmatico da parte dell'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) - passaggio introdotto dalla recente riforma della sessione di bilancio - che per l'approvazione da parte delle Camere. Un problema, visto che il via libera alla risoluzione parlamentare sulla NaDef è propedeutica all'approvazione definitiva da parte del Cdm in vista della presentazione a Bruxelles nei tempi previsti del Draft Budgery Plan (Dbp). In passato, sono sempre state necessarie un paio di settimane. Il Parlamento deve anche votare (a maggioranza assoluta) l'autorizzazione allo scostamento dal deficit già programmato in base alla relazione tecnica del Mef con le ragioni dello scostamento e il percorso di rientro.

Lunedì 15 ottobre - Budgetary Plan a Bruxelles
Entro la metà di ottobre il Governo (alla pari di tutti gli altri esecutivi dei Paesi Ue) deve inviare alla Commissione europea a Bruxelles il Draft Budgetary Plan con le tabelle dei programmi di finanza pubblica e le misure messe in campo per attuarli.
Mha, secondo me se ne fregano anche dei tempi, del resto non riconoscendo le regole e con il principio “tra sei mesi non ci saranno più” diranno che è solo arida e cattiva eurocrazia.
Che, ribadisco, potrebbe anche essere vero, ma la sostanza e gli effetti sui mercati e gli algoritmi non cambia. Se a qualcuno interessasse.
 
Sempre da Il Sole 24 Ore...

Le opzioni per Bruxelles sono tre; non approvazione integrale del documento, da formalizzare entro due settimane (cosa mai successa in passato); approvazione tout court; richiesta di integrazioni, e rinvio del giudizio finale a maggio 2019. Ed è quest'ultima la scelta più probabile visto anche il tono della lettera con cui il 5 ottobre i commissari Ue Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis hanno risposto al messaggio di accompagnamento al Nadef trasmesso dal ministro dell'Economia Giovanni Tria
 
Stato
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