Certificati di investimento - Cap. 2

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Amazon: fatturato delude, così come outlook per quarto trimestre. Titolo -9% in afterhours

Titolo Amazon in picchiata nelle contrattazioni dell'afterhours di Wall Street, con un ribasso del 9% circa dopo la pubblicazione del bilancio del terzo trimestre. Gli utili del colosso online hanno battuto le attese, ma hanno deluso il fatturato e l'outlook per il quarto trimestre. In particolare l'eps, utile per azione, si è attestato a $5,75, rispetto ai $3,14 previsti, mentre il fatturato è stato pari a $56,6 miliardi, al di sotto dei $57,10 miliardi attesi. Amazon prevede inoltre che il fatturato del quarto trimestre si attesterà in un range compreso tra $66,5 miliardi e $72,5 miliardi, ben al di sotto dei $73,79 miliardi attesi dagli analisti. Gli utili operativi sono stimati nello stesso arco temporale tra $2,1 miliardi e $3,6 miliardi, al di sotto dei $3,9 miliardi attesi dal consensus.
 
Eni SpA (ENI.MI) said Friday that its third-quarter net profit rose nearly fivefold on year, due in part to stronger oil prices, higher operating performance and lower tax rates.
Net profit at the Italian oil major was 1.53 billion euros ($1.74 billion) compared with EUR344 million in the year-earlier period, the company said.
Adjusted net profit jumped to EUR1.39 billion from EUR229 million, comfortably outstripping a company-compiled analysts' forecast of EUR1.02 billion, Eni said.
Adjusted operating profit more than tripled to EUR3.30 billion from EUR947 million, driven by a recovery in crude oil prices and stronger margins per barrel of oil produced, the company said.
Sales climbed to EUR19.70 billion from EUR15.68 billion.
Eni confirmed that it expects capital expenditure to amount to EUR7.7 billion in 2018.
 
Banche: governo pronto a usare 15 mld lasciati da Gentiloni (Stampa)

ROMA (MF-DJ)--Se scoppiasse la bolla delle banche italiane, se gli istituti di credito entrassero in crisi per effetto della continua crescita dello spread con il conseguente aumento dei rendimenti sui titoli di Stato, il governo gialloverde dovrebbe utilizzare i fondi che erano stati stanziati nel gennaio del 2017 dall''esecutivo Gentiloni. Almeno quelli che sono rimasti dopo il salvataggio di Monte Paschi di Siena, della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. Lo scrive La Stampa ricordando che erano in tutto 20 miliardi. Cinque sono stati utilizzati per comprare il 75% del capitale di Mps, 6-700 milioni erano stati dati in garanzia per l''acquisizione delle due Popolari venete da parte di Intesa Sanpaolo, operazione quest''ultima andata in porto ma senza spendere i soldi. In sostanza nel bilancio dello Stato sono rimasti 15 miliardi. Il paradosso sarebbe che Matteo Salvini e Luigi Di Maio, se la crisi dovesse esplodere, obbligandoli a ricapitalizzare le banche, dovrebbero ricorrere quindi ai fondi previsti da un decreto del governo Gentiloni. Una vera nemesi per i due leader che sulle banche organizzarono una campagna elettorale violenta contro Matteo Renzi e tutto il Pd. Tutto dipende dai risultati degli stress test che le banche italiane dovranno subire il 2 novembre. La continua perdita di valore dei titoli detenuti nei loro attivi potrebbe costringere a intervenire. E gia'' ne parlano apertamente sia i leghisti sia i grillini, ma in maniera diversa. A Palazzo Chigi sperano che lo spread non continui a salire. La situazione drammatica potrebbe rendere necessario il reperimento di enormi capitali. Quelli disponibili potrebbero non bastare.
 
Banche: governo pronto a usare 15 mld lasciati da Gentiloni (Stampa)

ROMA (MF-DJ)--Se scoppiasse la bolla delle banche italiane, se gli istituti di credito entrassero in crisi per effetto della continua crescita dello spread con il conseguente aumento dei rendimenti sui titoli di Stato, il governo gialloverde dovrebbe utilizzare i fondi che erano stati stanziati nel gennaio del 2017 dall''esecutivo Gentiloni. Almeno quelli che sono rimasti dopo il salvataggio di Monte Paschi di Siena, della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. Lo scrive La Stampa ricordando che erano in tutto 20 miliardi. Cinque sono stati utilizzati per comprare il 75% del capitale di Mps, 6-700 milioni erano stati dati in garanzia per l''acquisizione delle due Popolari venete da parte di Intesa Sanpaolo, operazione quest''ultima andata in porto ma senza spendere i soldi. In sostanza nel bilancio dello Stato sono rimasti 15 miliardi. Il paradosso sarebbe che Matteo Salvini e Luigi Di Maio, se la crisi dovesse esplodere, obbligandoli a ricapitalizzare le banche, dovrebbero ricorrere quindi ai fondi previsti da un decreto del governo Gentiloni. Una vera nemesi per i due leader che sulle banche organizzarono una campagna elettorale violenta contro Matteo Renzi e tutto il Pd. Tutto dipende dai risultati degli stress test che le banche italiane dovranno subire il 2 novembre. La continua perdita di valore dei titoli detenuti nei loro attivi potrebbe costringere a intervenire. E gia'' ne parlano apertamente sia i leghisti sia i grillini, ma in maniera diversa. A Palazzo Chigi sperano che lo spread non continui a salire. La situazione drammatica potrebbe rendere necessario il reperimento di enormi capitali. Quelli disponibili potrebbero non bastare.

Forse sarebbe più facile rinviare di un anno il reddito/pensione di cittadinanza e lo spread si abbasserebbe subito….
 
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