Comunque dalla querelle odierna abbiamo imparato (o, quanto meno, io ho imparato) che:
- i certificati non sono affatto uno strumento efficiente per il Rolling delle minusvalenze (come si tenta di far credere)
- più che l'emittente il certificato è importante discernere chi sia il "liquid provider con strategia di Market Maker" (nel caso in esame Equia Sim S.p.A.) perché è lui che fa il bello e cattivo tempo e quindi fa la differenza tra una controparte più o meno affidabile.
Equia Sim nella fattispecie:
- ha sbagliato a prezzare il certificato
- a seguito di ciò ha chiesto l'annullamento delle contrattazioni avvenute, pur sapendo che questo la avrebbe comportato un costo (senza l'accordo tra le parti l'annullamento è a pagamento); era stato negoziato un controvalore inferiore a 78 mila euro ed il danno potenzialmente subito non arrivava a 15 mila euro (meditate su quali importi si concentrano le nostre controparti)
- è stata quasi sempre fuori dal mercato
- quando si è finalmente decisa a prezzare ha esposto quantitativi in denaro pari ad 1/4 di quelli in lettera (di solito è il contrario ed a maggior ragione dovrebbe esserlo per un certificato che stacca una cedola significativa, che è il motivo della sua emissione)
- dopo essere stata colpita, non potendo stavolta annullare quanto negoziato si è nuovamente dileguata non esponendo più prezzi
Mi fermo qui ma sarebbe anche da stigmatizzare il comportamento del regolatore del mercato su cui avvengono queste contrattazioni, che adotta regole poco corrette ed eque, se si traguarda la correttezza dei comportamenti.
Quanto a me, ritengo quella di oggi una giornata proficua perché mi ha permesso di imparare tante cose, che mi saranno preziose per orientare i miei comportamenti futuri, prima tra le quali: Equia Sim ha chiuso, almeno con me.