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Manovra, stretta su banche e assicurazioni nella prima bozza 24/10/2018 13:19 - RSF
ROMA, 24 ottobre (Reuters) - Una prima bozza della legge di Bilancio conferma l'inasprimento fiscale a danno di banche e assicurazioni, dal quale il governo si attende maggiori entrate per oltre 4 miliardi nel 2019.
Alla voce coperture compare infatti un articolo che spalma in undici anni i crediti d'imposta maturati dalle imprese, banche soprattutto, a seguito di fusioni e acquisizioni.
Secondo questo testo, la manovra fissa percentuali precise di deduzione per le quote di ammortamento relative ad avviamenti e altre attività immateriali che hanno dato luogo all'iscrizione in bilancio di Dta, le attività per imposte anticipate (Deferred tax asset in inglese).
Le quote ammontano al 5% nel 2019, al 3% nel 2020, al 10% nel 2021, al 12% dal 2022 al 2027, al 5% nel 2028 e nel 2029.
La misura dovrebbe assicurare 1,2 miliardi il prossimo anno ed è stata definita in sostituzione della minore deducibilità sugli interessi passivi pagati dalle banche, ha riferito ieri una fonte governativa. (
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A carico degli istituti di credito ci sono altre due misure, il cui contenuto è già presente nel Documento programmatico di bilancio (Dpb).
La prima spalma in dieci anni la deducibilità delle perdite su crediti maturate in sede di prima applicazione del principio contabile Ifrs9. Le perdite potranno quindi essere dedotte dalla base imponibile Ires per il 10% del loro ammontare nel periodo di imposta di prima adozione dell'Ifrs9 e per il restante 90% "in quote costanti nei nove periodi di imposta successivi".
La seconda norma differisce al 2026 i crediti d'imposta originati dalle Dta che, a legislazione vigente, le banche potrebbero utilizzare nel bilancio del 2018