Borsa: esperto, 2021 sarà ancora buon anno, ma l'inflazione incombe 22/01/2021 11:24 - RSF
ZURIGO (awp/ats) - Il 2021 sarà ancora un buon anno per gli investimenti azionari, ma in seguito interverrà l'inflazione, che metterà sotto pressione parte dei titoli: lo sostiene Daniel Hartmann, capoeconomista di Bantleon Bank, istituto di Zugo specializzato nell'amministrazione patrimoniale.
"La nostra stima dell'inflazione è superiore al consenso del mercato", spiega l'esperto in un'intervista pubblicata oggi dal portale Cash.ch. "Ci aspettiamo che il rincaro torni rapidamente al 2% sia nell'Eurozona che negli Stati Uniti. Contrariamente all'opinione prevalente, crediamo che i limiti di capacità emergeranno rapidamente in molti settori dell'economia. Il risultato sarà un aumento dei prezzi".
Attualmente per esempio c'è una carenza di chip per computer nell'industria automobilistica, poiché i produttori hanno supposto che la domanda sarebbe diminuita durante la crisi. "I fabbricanti sono stati sorpresi da quanto sia rimasta forte la domanda", spiega lo specialista. "Un altro esempio è l'aviazione: molti aerei sono stati praticamente messi in naftalina e non possono essere riattivati a breve. Intanto però la domanda di viaggi aumenterà di nuovo relativamente presto".
A questo si aggiungono poi i programmi di stimolo, come quello negli Stati Uniti. "Sono in gioco somme enormi", sottolinea Hartmann. Verranno attuati progetti infrastrutturali importanti, fra l'altro anche per raggiungere gli obiettivi di protezione del clima. "Questo porterà a un aumento dei prezzi nei settori dell'edilizia, dell'immobiliare e dell'artigianato".
Anche il trend della de-globalizzazione favorirà il rincaro. "Stiamo parlando di un lungo processo che è in corso da prima della pandemia. Molte aziende hanno visto che le loro catene di approvvigionamento sono diventate troppo complesse. Vogliono quindi regionalizzare di nuovo la produzione", osserva l'analista. "Questo renderà i processi di produzione più costosi".
"Il quadro generale diventerà più difficile quando arriverà l'inflazione e rimarrà per un lungo periodo di tempo. Non stiamo parlando di un rincaro del 10%: vedremo più spesso il 2%, 3%, 4%.. Le banche centrali dovranno aumentare i tassi di interesse. Questo sarà accompagnato da un moderato aumento dei rendimenti e causerà un calo dei prezzi sui mercati obbligazionari"
"Questa non è una buona notizia nemmeno per i mercati azionari, perché l'attrattiva relativa delle azioni ne soffrirà", prosegue l'esperto. "Stiamo entrando in un ambiente simile a quello che avevamo negli anni '70. L'aumento dei rendimenti e la crescita dell'inflazione sono sfavorevoli per gli investimenti tradizionali. È anche chiaro che l'eccesso di liquidità dovrà prima o poi diminuire. Fino ad ora, questa è stata di supporto per tutte le classi di attivi, ma il vento in poppa calerà".
Concretamente, "dovremmo vedere un significativo rialzo dei mercati azionari nel 2021, ma dopo la situazione sarà molto più difficile se l'inflazione si consoliderà a livelli relativamente alti". Secondo Hartmann gli investitori dovranno gestire più attivamente il loro portafoglio. "Una buona selezione dei titoli sarà più importante che in passato. Prevarranno i titoli di società ben gestite, con buoni bilanci e che beneficiano di tendenze strutturali a lungo termine. La qualità è necessaria. Vedremo meno una situazione in cui il mercato generale sale e non ha molta importanza quali azioni un investitore compra", conclude lo specialista.