Ho notato il fatto che alcuni hanno segnalato che i certificate con titoli americani stanno sottoperformando rispetto a quelli con titoli italiani.
Una mia riflessione: la maggior parte dei certificati con sottostanti italiani usano i titoli più importanti del FTSE MIB, i vari enel, eni, generali, intesa, unicredit. Se uno cerca sottostanti con i big del listino italiano ne trova quanti ne vuole e può scegliere liberamente. Se invece cerco certificate che contengano i big americani, ci sono pochissimi certificate che hanno come sottostanti i vari Apple, Mastercard, Johnson & Johnson, Microsoft, Cisco, Chevron, Pepsi. La maggior parte di essi contiene titoli che non sono certo di primo livello. Secondo me troppi certificates con titoli americani hanno azioni troppo di nicchia che molto spesso si muovono in controtendenza rispetto al listino principale o che comunque sono troppo volatili. Se il FTSE MIB sale, enel, eni, generali, intesa, unicredit probabilmente ne seguiranno l'andamento anche se non sono certo 100% correlate fra loro, mentre se il nasdaq o il Dow Jones salgono, non è assolutamente detto che i vari Beyond Meat, nio o paypal lo seguano.
La mancanza delle big del listino principale dai certificates con azioni americane secondo me è molto penalizzante per chi vuole investire sul mercato americano. Sicuramente quando si creano le strutture dei certificates è più facile offrire rendimenti elevati con titoli al alta volatilità però non penso che la volatilità sia mancata anche sul titoli maggiori. Magari bisogna tenere in considerazione che quando collocano questi certificati il pubblico retail italiano è più interessato a quelli che hanno titoli italiani rispetto a quelli con titoli stranieri (il cosiddetto home bias), tuttavia non ne sono così sicuro. Comunque è un aspetto che andrebbe tenuto più in considerazione.