Nel nuovo Decreto contro il caro energia approvato ieri dal Governo è previsto l’innalzamento dal 10% al 25% della tassa sugli extraprofitti delle imprese energetiche, introdotta a metà marzo. Il Governo punterebbe a raccogliere ulteriori 6 mld di euro, per arrivare complessivamente a 10 mld.
Molto complessa la definizione della base imponibile, con un calcolo del potenziale impatto sui singoli titoli difficile da quantificare. In occasione dell’introduzione della tassa al 10% Eni aveva quantificato l’impatto in qualche centinaio di milioni di euro, mentre le utilities non avevano quantificato gli impatti, ritenuti tuttavia non particolarmente significativi.
Sotto il profilo dei fondamentali, siamo di fronte a uno dei settori in Europa con i multipli più attraenti: il P/E medio del settore Stoxx Utility stimato dagli analisti raccolti da Bloomberg è intorno a 16,0x. Al contrario, il ritorno previsto in termini di dividendo è tra i più elevati: Dividend/Yield 4,70%.
Non capisco... il governo dice di recuperare 10 miliardi, ma le aziende coinvolte quantificano impatti non significativi, forse una delle 2 parti sta sbagliando i conti?