...Nessun giornale del mondo, al di fuori dell’Italia, ha ripreso la notizia dello stop che sarebbe arrivato da Jens Stoltenberg, nella sua intervista al giornale tedesco Welt, dove il segretario generale della Nato si limitava a ripetere per l’ennesima volta che «i membri della Nato non accetteranno mai l’annessione illegale della Crimea», aggiungendo peraltro: «In ultima analisi la decisione su come disegnare la pace spetta al governo e al popolo sovrano dell’Ucraina. Questo non lo possiamo decidere noi». Dunque, esattamente il contrario di quanto gli veniva attribuito in Italia.
Eppure, per come funzionano le cose in Italia, c’è poco da fare: ormai la slavina è partita. Non a caso, da settimane non c’è più una dichiarazione di Conte o di Salvini che non contenga una qualche allusione a quelli che in occidente non vorrebbero la pace, fino al grottesco rovesciamento dei ruoli operato dal leader leghista, secondo il quale «da più dichiarazioni si intuisce che entrambe le parti in guerra vogliano farla finita» (nel momento in cui una delle due parti continua a bombardare l’altra, si badi) e il problema sarebbe «qualcuno dall’altra parte del mondo» che «vuole consumare su campi altrui propri obiettivi geopolitici». Che è esattamente quello che sta facendo la Russia in Italia, semmai, grazie a un piccolo numero di agenti, a un discreto numero di collaboratori più o meno occasionali e a un gigantesco esercito di cialtroni.
Linkiesta/Cundari