c'è economia e principi. Lo vendessero a chi vogliono ma io non ci voglio avere a che fare, tutto qui. Non voglio comprare le sigarette di contrabbando perchè sono criminali, non voglio comprare medicinali rubati perchè alimento dei criminali, non compro dal mercato nero perchè è merce rubata........ Economicamente converrebbe ma poi ci sono i principi, che sono personali. Forse la malavita troverà a chi vendere, ma non a me e se quelli come me aumentano forse la malavita andrà in difficoltà
Purtroppo economia e principi spesso si calpestano, basta guardare le criptovalute, strumento non solo per i ricatti degli hacker, ma anche di elusione fiscale, riciclaggio di denaro, spreco di risorse energetiche...
10.23 – Russia valuta criptovalute per pagamenti esteri. Media, in discussione per le transazioni internazionali
La Russia sta valutando l'uso di criptovalute per i pagamenti internazionali. Secondo un rapporto di
Interfax, ripreso da
Reuters online, il ministero delle Finanze sta considerando la possibilità di utilizzare risorse digitali per gli accordi transfrontalieri poiché il paese ha attualmente un accesso limitato ai sistemi di pagamento tradizionali a causa delle sanzioni.
In Russia la produzione di criptovalute assorbe oggi oltre il 2% del consumo elettrico nazionale. Un quantitativo enorme, superiore rispetto a quello attribuito all'industria dell'agricoltura. «L'idea di utilizzare le valute digitali nelle transazioni internazionali è in fase di discussione», ha affermato Ivan Chebeskov, capo del dipartimento di politica finanziaria del ministero delle finanze. I funzionari russi attualmente stanno cercando di capire come regolamentare il mercato crittografico del paese e l'uso delle valute digitali, con il ministero delle finanze contrario alle richieste della banca centrale per un divieto totale. Il conio di criptovalute, in gergo si chiama
mining, rientra in una zona grigia nel paese: non è vietato, ma non è nemmeno regolamentato. Dopo la guerra il tasso di produzione è sceso al 4,55%, ponendo il paese dietro a Kazakistan, Cina e Stati Uniti , secondo i dati dell'ultimo rapporto del Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index.