Ora, non capisco bene quale sia il senso del tuo post, però:
Nel 2008 in USA il prezzo delle case, secondo molti MBAs, professoroni, economisti e scienziati e consulenti di banche e assicurazioni, avrebbe dovuto crescere all'infinito insieme al numero di case (e qui gli alert di altri professori, scienziati, ecc. furono inascoltati). Si divisero in due e fino alla catastrofe vinse semplicemente ciò che faceva fare più soldi, i CDO.
Nel bene o nel male non conosco una crisi finanziaria che sia stata evitata da economisti e ricercatori. Guadagnano un tot prima della crisi e continuano a guadagnare lo stesso tot dopo.
A proposito di modelli economici da professorone, il caso UE/BCE:
Se scegli di vivere insieme a piromani squattrinati, devi sempre tenere i pompieri a portata di mano, pagarli, altrimenti non vai a vivere con piromani squattrinati.
Al contrario non dici di punto in bianco che i pompieri non servono più, che tagli la spesa, perché lo sanno tutti che vivi coi piromani e allora quanto vale la tua casa senza pompieri?
Devi dire:"Da oggi i pompieri non servono più, taglio la spesa, ma se qualcuno appicca il fuoco li richiamo in men che non si dica".
E' possibile che nessun economista o ricercatore lo abbia detto alla Lagarde? (Primo problema).
E' possibile che nessun professorone sapesse che siamo piromani squattrinati? (Secondo problema).
Altri problemi, sempre per economisti e ricercatori: tra short, CFD, leve, futures, fondi (ETF, ETC, ETN) che ribilanciano, ha ancora senso che lo spread sia l'unico termometro della salute di un paese, quando se soltanto fosse vietato lo short su strumenti di risparmio lo spread oggi sarebbe la metà? Quindi a chi sono messi in mano i gioielli di famiglia? Chi li manovra e seguendo quali interessi? La BCE, una volta accettato al suo interno piromani squattrinati, non dovrebbe essere, coerentemente, la pietra angolare di quella casa che protegge questi interessi e che i problemi se li risolve in casa?
Oppure non frenano la speculazione per usarla come spauracchio sperando di spaventare i paesi che la subiscono e costringerli a correre ai ripari, ad accettare manovre "lacrime e sangue"?
Se la risposta è sì è come appiccare il fuoco in una foresta, farlo crescere a dismisura pretendendo sempre di controllarlo. Oppure ancora peggio no, perché tanto i soldi di chi appicca sono al sicuro da un'altra parte.