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Un colpo di stato include l'improvvisa deposizione extragiudiziale di un
governo[4][5][6] effettuato solitamente da un piccolo gruppo del regime esistente, in genere di militari, per sostituire il governo deposto con un altro corpo, sia esso civile o militare. Un colpo di Stato riesce se l'usurpatore stabilisce la propria posizione dominante e il governo in carica non riesce a sventare il consolidamento del suo potere.
Il colpo di Stato avviene solitamente in modo violento, con la conquista, attraverso l'utilizzo o la minaccia dell'utilizzo delle armi, dei centri di potere di uno Stato: la sede del
governo e delle sue rappresentanze territoriali, il
parlamento, le sedi dei principali organi di
giustizia, dei
mezzi di informazione e dei centri di potere
militare ed
economico.
Si distingue dalla rivoluzione perché in tale caso il cambiamento di regime avviene tramite sollevazione popolare, laddove invece nel colpo di Stato il regime viene stabilito attraverso un altro potere che depone la persona o l'organismo detentore (democraticamente eletti o meno) delle funzioni di comando e governo del Paese.
L'
Euromaidan fu una serie di violente manifestazioni filoeuropee iniziate in
Ucraina nella notte tra il 21 e il 22 novembre 2013, all'indomani della decisione del governo di sospendere le trattative per la conclusione di un
accordo di associazione con l'
UE. Tale accordo avrebbe creato una
zona di libero scambio globale e approfondito[1] tra
Ucraina e
Unione europea[2][3]. Durante le proteste, concentrate nella capitale
Kiev, il 30 novembre 2013 si verificò una
escalation di violenza a seguito dell'attacco perpetrato dalle forze governative contro i manifestanti. Le proteste sfociarono nella
rivoluzione ucraina del 2014 e, infine, nella fuga e messa in stato di accusa del presidente ucraino
Viktor Janukovyč.
La rivoluzione fu accompagnata da una rapida serie di cambiamenti nel sistema politico dell'Ucraina, tra cui il ripristino della
costituzione del 2004[20][21], l'installazione di un nuovo
governo provvisorio presieduto da
Arsenij Jacenjuk, l'abolizione di una legge che riconosceva il russo come lingua regionale ufficiale
[22][23] e lo svolgimento di
elezioni presidenziali anticipate con l'elezione di
Porošenko il 25 maggio 2014.
[24][25]
Bizzarro che un colpo di stato si concluda in pochi mesi con lo svolgimento di elezioni!