La questione del contante non è così secondaria, e non per questioni puramente ideologiche evidenti. Tralasciando tutto l'aspetto del favorire o meno l'evasione e a quale parte politica piace o non piace una "filosofia" del genere, da un punto di vista puramente economico il contante favorisce il commercio. Se un tizio ha 5.000 euro di contanti (tralasciando il motivo per il quale li ha) e per suoi motivi non vuole (può) versarli in banca ma vuole spenderli ora va da Fendi e compra la borsa alla moglie, il negozio fa fattura con IVA (che va allo Stato) e aumenta i ricavi (maggiore imposte per lo Stato) e con maggiore reddito a fine anno forse riesce ad assumere un altro dipendente che inizierà a spendere nei supermercati e mettere su famiglia......
In buona sostanza la circolazione del contante favorisce l'economia, poi lo Stato DEVE controllare il reddito delle persone e dimostrare che quel contante eventualmente non è "legale". Ma poichè lo Stato non è in grado di controllare pur avendone tutti i mezzi tecnici ed informatici, prende la solita scorciatoia che è quella di irrigidire il sistema, mettere paletti e complicare le regole che ingolfano l'economia. Scarica sugli altri la sua inefficienza e in questo modo danneggia l'economia.
Prima chi voleva usare i famosi 5.000 li usava lo stesso, ma andava da chi non gli faceva fattura e continuava la catena del nero......