Certificati di investimento - Cap. 5

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Da Icebergfinanza

In questi giorni i rendimenti dei titoli a 2 anni sono scesi addirittura sotto il valore dei FED FUND, i tassi di riferimenti della fed aumentati recentamente.
Non ricordo da decenni un simile segnale di allarme rosso che continua a lampeggiare da mesi, con la curva dei tassi invertita praticamente ovunque.
E’ dal 1981 che non si verificava un simile evento.
I tassi di riferimento a cui mirano i banchieri centrali americano sono ben più alti di quelli attuali, ma ad inizio secolo e nel 2018, furono costretti ad anticipare i tagli.
Siamo di fronte alla più clamorosa inversione dei rendimenti sino a dieci anni degli ultimi 45 anni, mai prima di inizio anni 80′ la recessione era scontata in maniera così ecclatante come oggi.
Sarà diverso questa volta?
I rendimenti a lungo termine, ora in fase di rimbalzo tecnico, stanno già scontando uun significativa recessione nei prossimi trimestri. ogni volta che i tassi ufficiali raggiungono i rendimenti a 2 anni, matematicamente SEMPRE, significava in passato fine dell’inasprimento della politica monetaria.

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No macché nessuna offesa. Lo capisco che è stato un anno pesante per chi investe. E' solo che è normale subire perdite ingenti se in fase FOMO si tende a entrare su strumenti su titoli molto volatili e poi, una volta che iniziano a scendere senza fine, ci si trova in una situazione di impossibilità di switch. Ma si può sempre ricominciare piano piano, entrando su strumenti volatili per livelli alti di volatilità e viceversa, sfruttando il vega negativo degli strumenti e le caratteristiche degli strumenti (trigger decrescente, barriere profonde tipo 40% e cedole pesati per contenere i drawdown dello strumento). Alla fine, seguire il mercato e i suoi sviluppi, permetteva di per se di limitare i drawdown. Il mercato però è così, non è sempre rose e fiori, l'importante è mantenere la lucidità e saper ricominciare piano piano ricreando una strategia d'azione. Sennò ci sta, si abbandonano gli investimenti e via, non ci consigliano i medici di investire.

Tutto sensatissimo. Solo che io contesto proprio il concetto di ricominciare piano piano. Per me non si deve investire per recuperare. Lo puoi fare in pochi casi, ma non può essere una regola. Si investe per far crescere il patrimonio, non per rincorrere le perdite. Tra l'altro è vero che sono crollati i titolacci (su cui io ero esposto in quantità insignificante, certificatone a parte), però anche i colossi...
 
E 40% e 70% per te sono paragonabili?
No.
Ma non facciamoci accecare gli occhi e teniamo sempre a mente che i certificati scontano i dividendi futuri.
Prendendo ad esempio Stellantis, che (a mio avviso) è quella prospetticamente giù debole, questi si aggirano sul 7,5% annuo.
Ciò significa che traguardando i 5 anni (e quindi i 5 dividendi) è come se il titolo, dagli attuali 13,32 stesse quotando 9 (il Marex protegge fino a 6,76 per cui il margine sulla barriera è del 25%).
Traguardando, invece, 2 anni è come se il titolo stesse quotando 11,4 (il Leonteq protegge fino a 7,78 per cui il margine sulla barriera e del 32%).

Scusatemi per questi conti alla carlona ma penso di aver reso l'idea della visione distorta che si rischia di avere della protezione offerta dai certificati se non si tiene conto della variabile scadenza.
 
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No.
Ma non facciamoci accecare gli occhi e teniamo sempre a mente che i certificati scontano i dividendi futuri.
Prendendo ad esempio Stellantis, che (a mio avviso) è quella prospetticamente giù debole, questo si aggira sul 7,5% annuo.
Ciò significa che traguardando i 5 anni (e quindi i 5 dividendi) è come se il titolo, dagli attuali 13,32 stesse quotando 9 (il Marex protegge fino a 6,76 per cui il margine sulla barriera è del 25%).
Traguardando, invece, 2 anni è come se il titolo stesse quotando 11,4 (il Leonteq protegge fino a 7,78 per cui il margine sulla barriera e del 32%).

Scusatemi per questi conti alla carlona ma penso di aver reso l'idea della visione distorta che si rischia di avere della protezione offerta dai certificati se non si tiene conto della variabile scadenza.

se consideri i premi fissi la barriera su Stellantis scende a 3,46 euro , quindi il buffer è al 62% se anche sconti tutti i dividendi
 
No.
Ma non facciamoci accecare gli occhi e teniamo sempre a mente che i certificati scontano i dividendi futuri.
Prendendo ad esempio Stellantis, che (a mio avviso) è quella prospetticamente giù debole, questo si aggira sul 7,5% annuo.
Ciò significa che traguardando i 5 anni (e quindi i 5 dividendi) è come se il titolo, dagli attuali 13,32 stesse quotando 9 (il Marex protegge fino a 6,76 per cui il margine sulla barriera è del 25%).
Traguardando, invece, 2 anni è come se il titolo stesse quotando 11,4 (il Leonteq protegge fino a 7,78 per cui il margine sulla barriera e del 32%).

Scusatemi per questi conti alla carlona ma penso di aver reso l'idea della visione distorta che si rischia di avere della protezione offerta dai certificati se non si tiene conto della variabile scadenza.

messa così sembra che i titoli mano a mano vanno a zero a furia di staccare dividendi.
però non è così...
 
No.
Ma non facciamoci accecare gli occhi e teniamo sempre a mente che i certificati scontano i dividendi futuri.
Prendendo ad esempio Stellantis, che (a mio avviso) è quella prospetticamente giù debole, questo si aggira sul 7,5% annuo.
Ciò significa che traguardando i 5 anni (e quindi i 5 dividendi) è come se il titolo, dagli attuali 13,32 stesse quotando 9 (il Marex protegge fino a 6,76 per cui il margine sulla barriera è del 25%).
Traguardando, invece, 2 anni è come se il titolo stesse quotando 11,4 (il Leonteq protegge fino a 7,78 per cui il margine sulla barriera e del 32%).

Scusatemi per questi conti alla carlona ma penso di aver reso l'idea della visione distorta che si rischia di avere della protezione offerta dai certificati se non si tiene conto della variabile scadenza.

Sì, non solo della scadenza...
 
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