Piccolo Yoda
Nuovo forumer
Ma di fatto li ho già abbandonati come strumento d'investimento da cassetto. Tengo quelli che avevo già da prima del Covid e cerco di non aumentare l'esposizione (facendo di fatto solo operazioni volte alla ricerca di rimborsi anticipati), però non va sempre bene e qualche fregatura la si accumula.
Quando ho cominciato con i certificati c'erano condizioni completamente diverse ed era un piacere metterli in portafoglio per cedolare, ora non più. Parlo per me ovviamente...
E' difficile trovare strumenti per il rimborso anticipato che abbiano anche ottime strutture per il mantenimento in portafoglio. Ora in realtà è un momento ottimo per i certificati soprattutto per affrontare equity anche nei prossimi anni per i rendimenti attesi che ci saranno senza stimoli monetari e fiscali come quelli post covid. Paradossalmente escluso le pescate sul massimo del vix di marzo 2020, il 2021 non è stato un anno per i certificati considerato che ci si perdeva tutto il rialzo generalizzato di qualsiasi asset, rialzo a cui non si può partecipare con i certificati. Siamo in un momento di limbo in cui, ora che sono stati ripuliti i prezzi dalle extravalutazioni con il rialzo dei tassi di sconto, la direzione dipenderà dagli utili futuri a loro volta dipendenti dal mercato del lavoro e quindi dalla domanda. A queste condizioni rifornirsi ora di strumenti su titoli di alta qualità con barriere profonde, sfruttando le strutture attuali con elevate cedole, è il modo davvero intelligente per affrontare i prossimi anni. Ovviamente le performance non saranno paragonabili a quelle che si potevano realizzare in 10 anni di QE ma ciò che bisogna guardare è sempre se si è in grado di battere il benchmark. Dipende ovviamente da che tipo di operatori si è ma potrebbe essere un dispiacere perdere l'opportunità di incrementare piano piano che il mercato scende (quindi con l'adeguato money management) strutture interessanti, su titoli quality americani (non le zombie stock quindi), magari con trigger decrescenti.