Il BTp Italia versione numero 19 è partito ieri e si concluderà domani (giovedì sarà il giorno degli investitori istituzionali). Il collocamento, nelle aspettative sarà un successo - e già ieri le domande sono state per 3,6 miliardi di euro- ma non è da escludere che i risparmiatori facciano ancora i calcoli sulla competitività reale di questo nuovo titolo rispetto ai BTp tradizionali.
Il titolo con scadenza cinque anni sarà indicizzato al tasso di inflazione e parte da una cedola minima semestrale del 2%: vale a dire che, se lo si collega al tasso già inglobato per quest’anno (che è il 5,5% per l’indice generale e del 3,7% per la componente di fondo), il rendimento iniziale dovrebbe essere tra il 7 e l’8 per cento.
Chi conserverà il titolo fino alla scadenza del 2028 beneficerà di un premio aggiuntivo dell’otto per mille.
Gli analisti hanno fatto varie simulazioni da cui emerge che nel caso in cui l'inflazione resti intorno al 6% il rendimento del BTp Italia risulterebbe più favorevole di quello degli altri BTp nominali; ma il rapporto verrebbe invertito nel caso in cui l'inflazione dovesse rapidamente tornare al target del 2% che è poi l'obiettivo delle misure di politica monetaria che sta mettendo in campo la Bce. Tra i due scenari, una situazione di semi parità tra i diversi bond italiani a medio termine.
Il Sole 24 ore