Generali chiude il 2022 con un risultato operativo record, a 6,5 miliardi,superiore addirittura alle attese del mercato che aveva ipotizzato al massimo 6,39 miliardi di utile operativo. In crescita anche l’utile netto e in virtù di tutto questo anche la cedola che verrà riconosciuta ai soci. Il Leone ha infatti deciso di proporre all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 1,16 euro ad azione (+8,4%).
La compagnia assicurativa ha registrato premi lordi per 81,5 miliardi (+1,5%); grazie al contributo della forte crescita del Danni (+9,8%), in particolare nel non auto. La raccolta netta Vita si è invece mostrata resiliente a 8,7 miliardi e di fatto interamente concentrata nelle linee unit-linked e puro rischio e malattia, in linea con la strategia del Gruppo.
A fronte di questo, come si diceva il risultato operativo ha toccato quota 6,5 miliardi (+11,2%), guidato dal Vita e dalla crescita del Danni. Sale, complice il quadro generale, il combined ratio a 93,2% (in aumento di 2,4 punti percentuali) mentre il New Business Margin si è attestato al 5,35% (+0,86 p.p.).
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Il risultato non operativo è stato negativo per 1.710 milioni (in peggioramento rispetto ai -1.306 milioni del 2021) e riflette, in particolare: -511 milioni di svalutazioni sugli investimenti classificati come disponibili per la vendita ( -251 milioni nel 2021), compresi gli investimenti russi. L’utile netto, grazie alla forte ascesa del risultato operativo, è salito comunque a 2.912 milioni (+2,3%) mentre la generazione normalizzata di capitale che è cresciuta a 4,1 miliardi dai 3,8 miliardi del 2021. Estremamente solida, sebbene in discesa, la posizione di capitale, con il Solvency Ratio al 221% dal 227% dell passato esercizio. Continua a calare il patrimonio netto del gruppo crollato a 16.201 milioni (-44,7%), un dato peggiore anche alle attese del mercato. La variazione è principalmente dovuta alle riserve disponibili per la vendita, in particolare a seguito dell'andamento dei titoli obbligazionari.