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Non tutte le emergenze vengono per nuocere, si potrebbe dire pensando allo spavento provocato dal fallimento di Silicon Valley Bank.
Ai primi scricchiolii, le banche centrali, i governi e le autorità di sorveglianza sono corse ai ripari in modo rapido, massiccio e coordinato, un intervento che ha portato, “ad una drastica revisione delle aspettative per quanto riguarda la liquidity picture con un brusco arresto del Quantitative Tightening”, si legge nell’Italian Equity Strategy Monthly di Intermonte, il report sulle prospettive del mercato azionario italiano curato dall’Italian Equity Research della sim.
Il risultato della manovra congiunta di Federal Reserve, Tesoro e Federal Depositi Insurance è di fatto una marcia indietro rispetto alla stretta monetaria. E’ una vera e propria riapertura dei rubinetti della liquidità che, come si è visto, soprattutto nelle ultime settimane, ha risvegliato i settori più esposti in positivo alla discesa del costo del denaro: un esempio è il Nasdaq 100, protagonista di una performance che non si vedeva da metà 2020.
Gli analisti ne hanno preso atto ed hanno portato a Neutral/Positive, dal precedente Neutral, il giudizio sul contesto della politica monetaria, uno dei sei, sui quali mensilmente viene espressa una valutazione.
Giudizio Neutral/Positive confermato per quel che riguarda il contesto politico italiano, anche se la luna di miele tra il governo e gli italiani volge alla conclusione. Moderatamente positiva anche la raccomandazione sulle valutazioni: “Restano supportive, il mercato italiano tratta a 9,5 volte il PE2023, con un dividend yield sopra il 4%”, prosegue la nota.
Il contesto geostrategico non induce all'ottimismo, ma neanche al pessimismo, il che equivale ad un giudizio Neutral.
Lo stesso vale per lo scenario macro economico italiano: da una parte ci sono le aspettative di un Pil che potrebbe crescere anche dell’1% nel 2023 e dall’altra le difficoltà nell’ottenere le risorse del PNRR. Infine, visione neutrale anche sulla traiettoria degli utili delle società quotate a Piazza Affari.
Intermonte ritiene probabile una perdita di spinta economica nella seconda parte dell’anno, con relativa revisione al ribasso delle stime sugli utili societari, ma per il trimestre in corso, ci sono le condizioni per guardare con interesse ad almeno due settori, le società di pubblica utilità e dei consumi. Entrambi gli ambiti sono stati promossi a Positive da Neutral. Le blue chip da preferire sono Moncler, Enel, Erg. Da evitare Ferrari, Amplifon e Bper.