Scholz è altrettanto netto quando spiega che le sanzioni "non devono colpire gli Stati europei più duramente di quanto colpiscano la leadership russa". Il riferimento è all’ipotesi, scartata categoricamente dalla Germania, di bloccare le importazioni di gas e petrolio russo per mettere in ginocchio Putin. Berlino, assicura Scholz, vuole interrompere rapidamente la dipendenza energetica da Mosca, ma "farlo da un giorno all'altro" vuol dire una sola cosa per l’Europa e la Germania: "Recessione". "Centinaia di migliaia di posti di lavoro – avverte il cancelliere - sarebbero in pericolo. Tutta l'industria sarebbe sul baratro". Una posizione, questa, che però lo mette nel mirino, anche dei suoi stessi alleati, che lo accusano di non fare abbastanza per l’Ucraina.
Scenario incoraggiante...