Certificati di investimento - Cap. 5

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
La Cina accusa il segretario generale della Nato di fare “disinformazione” in merito all’eventuale supporto di Pechino a Mosca nel conflitto in Ucraina. A dirlo è Wang Wenbin portavoce del ministero degli Esteri. Lo riportano i media cinesi. Secondo Pechino la Cina ha compiuto “sforzi attivi e in modo obiettivo e imparziale” per promuovere il cessate il fuoco “evitare una crisi umanitaria e ripristinare la pace e la stabilità”. A dire di Wang “ciò che serve per risolvere problemi complessi è una mente fredda e razionale, senza aggiungere benzina sul fuoco. Occorre la comunicazione, non la pressione e la coercizione”. Infine Pechino sottolinea come Kiev “dovrebbe diventare un ponte di comunicazione tra Oriente e Occidente, piuttosto che la prima linea di una rivalità tra grandi potenze”.
 
Ieri sera la Cina ha votato a favore della risoluzione della Russia al Consiglio di sicurezza dell’Onu su un piano umanitario per la crisi ucraina. E’ stato l’unico voto a favore, gli altri 13 membri si sono astenuti. La risoluzione è stata quindi bocciata.
 
Io, riconoscendo la mia ignoranza in materia, non capisco perchè si continua a parlare di mettere un cap alle quotazioni di gas e petrolio, ma poi non si fa niente. Perchè non si persegue questa idea? Finora il gas è sempre arrivato regolare, ma lo si sta pagando 10 volte di quanto costava 1 anno fa, solo per la paura delle rappresaglie russe. Finora è tutta speculazione e quindi perchè non si può mettere un tetto?
Per fare qualunque tipo di contrattazione ti devi sedere al tavolo con i venditori. Se ce ne sono molti, magari puoi contrattare, ma se il venditore è uno ed è uno come Putin, che si alza un giorno e dice (come ha fatto): da oggi mi pagate in rubli (praticamente stracciando i contratti in essere), allora mi sa che imporre un cap è un'illusione ottica irrealizzabile.

Secondo me si dovrebbe fare rapidamente un megapiano per coprire l'Italia di pannelli fotovoltaici.
E non dico che debbano farlo i cittadini. Ma Enel con soldi di CdP.
Fare una legge per una totale liberalizzazione del mercato (nessuna pratica necessaria) con installazione GRATUITA e immediata da ENEL a chiunque voglia aderire. In cambio dell'uso di una superficie 2x l'utente avrebbe l'uso gratuito di x corrente (per esempio ENEL installa su una tettoia un impianto da 6Kw e il cliente ha accesso gratuito ventennale alla corrente/2 prodotta dall'impianto aggiungendoci anche un rack batterie per incentivare l'autoconsumo del più possibile; quindi quella prodotta per 3Kw a me e quella prodotta per gli altri 3Kw ad Enel per ripagarsi nel tempo i costi di installazione; dopo i 20 anni l'impianto diventerebbe tutto del cittadino che ricaverebbe qualcosa dall'eventuale eccesso).
Si troverebbe immediatamente una superficie disponibile enorme, persone felici di poter risparmiare in un periodo difficile e ENEL che lavora come matta per installare impianti in tutta Italia. Nel tempo una parte delle risorse che diamo oggi a Putin rientrerebbero (che so mettersi come obiettivo il 20% del fabbisogno russo da recuperare ogni annuo).
Si andrebbe progressivamente a raddoppiare, triplicare, decuplicare l'introito odierno da fotovoltaico.
E questo in aggiunta ai megaimpianti già in costruzione.
Ovviamente ci sarebbe comunque bisogno di gas, idroelettrico e altre fonti almeno per stabilizzare domanda/offerta nelle 24 ore.
E probabilmente i primi due anni sarebbero di razionamenti o crisi se davvero la Russia ci taglierà fuori dal suo gas.
Ma in tal modo si costruirebbe una rete distribuita (quindi più resiliente) che sarebbe una maggiore stabilità bel tempo.

Credo che con i primissimi incentivi sul fotovoltaico in Italia questa fosse l'idea e c'erano delle cooperative che montavano i pannelli gratis in cambio di uso dell'energia. Ma poi tolsero gli incentivi e tutto si fermò.
 
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La Cina accusa il segretario generale della Nato di fare “disinformazione” in merito all’eventuale supporto di Pechino a Mosca nel conflitto in Ucraina. A dirlo è Wang Wenbin portavoce del ministero degli Esteri. Lo riportano i media cinesi. Secondo Pechino la Cina ha compiuto “sforzi attivi e in modo obiettivo e imparziale” per promuovere il cessate il fuoco “evitare una crisi umanitaria e ripristinare la pace e la stabilità”. A dire di Wang “ciò che serve per risolvere problemi complessi è una mente fredda e razionale, senza aggiungere benzina sul fuoco. Occorre la comunicazione, non la pressione e la coercizione”. Infine Pechino sottolinea come Kiev “dovrebbe diventare un ponte di comunicazione tra Oriente e Occidente, piuttosto che la prima linea di una rivalità tra grandi potenze”.
Bella la definizione di ponte fra oriente e occidente.
Dovrebbero però andare a dire a Putin che il ponte non è suo e deve essere libero e avere un suo governo eletto.
Cosa che non fanno, visto che senza l'Occidente e la Cina, Putin sarebbe a terra con tutte le ruote.
 
Bella la definizione di ponte fra oriente e occidente.
Dovrebbero però andare a dire a Putin che il ponte non è suo e deve essere libero e avere un suo governo eletto.
Cosa che non fanno, visto che senza l'Occidente e la Cina, Putin sarebbe a terra con tutte le ruote.

A me sembra che con quel giro di parole si appoggi l'idea di un Paese neutrale...
 
A me sembra che con quel giro di parole si appoggi l'idea di un Paese neutrale...
Da quanto sento dire da vari analisti, la richiesta di neutralità era una finzione russa iniziale.
Una volta che gli ucraini hanno accettato e dichiarato che non entreranno mai nella NATO, sono iniziate le vere discussioni difficili sui territori e lì c'è scontro aperto secondo me non conciliabile perchè tutte e due le parti vogliono il controllo del Mar Nero...
 
A me sembra che con quel giro di parole si appoggi l'idea di un Paese neutrale...

È che come sempre il diavolo è nei dettagli...

10.23 Ambasciatore ucraino, con Mosca discutiamo su Paesi garanti sicurezza
"Sulla nostra neutralità, siccome non si ritiene che l'Ucraina diventi un membro della Nato, dobbiamo trovare un altro modo per garantire la nostra sicurezza. Non possiamo usare il modello di Austria e Svezia, perché abbiamo una situazione diversa nel nostro Paese. La soluzione potrebbe essere un modello che garantisca al paese aggredito di avere entro le 24 ore dall'aggressione sostegno militare e economico. Quali debbano essere i Paesi che garantiscono la sicurezza fa parte della trattativa". Così l'ambasciatore ucraino in Italia Yaroslav Melnykin, parlando in audizione in Commissione Esteri della Camera dei negoziati in corso.
 
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