MORNING BID EUROPA-Aggiungete a una bolla i rischi per le banche e mettetevi al riparo
Oggi 07:48 - RSF
Uno sguardo alla giornata sui mercati europei e globali, di Stella Qiu
La situazione per i listini mondiali era già preoccupante per via dei timori per una bolla legata all'intelligenza artificiale, per lo 'shutdown' del governo Usa e per il riacuirsi delle tensioni tra Washington e Pechino. Ora si aggiungono anche i timori per le banche regionali statunitensi.
Zions ha perso il 13% dopo aver detto che nel terzo trimestre subirà una perdita di 50 milioni di dollari su due prestiti della sua divisione californiana. Analogamente, Western Alliance ha lasciato sul terreno l'11% dopo aver presentato una causa per frode da parte di Cantor Group V.
Il crollo delle banche arriva dopo più di due anni dal fallimento della Silicon Valley Bank, avvenuto nel marzo 2023.
Allora i tassi di interesse elevati hanno portato a perdite nel valore delle obbligazioni, innescando una corsa ai depositi che qualche giorno dopo ha portato al crollo della Signature Bank.
I timori che si possa ripetere una situazione di questo genere hanno zavorrato i listini mentre i mercati hanno invocato ulteriori tagli dei tassi da parte della Fed. L'indice Msci delle borse dell'Asia-Pacifico al di fuori del Giappone
I futures di Wall Street cedono lo 0,4% in attesa dei risultati delle banche regionali statunitensi, previsti in giornata. I futures sulle piazze europee cedono lo 0,8%, mentre i futures sul Ftse l'1%.
La fuga verso i beni rifugio ha sostenuto ancora una volta l'oro che ha toccato un nuovo record a 4.378,69 dollari l'oncia e si avvia a concludere la settimana con un rialzo dell'8,9%, il maggiore su base settimanale dal settembre 2008, quando il crollo di Lehman Brothers innescò la crisi finanziaria globale.
Come si fa a non preoccuparsi?
Tra i beni rifugio vanno annoverati anche i titoli di Stato i cui prezzi salgono per la terza settimana consecutiva. I rendimenti dei Treasuries a due anni hanno toccato un nuovo minimo di tre anni a 3,3890%, con gli investitori che scommettono che la Fed taglierà i tassi due volte entro la fine dell'anno, con una certa probabilità anche di un più corposo taglio da 50 punti base.
Sebbene i rischi per la stabilità finanziaria sembrino per ora contenuti, Jamie Dimon ha detto: "Quando si vede uno scarafaggio, probabilmente ce ne sono altri, e quindi tutti dovrebbero stare in guardia".
Gli investitori danno per scontato che la Fed si attiverà, perché è ovvio che lo farà. Ma tagliare i tassi quando l'inflazione è al 3% e l'impatto dei dazi sui prezzi comincia a farsi sentire, potrebbe essere solo un assaggio di ciò che ci aspetta quando Trump nominerà il suo presidente della Fed.
I principali 'driver' di giornata:
- Pochi i dati pubblicati a causa dello 'shutdown' del governo Usa
- Interventi banche centrali, per Fed Musalem e per Banca del Giappone il vice governatore Shinichi Uchida
- Usa, risultati: American Express, State Street e altre banche regionali