Certificati di investimento - Capitolo 6 (10 lettori)

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gianni76

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Se questa è l'unione comune (intrallazzi e scambi pur di dare un vantaggio competitivo alle proprie industrie) siamo messi bene....

12:23 Ue: Francia e Germania all'attacco su aiuti Stato settore energia (MF)

Testo:
ROMA (MF-NW)--Francia e Germania tornano all'attacco sugli aiuti di
Stato nel settore dell'energia. I due Paesi vogliono sostenere le imprese
nazionali con sussidi per assicurare tariffe piu' basse anche dopo il
termine di fine anno del regime speciale Ue. Per l'Italia, alle prese con
maggiori di vincoli di bilancio, il rischio e' quello di uno svantaggio
competitivo per le aziende domestiche, che sarebbero chiamate a pagare di
piu' per l'energia rispetto alle concorrenti europee.

I vincoli sugli aiuti di Stato sono necessari per garantire il mercato
unico nell'Unione, scrive MF. La Commissione Ue ha allargato le maglie
sulla normativa prima a causa del Covid e poi nel marzo 2022 per
affrontare le conseguenze dell'invasione russa in Ucraina. Ma i Paesi
europei non ne hanno beneficiato allo stesso modo. La Germania in
particolare ha ottenuto il 53% degli aiuti statali concessi dall'Ue, la
Francia il 24%, l'Italia e' al 7%.

Le crisi degli ultimi anni hanno cosi' consentito un significativo
vantaggio a Parigi e Berlino, che pero' nel frattempo si sono dovuti
confrontare con gli ingenti sussidi varati dall'amministrazione Biden
negli Usa con il programma Ira (Inflation Reduction Act). Molte imprese
europee stanno progettando impianti negli Stati Uniti.

Percio' ora Francia e Germania, che sulla materia sono in forte
competizione tra loro, vogliono sostenere l'industria anche dopo la
scadenza a fine 2023 del framemork straordinario Ue. Come ha riportato
Politico, la Francia avrebbe escogitato una scappatoia per concedere aiuti
statali "per le nuove centrali nucleari e per gli aggiornamenti di quelle
esistenti che ne aumentano la capacita'". La Germania si oppone a questa
richiesta, ma il partito socialdemocratico Spd di Scholz (che pure sarebbe
dubbioso) vorrebbe una tariffa fissa di 5 centesimi per kilowattora per
l'industria tedesca.

Il governo di Berlino, diviso all'interno della coalizione tra Spd,
Verdi (favorevoli ai sussidi) e liberali (contrari), ha lasciato in
sospeso il programma e per ora ha puntato sugli sconti fiscali per gli
investimenti verdi delle imprese tedesche nel piano di sostegno
all'economia.

La Commissione Ue decidera' entro fine anno se prolungare o modificare
la normativa sugli aiuti di Stato, poco prima quindi delle elezioni
europee del 2024. La presidente Ursula von der Leyen ha riconosciuto in
passato che i sussidi sono "una soluzione limitata che solo alcuni Paesi
possono utilizzare". Simili commenti sono stati espressi anche da
Margrethe Vestager, la commissaria Ue responsabile per concorrenza e aiuti
di Stato.

Ma ora proprio Vestager, in corsa per la presidenza della Bei, e' in una
posizione difficile. Il via libera della Francia per la Bei e' vincolato
al sostegno del nuovo presidente al nucleare, motivo per cui sarebbe in
vantaggio la spagnola Nadia Calvino (in pole anche rispetto al candidato
italiano Daniele Franco).

In questo scenario la situazione dell'Italia e' delicata, soprattutto
perche' l'alto debito pubblico non consente aiuti all'industria come
quella dei due principali Paesi Ue. Nei giorni scorsi si e' anche parlato
di un possibile scambio: Francia e Germania otterrebbero un allentamento
sugli aiuti di Stato, mentre l'Italia avrebbe alcuni concessioni sugli
investimenti nell'ambito della riforma del Patto di Stabilita' (che
comunque inciderebbe solo sulla manovra del 2025, non su quella di
quest'anno). Per l'Italia la partita degli aiuti di Stato non e' comunque
da considerare secondaria poiche' influenzera' in modo rilevante la
competitivita' dell'industria nazionale.
 
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