Fonte : Marco Casario
Musk invoca tariffe zero e chiede a Trump una tregua: ma l’Europa risponde “Segno di paura”
Secondo il Guinness dei primati, tra il 2021 e il 2023 Elon Musk ha subito la più grande perdita di patrimonio personale della storia.
In totale, la fortuna di Musk ha subito un colpo di 130 miliardi di dollari finora quest’anno, afferma l’indice Bloomberg. Il suo attuale patrimonio netto stimato di 302 miliardi di dollari rimane ben al di sopra di quello di Bezos, a 193 miliardi di dollari, e di Zuckerberg a 179 miliardi di dollari.
Nel pieno della tempesta scatenata dai nuovi dazi globali di Trump, Elon Musk lancia un appello per un sistema commerciale transatlantico a zero tariffe, definendolo una sua “visione personale” davanti a una platea di politici italiani di destra a Firenze. Ma l’uscita del patron di Tesla ha suscitato reazioni tutt’altro che entusiaste in Europa.
🎙 Il vicecancelliere tedesco uscente Robert Habeck non ha usato mezzi termini: “È un segno di debolezza, forse di paura”. Intervenendo a margine del vertice dei ministri del Commercio europei in Lussemburgo, Habeck ha ribadito la necessità per l’UE di reagire duramente con il massimo degli strumenti disponibili, mentre i dazi USA continuano a innescare vendite sui mercati globali.

Musk, che al momento ricopre un ruolo temporaneo nell’amministrazione Trump, ma non è coinvolto direttamente nella politica commerciale, ha perso 130 miliardi $ dall’inizio dell’anno secondo il Bloomberg Billionaires Index. Le azioni Tesla hanno perso metà del loro valore da dicembre.

Tesla produce principalmente in California e Texas, e risente meno dei nuovi dazi sulle auto rispetto ad altri produttori. Ma la sua forte esposizione alla Cina rende comunque vulnerabile il business globale del gruppo. Musk ha ammesso che anche Tesla sarà danneggiata dai dazi appena entrati in vigore.

Habeck ha infine lanciato un messaggio diretto: “Musk dovrebbe prima dire a Trump di fermare la guerra commerciale prima di parlare di zero dazi”. Un’idea, quella di un sistema tariffario zero tra USA e UE, che era già stata discussa nel primo mandato di Trump ma mai realizzata.

Per ora, il quadro è chiaro: la tensione transatlantica cresce, e anche le aziende simbolo dell’innovazione come Tesla iniziano a sentire il peso delle decisioni politiche.