Certificati di investimento - Capitolo 9

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Chiamare Musk, che è uno dei più grandi innovatori dei tempi moderni, un 'assemblatore di macchine' è veramente vergognoso.

Beh, considera che stiamo parlando del giudizio di Peter Navarro... e ho detto tutto!

 
Scontro all'interno dell'amministrazione Trump. Peter Navarro, consigliere commerciale del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha respinto la proposta di Elon Musk di arrivare all’obiettivo "zero tariffe" tra Stati Uniti ed Europa, definendo il fondatore di Tesla un "assemblatore di automobili" che dipende da componenti provenienti da altri Paesi. Navarro, ampiamente considerato l’architetto della strategia dei dazi annunciati da Trump, ha dichiarato alla Cnbc che Musk ha fatto un buon lavoro nel suo impegno per semplificare il governo, ma i suoi commenti sui dazi non sono stati sorprendenti, dato il suo ruolo di "esperto di automobili". "Quando si tratta di tariffe e commercio, tutti noi alla Casa Bianca capiamo - e il popolo americano capisce - che Elon è un produttore di automobili, ma non è un produttore di automobili. È un assemblatore di automobili", ha detto Navarro, sottolineando come molte componenti delle auto Tesla provengano da Giappone, Cina e Taiwan.

"Lui è un appassionato di auto. È quello che fa, e vuole i pezzi stranieri (a prezzi) economici", ha aggiunto Navarro. "La differenza sta nel nostro modo di pensare e in quello di Elon su questo: vogliamo che gli pneumatici siano realizzati ad Akron. Vogliamo che le trasmissioni siano realizzate a Indianapolis. Vogliamo che i motori siano realizzati a Flint e Saginaw e vogliamo che le auto siano prodotte qui", ha detto. Musk, parlando sabato scorso in collegamento video al congresso della Lega, ha affermato di sperare che Europa e Stati Uniti concordino "una situazione di zero tariffe, creando di fatto una zona di libero scambio".

Sì, quello che il Sig. Navarro non dice è che i prezzi più bassi non li vuole solo Musk (che pure avrà sicuramente degli interessi personali in gioco)...
 
Fonte : Marco Casario

Musk invoca tariffe zero e chiede a Trump una tregua: ma l’Europa risponde “Segno di paura”


Secondo il Guinness dei primati, tra il 2021 e il 2023 Elon Musk ha subito la più grande perdita di patrimonio personale della storia.
In totale, la fortuna di Musk ha subito un colpo di 130 miliardi di dollari finora quest’anno, afferma l’indice Bloomberg. Il suo attuale patrimonio netto stimato di 302 miliardi di dollari rimane ben al di sopra di quello di Bezos, a 193 miliardi di dollari, e di Zuckerberg a 179 miliardi di dollari.
Nel pieno della tempesta scatenata dai nuovi dazi globali di Trump, Elon Musk lancia un appello per un sistema commerciale transatlantico a zero tariffe, definendolo una sua “visione personale” davanti a una platea di politici italiani di destra a Firenze. Ma l’uscita del patron di Tesla ha suscitato reazioni tutt’altro che entusiaste in Europa.

🎙 Il vicecancelliere tedesco uscente Robert Habeck non ha usato mezzi termini: “È un segno di debolezza, forse di paura”. Intervenendo a margine del vertice dei ministri del Commercio europei in Lussemburgo, Habeck ha ribadito la necessità per l’UE di reagire duramente con il massimo degli strumenti disponibili, mentre i dazi USA continuano a innescare vendite sui mercati globali.

📉 Musk, che al momento ricopre un ruolo temporaneo nell’amministrazione Trump, ma non è coinvolto direttamente nella politica commerciale, ha perso 130 miliardi $ dall’inizio dell’anno secondo il Bloomberg Billionaires Index. Le azioni Tesla hanno perso metà del loro valore da dicembre.

🚘 Tesla produce principalmente in California e Texas, e risente meno dei nuovi dazi sulle auto rispetto ad altri produttori. Ma la sua forte esposizione alla Cina rende comunque vulnerabile il business globale del gruppo. Musk ha ammesso che anche Tesla sarà danneggiata dai dazi appena entrati in vigore.

📌 Habeck ha infine lanciato un messaggio diretto: “Musk dovrebbe prima dire a Trump di fermare la guerra commerciale prima di parlare di zero dazi”. Un’idea, quella di un sistema tariffario zero tra USA e UE, che era già stata discussa nel primo mandato di Trump ma mai realizzata.

🌍 Per ora, il quadro è chiaro: la tensione transatlantica cresce, e anche le aziende simbolo dell’innovazione come Tesla iniziano a sentire il peso delle decisioni politiche.
 

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