Certificati di investimento - Capitolo 9

Ansa...

Dai televisori alla salsa di soia, dagli indumenti alla birra irlandese, gli americani si precipitano nei negozi a fare "acquisti preventivi" dopo l'annuncio dei nuovi dazi di Donald Trump su gran parte delle merci importate. Come riporta il Wall Street Journal, milioni di persone negli Usa hanno reagito allo stesso modo: fare scorta, tra l'ansia per l'inflazione e la paura di un'imminente impennata dei prezzi.
La sensazione diffusa è che il colpo stavolta arriverà a tutti: dai piccoli imprenditori ai consumatori, e così in tanti giocano d'anticipo. Cedar Roach ha raccontato al quotidiano che mentre Trump parlava dalla Casa Bianca si è precipitata ad acquistare un completo di abbigliamento sportivo da Lululemon (un marchio canadese) e un maglione di House of Sunny (un marchio britannico), mentre il suo fidanzato, Sean MacKenzie è corso a comprare tre confezioni da otto lattine di Guinness.
"Sapevo gli oggetti a rischio e cosa volevo, quindi non ho rimandato", ha detto Roach, studentessa 22enne alla Southern Methodist University. Mentre Mark Cuban, imprenditore miliardario e personaggio televisivo, ha suggerito ai suoi follower di iniziare a fare scorta.
"Dal dentifricio al sapone, qualsiasi cosa per cui riuscite a trovare spazio in casa, acquistatela prima che debbano rifornire l'inventario - ha affermato in un post sulla piattaforma di social media Bluesky - Anche se sono prodotti negli Usa, aumenteranno il prezzo e daranno la colpa ai dazi".
Il 50enne Noel Peguero ha raccontato invece che da mercoledì sera a giovedì mattina ha speso circa 3.000 dollari in prodotti elettronici, ricambi per l'auto, attrezzi da giardinaggio e altri articoli per la casa. "Adesso è il momento di comprare", ha detto.
Questa mi pare purtroppo l’osservazione più intelligente che ho letto in queste ore.
 
Buongiorno, avete da suggerire qualche certificato su azioni usa ancora con una barriera del 20%-30% non infranta? Grazie mille a chi può rispondere!
Saluti
LEB
 

Barclays: "dazi peggio del previsto, aumenta rischio recessione"​

03 aprile 2025 alle 10:28

NEW YORK (awp/ats/ans) - Trump è stato "più falco del previsto" e "i dazi peggio di quanto temuto", in particolare per l'Europa e la Cina. Sebbene vi siano margini di negoziazione e molti colpi di scena, le tariffe elevate e l'incertezza persistente aumentano il rischio di recessione". E' la previsione degli analisti di Barclays. E per il mercato azionario "è probabile che la situazione peggiori".


"La tariffa sull'acciaio e sull'alluminio e sulle importazioni di auto negli Stati Uniti rimane del 25%, il che potrebbe essere un po' un sollievo per le scorte di auto dell'Ue, mentre alcune categorie di prodotti sono esenti dalle tariffe. La tariffa media annunciata per i beni dell'Ue è doppia rispetto al 10% che i nostri economisti avevano ipotizzato nelle loro previsioni economiche, mentre è in linea con la loro ipotesi di lavoro per i beni del Regno Unito. Per quanto riguarda la Cina, ci risulta che le tariffe cumulative salirebbero al 54 per cento" riassumono.

"Questi nuovi dazi e la persistente incertezza sulla politica commerciale frenano le prospettive economiche globali, sia a livello mondiale che europeo. Tuttavia, le dichiarazioni delle autorità e il modo in cui si è arrivati alle tariffe finali suggeriscono che ci potrebbe essere spazio per i negoziati. È quindi possibile che i dazi annunciati siano visti come un tetto massimo e che da qui in poi possano scendere, anche se le potenziali ritorsioni dei partner commerciali statunitensi aumenterebbero i rischi di crescita al ribasso. Ci si aspetta anche un sostegno politico da parte delle banche centrali e dei governi, che potrebbe attenuare in parte il freno della guerra commerciale. Nel complesso, però, i nostri economisti vedono rischi al ribasso per le loro previsioni di crescita".

Guardando ai listini azionari gli analisti non si aspettano crolli perchè il rischio di dazi "è ampiamente previsto, quello di recessione meno, con i principali indici fuori dai massimi e una significativa rotazione a livello settoriale". Sia in Europa che negli Usa, guardando al passato, i titoli azionari sono tipicamente scesi del 35% da un picco all'altro della recessione "ma non siamo ancora a quel punto e un'ulteriore sofferenza dei mercati potrebbe costringere Trump a un'inversione di rotta" spiegano gli analisti. "A medio termine, riteniamo che lo stimolo della politica fiscale tedesca dovrebbe fornire una compensazione positiva e aiutare l'Europa a
superare la tempesta dei dazi, mentre potrebbero arrivare anche tagli più aggressivi da parte della Bce" spiegano.

I titoli e i settori esposti ai dazi e alla Cina hanno già registrato una forte sottoperformance ma non abbastanza da stimolare l'appetito degli investitori con le prospettive degli utili che rimangono a rischio. Barclays guarda ai titoli difensivi come telecom, utilities e immobiliari e ritiene che le banche siano il settore più performante in Europa. "Se i timori di una recessione dovessero aumentare e le aspettative sui tassi venissero riviste al ribasso, riteniamo che il settore potrebbe subire delle prese di profitto e manteniamo una preferenza tattica per il settore assicurativo all'interno dei titoli finanziari" sottolineano in un rapporto.
 
E alla fine arrivò Powell...

WASHINGTON (Reuters) - I dazi imposti dal presidente Usa Donald Trump sono "più alti del previsto" e le loro conseguenze economiche, tra cui l’aumento dell’inflazione e il rallentamento della crescita, saranno probabilmente maggiori del previsto.

© Reuters. Il presidente della Federal Reserve statunitense Jerome Powell parla durante una conferenza stampa, a seguito di una riunione di due giorni del Federal Open Market Committee sulla politica dei tassi di interesse, a Washington, D.C., Stati Uniti, 19 marzo 2025. Foto REUTERS/Nathan Howard/File


Lo ha detto il presidente di Federal Reserve Jerome Powell, in un intervento che sottolinea la difficoltà delle decisioni che la banca centrale dovrà prendere.

"Ci troviamo di fronte a prospettive molto incerte, con rischi elevati di aumento della disoccupazione e dell’inflazione" che potrebbero compromettere entrambi gli obiettivi della banca centrale Usa, ovvero inflazione al 2% e massima occupazione.
bisogna confidare in lui se saprà timonare bene come penso e auspico ci porterà fuori dalla tempesta altrimenti son caxxi
 
bisogna confidare in lui se saprà timonare bene come penso e auspico ci porterà fuori dalla tempesta altrimenti son caxxi
ti dico la mia, si e no
rispetto al covid e al 2022 la situazione è tendenzialmente più semplice
col covid che non si sapeva cosa era poteva sostanzialmente cambiare il mondo con una epidemia che sembrava ammazzasse tutti? si quindi, in teoria, era peggio
con la guerra poteva scapparci un'atomica su un paese nato? si quindi, in teoria, era peggio
qui c'è solo uno squinternato che dopo che i giudici federali gli hanno bloccato mettendo veti su veti una minchiata dopo l'altra, si sta vendicando, ha avuto 4 anni per pensare di vendicarsi, non voleva cedere il potere, ha rischiato di andare in galera, magari si è perfino autoconvinto di essere superiore, possiamo stare mesi se non anni in recessione ma possiamo, in teoria, risalire subito, niente ci minaccia, sono solo dei balzelli che in un secondo possono essere revocati, niente epidemia ammazzatutti, niente bombe che fanno finiere la civiltà

però partiamo in una fase di debolezza, lasciamo stare questi due gg, ma anche prima i mercati li aveva fiaccati con sti annunci del piffero, Powell quanto può riportare i tassi giù adesso per riottenere la fiducia dei mercati? secondo me se domani li mettesse anche negativi continuerebbe a scendere tutto

quindi il prossimo taglio, se ci sarà, che sia di 0,25-0,50 ecc porterà probabilmente in assenza di accordi fra governi solo a un ulteriore discesa

la missione della fed è garantire stabilità non andare dietro a un matto

se i governi agissero tutti di comune accordo (ma è stato furbo, ha fatto dazi diversi per ogni paese) andrebbero a vedere il gioco in una settimana ma il 34 per cento della Cina pesa molto di più del 10 per cento del Cile (litio rame) e dell'Australia (minerali vari) o dell'Inghilterra (paese amico) ecc

perchè la Cina ha reagito cosi forte? perchè non ha niente da offrire se non promettere di non invadere Taiwan...che non possono proprio fare anzi si mangiano le mani a non averlo fatto prima
cosa può promettere l'Europa? boh...di continuare a comprare gas e petrolio, di comprare armi, di fare un esercito secondo me ci sono tante richieste anche fattibili, insomma a parer mio si possono evitare i dazi sedendosi a un tavolo da domani

sta giocando a poker e probabilmente anche se ha le carte coperte e non ha in mano niente ha fatto all in, fino ad ora un solo paese lo è andato a vedere speriamo sia l'unico e che da domani facciano tutti accordi con lui, anzi se iniziassero a farli sto weekend sarebbe meglio

e tutti i nostri certificati ringrazierebbero!
 
Se qualcuno in rete trova un articolo di qualche consigliere seguace ,economista o no ,in favore di Trump lo può postare? Quello che colpisce è la totale solitudine,rivoluzioni del genere dovrebbero avere un supporto teorico e ideologico diffuso e condiviso almeno all’interno del partito al governo.Boh…
 

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