Certificati di investimento - Capitolo 9

Intervenendo alla cena di gala del National Republican Congressional Committee a Washington, Donald Trump ha attaccato “alcuni ribelli repubblicani che vogliono mettersi in mostra e dicono ‘penso che il Congresso dovrebbe prendere in mano i negoziati'” sui dazi. “Lasciate che ve lo dica, voi non negoziate come negozio io”, ha messo in guardia. Poi ha aggiunto: “Dovete solo arrivare al punto. Chiudete gli occhi e arrivateci. È un disegno di legge fenomenale. Basta fare i pavoni”, ha ammonito. Nel partito c’è una fronda, preoccupata per il possibile effetto dazi sulle elezioni di Midterm del prossimo anno.

Nel frattempo, nella nottata italiana, Donald Trump ha dichiarato che “annunceranno presto dazi sul settore farmaceutico“, dopo essersi lamentato del fatto che gli Stati Uniti non producono più i propri farmaci, parlando delle disparità nei prezzi che pagano gli altri Paesi. Le tariffe avrebbero conseguenze anche per l’Italia, che ha un importante settore farmaceutico ed esporta molto in Usa.
 
“Penso che se fossi Xi Jinping in questo momento, starei pensando: ‘Beh, ehi, per quanto riguarda i punti chiave che mi interessano – resilienza tecnologica e autosufficienza – ce la caviamo bene, questi dazi potrebbero non avere un impatto immediato su di noi'”. Così Lily McElwee, ricercatrice associata presso il Center for Strategic and International Studies.
Xi potrebbe credere che la Cina disponga di “strumenti di ritorsione che può imporre, il che sarebbe assai costoso per gli Stati Uniti”, ha aggiunto McElwee, che è anche presidente e CEO del Phoenix Committee on Foreign Relations.
Pechino può anche infliggere altre sanzioni agli Stati Uniti, come il blocco delle licenze di esportazione per i minerali di terre rare, vitali per l’industria tecnologica statunitense. Ed è forse lo spettro di tali sanzioni uno dei motivi per cui Trump potrebbe essere stato così ossessionato dalla ricerca di fonti di approvvigionamento alternative in luoghi come l’Ucraina e la Groenlandia.
Dopo aver visto il grave impatto inflazionistico negli Stati Uniti causato dalle crisi della catena di approvvigionamento durante la pandemia, i cinesi potrebbero scegliere di imporre nuove restrizioni al flusso di merci verso gli Usa. Agli studi legali e commerciali americani potrebbe essere vietato di operare in Cina.
E Pechino potrebbe dare una scossa anche al settore agricolo, limitando l’importazione di soia e sorgo negli Stati Uniti. Qualsiasi misura di questo genere danneggerebbe sia i cinesi sia gli americani, ma dimostrerebbe la capacità di ritorsione di Xi.
 

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