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L’inasprimento fiscale proposto dall’amministrazione Trump rischia di compromettere definitivamente l’attrattività degli asset statunitensi per gli investitori esteri. Raphael Gallardo, capo economista di Carmignac, avverte che il nuovo “revenge tax” rappresenta una misura discriminatoria che potrebbe innescare un’escalation di disinvestimenti stimando un possibile -5% sul dollaro e un -10% sull’azionario USA. La risposta dei money manager è già visibile: Carmignac sta riducendo l’esposizione agli Stati Uniti a favore dell’Europa dove la Germania, grazie alle riforme fiscali di Merz, mostra segnali di risveglio economico. La narrativa dominante è chiara: gli USA, percepiti come alleato inaffidabile e mercato instabile non rappresentano più un porto sicuro. A fine maggio, 8 dei 10 migliori indici azionari globali erano europei rafforzando l’idea di una rotazione strutturale degli investimenti.