cessione azioni fuori mta

chiedo aiuto per sapere se e come è possibile negoziare tra privati azioni non quotate nei mercati ufficiali (ad esempio trattate al temex).
In caso di possibile negoziazione, il relativo fissato bollato deve essere per contanti o può essere a termine?
Grazie per l'attenzione.
 
Si può certamente fare: si compila il fissato bollato e si comunicano alla banca le coordinate del nuovo proprietario. La compravendita può avvenire anche a termine. Suggerisco, ad evitare grane, di informarsi per bene in banca su procedura e costi.

Se sono titoli al portatore è molto più facile perché non occorre l'autentica della girata, operazione per la quale molte banche creano difficoltà ai clienti.
 
sono titoli azionari di una popolare (ora s.p.a.).
Puoi aiutarmi anche su come trattare l'eventuale capital gain del cedente?
Grazie.
 
Se il cedente è in regime amministrato, la banca prende dal fissato bollato il prezzo di vendita delle azioni e lo contabilizza per il calcolo capital gain.

Sotto questo aspetto non dovrebbero esserci difficoltà. Se ne sorgessero, posso fornirti il preciso riferimento normativo.
 
altra domanda :

prendiamo ad esempio le azioni di una societa' fallita .
sono sempre nel ptf , ma essendo fallita hanno vlaore 0 , si puo' effettuare la vendita tra 2 persone onde portare a minusvalenza il tutto.??

grazie
 
Sì, anche perché l'annullamento del capitale non viene considerato dal fisco una minusvalenza (stupidaggine cui si potrebbe rimediare con due righe, ma nessuno lo fa).

Quindi bisogna venderle "in proprio", oppure apportarle ad una gestione patrimoniale, oppure apportarle ad una società, oppure spostarle in un proprio dossier non identicamente intestato, ma in quest'ultimo caso non tutti gli intermediari contabilizzano la minus.
 
g.d'orta ha scritto:
Sì, anche perché l'annullamento del capitale non viene considerato dal fisco una minusvalenza (stupidaggine cui si potrebbe rimediare con due righe, ma nessuno lo fa).

Quindi bisogna venderle "in proprio", oppure apportarle ad una gestione patrimoniale, oppure apportarle ad una società, oppure spostarle in un proprio dossier non identicamente intestato, ma in quest'ultimo caso non tutti gli intermediari contabilizzano la minus.

grazie.
 
Devo correggere una mia imprecisione: spostarle in un dossier non esattamente intestato non ha senso quando (come in questo caso) si parla di titoli nominativi perché vengono caricate sempre e solo al soggetto intestatario nel dossier di partenza.

Solo nel caso di titoli al portatore (obbligazioni, warrants, ad esempio) si fa emergere la minusvalenza, e nemmeno sempre, come detto, perché dipende dall'interpretazione dell'intermediario.
 
g.d'orta ha scritto:
Devo correggere una mia imprecisione: spostarle in un dossier non esattamente intestato non ha senso quando (come in questo caso) si parla di titoli nominativi perché vengono caricate sempre e solo al soggetto intestatario nel dossier di partenza.

Solo nel caso di titoli al portatore (obbligazioni, warrants, ad esempio) si fa emergere la minusvalenza, e nemmeno sempre, come detto, perché dipende dall'interpretazione dell'intermediario.

ok. grazie.

in poche parole io intendevo dire questo:

ad esempio , nel mio ptf ho 10.000 az di una societa' fallita con valore di carico di 1€. posso io venderle , ad esempio, a un mio conoscente al valore di 0,001€, dimodoche' possa scaricare dal mio ptf le azioni che nn potrei mai piu' vendere e in piu' portare a minusvalenza la relativa differenza..???
 
Esatto. Unico ostacolo è l'atteggiamento di molte banche, che negano l'autentica della girata. Spesso bisogna insistere in maniera anche energica.
 

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