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nic.73

Forumer attivo
http://www.disinformazione.it/bavaglio_mediatico.htm
... un sito che non può certo essere definito di destra....

Prodi & C. vogliono imbavagliare l’informazione libera!
Marcello Pamio – 17 ottobre 2006

“Questo è un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità”
Neil Armstrong – Apollo 11

Tralasciamo l’annosa e sempre aperta questione della Missione Apollo 11, e della domanda più che legittima, se l’astronauta della NASA, Neil Armstrong, mise piede effettivamente sulla Luna il 21 luglio del 1969 o se invece si trovava in uno studio di Hollywood sotto l’attenta e scrupolosa regia di Stanley Kucrick…
Veniamo invece all’annosa questione aperta dal governo Prodi - nella legge Finanziaria del 2006 - sulla libertà d’informazione. In questo caso non si tratta di finzione, ma della triste e amara realtà del nostro paese!

“Una piccola legge per il Governo, un grande passo per il Regime mediatico”

All’interno della Finanziaria 2006, (articolo 32), è passata sotto il classico e vergognoso silenzio dei media compiacenti e manipolati, una legge che imbavaglierà totalmente o quasi la maggior parte dei siti e/o blog che si occupano d’informazione!
Per coloro che ancora credono nella sinistra; per coloro che ancora credono nella politica in generale (dimenticando per comodità, ignoranza o per condizionamenti che non esiste la destra e la sinistra ma solo il potere economico, privo di colori e bandierine), questo dovrebbe essere un grande insegnamento di vita. Almeno lo spero.
Ciò che è stato iniziato dai governi precedenti, di presunta destra, liberali, conservatori, lo stanno portando avanti le presunte sinistre, i riformatori, i democratici.
Cambiano i governi, si sostituiscono i burattini, ma le strategie del Sistema vanno avanti a ritmo battente; anche perché i veri Burattinai rimangono al loro posto, nelle loro logge…
Ecco cosa dice l’articolo 32 inserito nella Finanziaria 2006:

Articolo 32. Riproduzione di articoli di riviste o giornali
1. All'articolo 65 della legge 22 aprile 1941, n. 633, dopo il comma 1, è inserito il seguente: «1-bis. I soggetti che realizzano, con qualsiasi mezzo, la riproduzione totale o parziale di articoli di riviste o giornali, devono corrispondere un compenso agli editori per le opere da cui i suddetti articoli sono tratti. La misura di tale compenso e le modalità di riscossione sono determinate sulla base di accordi tra i soggetti di cui al periodo precedente e le associazioni delle categorie interessate. Sono escluse dalla corresponsione del compenso le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.».


In soldoni, dal 3 ottobre 2006 (data dell’entrata in vigore della legge), per il democratico e sinarchico governo Prodi - il più vicino alle oligarchie bancarie internazionali (vedi Goldman Sachs e leggasi imperi anglo-ebraici), la «riproduzione totale o parziale di articoli», in pratica tutto, «devono corrispondere un compenso agli editori».
E se qualcuno, come per esempio noi, non ha i soldi per pagare l’editore, non pubblica nulla o rischia sanzioni economiche pesantissime!
Avete capito qual è l’obiettivo?
Forse c’è ancora chi crede nella libertà d’informazione e d’espressione?
Eppure se non ricordo male, la Costituzione della Repubblica italiana all’articolo 21 non lascia spazio a dubbi:

Articolo 21 della Costituzione italiana

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure


Non mi pare che con questa simile legge «tutti hanno diritto a manifestare il proprio pensiero», e soprattutto non mi sembra che la «stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure».
I media classici sono tutti controllati, per cui era necessario mettere gli artigli e controllare anche quei canali che le cose le dicono e non le mandano a dire. Con questa legge bavaglio, il Regime, sotto le vesti sinistrorse del governo di turno, vuole semplicemente imbavagliare tutti i siti e blog ancora liberi.

Se una simile castroneria legislativa l’avesse fatta Berlusconi & C. (che di castronerie ne hanno fatte eccome, basta ricordare le censure e le epurazioni mediatiche), si sarebbero mobilitate milioni di persone in piazza; ma siccome la legge l’ha fatta un governo, “vicino” ai cittadini e alle classi meno abbienti - che controlla pure i sindacati - allora nessuno si muove e soprattutto nessuno ne parla!
Dove sono finiti i no-global e i fautori delle libertà? Forse si mobilitano (o vengono mobilitati) solamente quando la dittatura ha un colore politico ben preciso?

E’ altresì logico che nessuno ne parla: le major editoriali italiane, cioè coloro che hanno applaudito la nuova legge (Rcs, Mondatori/Fininvest, Caraccciolo/l’Espresso) hanno tutti gli interessi affinché chiudano la libera concorrenza e blocchino le libere espressioni.
Però noi cittadini italiani, forse non lo sappiamo a dovere, ma paghiamo di tasca nostra le imprese editoriali con i finanziamenti della legge sull’editoria (vedi trasmissione Report del 23 aprile 2006 www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%5E90227,00.html).
Ogni anno noi, che ci piaccia o non ci piaccia, sovvenzioniamo i giornali con la bellezza di 667 milioni di euro!

Noi, base della piramide del potere, possediamo però un’arma molto potente, un’arma molto pericolosa: la scelta di acquistare o meno un prodotto! Perché allora non proviamo ad astenerci dal comperare giornali e/o riviste di regime? Forse non cambierà nulla, ma sicuramente migliorerebbe la nostra informazione, avremo più soldi da spendere meglio, e soprattutto daremo un segnale forte al Sistema!
Un segnale che la gente, nonostante “Bulli e Pupe”, “Circus”, “L’isola dei famosi” e altre trasmissioni demenziali create ad arte, non è tutta priva della capacità pensante.
 

luigir

Liberale Radicale
fa piu' danni quel sito che dei politici. La rete e' tempestata da estratti da quel sito. Dalla Bankit alle riunioni segrete e clandestini di poteri occulti.

Ho avuto modo di appurare che e' un vero sito di disinformazione populista, almeno per quanto concerne il mio campo. Per gli altri non so, ma se tanto mi da' tanto, evito di avvicinarmi troppo.
 

Joda

Nuovo forumer
«riproduzione totale o parziale di articoli», in pratica tutto, «devono corrispondere un compenso agli editori».

Ossia, non si può violare il diritto d'autore. E c'era bisogno di una nuova legge? Come se, oltrettutto, la Rete non fosse già strapiena di siti fatti con il copia-incolla da altri siti (in genere senza riportare la fonte).

Strepitoso poi il riferimento a:

«tutti hanno diritto a manifestare il proprio pensiero»

Il proprio, appunto, se ne ha uno. Non so se vi è mai capitato di fare dei sitarelli e vederne copiare delle parti. A me si, ed è irritante. E si trattava di un'attività amatoriale, figuriamoci se non capisco chi lo fa per lavoro.

Ora, che addirittura il plagiatore si senta in diritto di essere così arrogante con il plagiato...........

Il
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure
è una parte di un articolo scritto subito dopo la dittatura fascista ed ha un significato ovvio, che non è certo un inno al plagio.

Offra contenuti suoi se ne è capace, certo è che se parla di "Stanley Kucrick" si propone solo per un'utenza di infimo livello.
 

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