CHE CAVOLO CI VADO A FARE IN PARADISO... SE POI NON CONOSCO NESSUNO

:-o:d:
:mumble: Anche perchè l'alternativa a me gioverebbe in quanto dotata di piedi perennemente freddi :-o:ghh:
Vedrò di attivarmi in tal senso :p
Allora... dopo i risultati degli stress test abbiamo appurato che le nostre banchette non sono poi così male :hua:... a parte Mps... la più ciofeca dell'Universo Mondo :confused:. Ma non Vi preoccupate... la Bce ha dato il via libera al piano di salvataggio :cin:
:mumble: Alla luce di questa soluzione ho deciso che ai prossimi stress test provvederò ad inviare alla Bce anche il mio conto corrente :cry:. Essendo che la sua valutazione non potrà che essere analoga a quella di Mps... sono sicura che verrà applicato il medesimo piano di salvataggio:-o:winner:
Nel frattempo... eccomi in una foto artistica mentre volgo il mio sguardo verso sud :-o:melo:Vedi l'allegato 388670

Ciao DANI... sei una bella topa! :)
 
Ciao DANI... sei una bella topa! :)
:confused::confused:


:d::d:
z10045252.jpg

mi pare di ricordare che anche tuo fratello sia un bravo fotografo...

sarete mica una famiglia di paparazzi :d:

bravi bravi bravi:clap:
:d::D

Ricordi bene :)... anche se le sue foto sono "più migliori" :up: (martedì parte per l'Alaska e poi va pure a farsi un giretto in Florida :eek:). Io guardo il mondo attraverso i suoi occhi e le sue foto sono talmente belle che sembra si trasformino in miei ricordi :)



:mumble: Sta cosa dei paparazzi la devo approfondire... magari è la volta buona che guadagno qualcosa :d:
Ma devo anche riempirmi di tatuaggi come Corona? :eek::mmmm: ... Io sono solo nella fase tatuatoria iniziale o_O:help:
 
:confused::confused:


:d::d:
Vedi l'allegato 388873

:d::D

Ricordi bene :)... anche se le sue foto sono "più migliori" :up: (martedì parte per l'Alaska e poi va pure a farsi un giretto in Florida :eek:). Io guardo il mondo attraverso i suoi occhi e le sue foto sono talmente belle che sembra si trasformino in miei ricordi :)



:mumble: Sta cosa dei paparazzi la devo approfondire... magari è la volta buona che guadagno qualcosa :d:
Ma devo anche riempirmi di tatuaggi come Corona? :eek::mmmm: ... Io sono solo nella fase tatuatoria iniziale o_O:help:

deve essere un tipo tosto tuo fratello :devil:

una paparazza tatuata... interessante... ma non diventare maschia :D

buona giornata a te e tutti i tuoi ammiratori:cool:
 
deve essere un tipo tosto tuo fratello :devil:

una paparazza tatuata... interessante... ma non diventare maschia :D

buona giornata a te e tutti i tuoi ammiratori:cool:

Sì... è tosto... quasi quanto la sorella maggiore :-o:melo::d:

Beh... tanto tanto femmina non lo sono neppure adesso :confused:...
Divento troppo maschia se mi faccio tatuare il grafico di unicredit :-?... giusto per non dimenticare :cry::wall:


Buongiorno a tutti :)
z10045236.jpg
 
Da prendere ad esempio .......


Pensate a una ragazzina poco più che bambina. Pensate ai suoi sogni che da piccini sembrano più grandi e scintillanti.
Ecco. Quella ragazzina aveva quindici anni quando, poco dopo i Giochi di Pechino 2008, scoprì la bellezza di uno sport che l'avrebbe stregata: il tiro a volo.

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«Ho iniziato a praticarlo convinta che un giorno sarei andata alle olimpiadi, ricordo che feci questo ragionamento: Londra è troppo vicina, ma per Rio 2016 sì, avrei avuto il tempo necessario».

Pensate a una ragazzina che cresce e studia lingue e s'impegna come una dannata nel proprio sport, una disciplina che complica la vita per quanto gli allenamenti siano ossessivi e precisi e resi pesanti da una stanchezza che non è tanto fisica quanto psichica. Pensate alla sveglia alle sette, al campo alle 10, alla pausa per mangiare e di nuovo a tirare fino alle 18, e poi a casa a studiare e avanti così cinque giorni su sette per anni e anni.

«Parlo francese, tedesco, italiano, inglese e ho studiato anche il portoghese. Perché mi piace e perché a Rio, durante le olimpiade, sapevo che mi sarebbe servito».

A Rio, Silvana Stanco non c'è. Non si è fatta male come il povero Gianmarco Tamberi, non è finita nei veleni del doping, non si è persa, anzi, tutto l'esatto contrario. Silvana ha vinto, subito e bene. Di più.
Silvana pronti e via ha conquistato, un anno e mezzo fa, coppa del mondo negli Emirati, specialità Trap, il pass qualificazione per i Giochi.
Solo che quest'anno ha dovuto cederlo. A una sua compagna di nazionale che invece aveva mancato la seconda carta olimpica a disposizione per le azzurre del Tiro.

La vicenda umana e sportiva di Silvana Stanco è la più olimpica delle storie nonostante qui a Rio non ci sia e mai potrà lottare per una medaglia.
Non mai, corregge lei, «ci sono riuscita una volta a conquistare il pass per i Giochi, allora lo posso rifare. Nel frattempo inizierò a studiare giapponese visto che le prossime olimpiadi si terranno a Tokio».

La sua voce squillante e dolce racconta con forza e fierezza il gesto più nobile che uno sportivo possa fare: rinunciare non per amore e amicizia, ma per senso del dovere, a un sogno.
Silvana è un'eroina nello sport. Ma no, ma no fa capire lei.

«Lo prevedono le nostre regole, quando un atleta conquista il pass per le olimpiadi, questo vale come carta a disposizione della Federazione. Sarà poi il commissario tecnico a decidere a chi destinarlo nel caso nessun'altra ottenga l'altra card. Perché avevamo diritto a due pass, ma il secondo, le altre ragazze, non sono riuscite a conquistarlo. Per cui, ad un certo punto, il ct ha dovuto decidere a chi assegnarlo».

Albano Pera, il commissario tecnico, poteva lasciarlo alla legittima «proprietaria».
Ha scelto invece di destinarlo a Jessica Rossi, la campionessa di Londra 2012, che aveva mancato la qualificazione a Rio ma con il pass di Silvana potrà tentare di difendere il titolo conquistato quattro anni fa a Londra.

«Siamo amiche io e Jessica, mi ha ringraziato -riprende Silvana- sì, le cose che ci siamo dette sono cose nostre... Ricordo invece quando in febbraio il ct mi ha chiamato, devo parlarti ha detto, e in quel momento ho capito. Sul momento è stato terribile. Poi, settimane dopo, ho cominciato a metabolizzare tutto, per diverso tempo ho perso ogni motivazione, mi sono lasciata andare... Poi, pian piano, mi sono ripresa. Poche settimane fa agli Europei ho vinto l'argento. Capisco il mio ct, sono le regole, può succedere, però adesso che i Giochi stanno iniziando è tornato a farsi sentire il dolore. Sì, non posso negarlo».

Per Zurigo e d'intorni, perché Silvana è metà elvetica, da parte di mamma Monica, e metà italiana grazie a papà Donato, c'è una studentessa 23enne che si divide fra allenamenti e studio e che oggi dovrebbe essere qui a Rio, dovrebbe essere una dei 297 atleti che sfileranno dietro Federica Pellegrini nella notte della Cerimonia di apertura e invece nulla, al massimo sfilerà con mamma e papà in salotto a guardare gli azzurri dietro la bandiera.
«No, no, no» interrompe non infastidita, ma con convinzione. «Non ho mai pensato di andare a Rio con la squadra Svizzera. Anche se avei potuto, sarebbe persino stato facile. Ma sono un'atleta italiana. E senza l'Italia, un Paese ai vertici nel tiro a volo, non avrei mai raggiunto i livelli a cui sono adesso. Semplicemente, riproverò ad andare ai Giochi, ma sempre con l'Italia».

Silvana ha uno spiccato senso del dovere. Non appartiene alle Fiamme Gialle tanto per fare l'atleta. In lei si avverte il profondo rispetto delle regole.
Ha detto sì all'intervista solo dopo l'ok ricevuto dall'Arma, altrimenti sarebbero stati un sorriso e zero parole:

«Se mi sento orgogliosa per quanto fatto? Se penso che fin da quando avevo 15 ho solo lavorato pensando che l'obiettivo era raggiungere proprio Rio 2016 e ci sono riuscita e me l'hanno tolta... Beh, sì, sono fiera e sono a posto con me stessa, perché ho centrato il bersaglio, ho qualificato l'Italia alle Olimpiadi...».

Pensate a una ragazzina che sognava Rio 2016, un podio, una medaglia. Pensate che non avrà nulla di questo.
Però pensate che se ognuno di noi racconterà la sua storia a tutte le persone che conosce anche Silvana avrà vinto la sua olimpiade.
 
Ogni giorno ne arrivano a migliaia per volta.......di quelli arrivati, i dati ufficiali ci dicono che solo il 30% avrebbe diritto all'asilo.......e quando mandiamo a casa gli altri ?

Quarantasette italiani sono stati cacciati dal centro d’accoglienza gestito dall’associazione Abfo presso una scuola comunale in disuso nel quartiere Salinella a Taranto.
Al loro posto, nella struttura, sarebbero ospitati ora diversi migranti sbarcati nelle scorse settimane.
La denuncia è arrivata da don Luigi Laurizza che non ha nascosto tutta la sua amarezza:
«Oggi il buon samaritano è il popolo italiano, che paga le tasse, ma resta fuori dall’albergo. Gli albergatori, che ospitano solo clandestini, invece, incassano e basta.
Se i 47 italiani fossero stati immigrati e clandestini, allora si sarebbe trovato posto confortevole e garantito anche per loro».

.......«È indegno e inumano che in questo paese il governo sfratti italiani indigenti per fare posto agli immigrati. Succede nel quartiere Salinella di Taranto dove a occuparsi dei tarantini sfrattati ci ha pensato il parroco che li ha accolti in parrocchia. Tra loro ci sono anche molti anziani che per giorni sono stati costretti a dormire all’aperto o nel pronto soccorso. Queste sono storie di ordinaria follia, di ingiustizia e razzismo al contrario che hanno dei responsabili precisi: Matteo Renzi e Angelino Alfano. Abbiamo scritto al ministro dell’Interno perché la rotta deve cambiare, è responsabile di aver gettato in mezzo alla strada poveri e anziani. La gestione dell’immigrazione così come concepita deve terminare immediatamente, i nostri cittadini non possono più rimetterci. È vergognoso che gli italiani perdano quotidianamente diritti perché il governo deve alimentare il business dell’immigrazione».
 
Qui i casi sono solo due.
O non capiscono il problema
O ci marciano sopra..............Voi che ne pensate ?

Gli immigrati che non ottengono l’asilo fanno ricorso. Ma continuano ad essere ospitati nelle strutture d’accoglienza.

“Basta permettere i ricorsi”.

Trenta milioni al mese, un milione al giorno: pagati dagli italiani. È questa la somma che ogni giorno lascia le casse dello Stato per rimpinguare quelle delle cooperative che gestiscono i clandestini.

I ricorsi dei migranti
Il contro è presto fatto: nel 2016, infatti, sulle 50.913 domande di asilo esaminate dalla Commissione territoriale, ben 30.367 sono state cestinate.
I migranti che l’hanno presentate, infatti, non hanno i requisiti per ottenere lo status di rifugiato.
Eppure, il sistema perverso della legge italiana permette a queste persone di presentare un ricorso.
Sono clandestini, ma in attesa del giudizio di una Corte vantano ancora tutti i diritti di accoglienza che lo Stato mette a disposizione.
E così i contribuenti continuano a sborsare i famosi 35 euro per i due anni (di solito) della durata del processo.

I conti sono preso fatti: 35euro al giorno per 30mila clandestini significano 30 milioni al mese, un milione al giorno tondo tondo.

“Ministro Alfano ha qualcosa da dire a riguardo? E’ normale spendere 1 milione al giorno per chi andrebbe espulso istantaneamente? Presentero’ subito una proposta di legge per chiedere al Governo di impedire la presentazione di questi ricorsi, una volta respinta la domanda di asilo, almeno per coloro che non provengono da Stati dove sono in corso guerre civili o conflitti bellici”.
 

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