CHE CAVOLO CI VADO A FARE IN PARADISO... SE POI NON CONOSCO NESSUNO

Senato della Repubblica

Legislatura 17ª – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 674 del 03/08/2016

Presidenza della vice presidente LANZILLOTTA

PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore 9,33).

Si dia lettura del processo verbale.

SCOMA, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del giorno precedente.

PRESIDENTE. Non essendovi osservazioni, il processo verbale è approvato.
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OMISSIS…..
CIAMPOLILLO (M5S). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CIAMPOLILLO (M5S). Signora Presidente, io vedo inserita la scheda del senatore Giovanardi ma non vedo il senatore Giovanardi. (Proteste dai Gruppi PD e FI-PdL XVII).

CROSIO (LN-Aut). Miracolo! Miracolo!

PRESIDENTE. Prego il senatore Segretario di ritirare le schede inserite nei posti che non sono occupati.

QUAGLIARIELLO (GAL (GS, PpI, M, Id, ApI, E-E, MPL)). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

QUAGLIARIELLO (GAL (GS, PpI, M, Id, ApI, E-E, MPL)). Signora Presidente, faremo in modo che il senatore Giovanardi torni subito tra noi.

PRESIDENTE. Secondo le prescrizioni della Presidenza, nel momento in cui il senatore è assente, la scheda va sottratta. I senatori Segretari, quindi, devono estrarre la scheda.

Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo dell’emendamento 2.4, presentato dal senatore Galimberti.

(Segue la votazione).

Il Senato non approva. (v. Allegato B).
OMISSIS…..
QUAGLIARIELLO (GAL (GS, PpI, M, Id, ApI, E-E, MPL)). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

QUAGLIARIELLO (GAL (GS, PpI, M, Id, ApI, E-E, MPL)). Signora Presidente, intervengo anche a nome del collega Giovanardi. Vedo la tessera, ma non il senatore Ciampolillo.

PRESIDENTE. Prego i senatori Segretari di estrarre la tessera del senatore Ciampolillo. (Commenti e applausi ironici dai Gruppi PD e FI-PdL XVII).

Colleghi, con calma.

CIAMPOLILLO (M5S). Vergogna! Vergogna! (Proteste dal Gruppo M5S).

PRESIDENTE. Senatore Ciampolillo, si calmi.

SANTANGELO (M5S). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SANTANGELO (M5S). Signora Presidente, ricordo a tutti i colleghi… (Commenti dai Gruppi PD e FI-PdL XVII).

PRESIDENTE. Colleghi, fate parlare il senatore Santangelo.

SANTANGELO (M5S). Ricordo a tutti i colleghi che siamo nell’Aula del Senato, per cui… (Vivaci commenti dai Gruppi PD e FI-PdL XVII).

PRESIDENTE. Senatore Santangelo, procediamo con i lavori. Ciò che dice è qualcosa che dovremmo ricordare sempre.

SANTANGELO (M5S). Mi faccia intervenire perché è una cosa importante. La tessera… (Brusio).

PRESIDENTE. Senatore Crosio, faccia parlare il senatore Santangelo.

SANTANGELO (M5S). La presenza viene valutata e verificata esclusivamente in fase di voto. Eravamo in una fase di discussione… (Vivaci commenti dal Gruppo PD). Non è proprio corretto. Da questo momento in poi le assicuro che su ogni votazione sarò qui ad indicare tutti quei senatori che non sono presenti, uno per uno. Glielo assicuro.

PRESIDENTE. Senatore Santangelo…

SANTANGELO (M5S). Lei faccia il Presidente e richiami nei giusti modi e nella giusta modalità.

PRESIDENTE. Come lei sa, sono state emanate delle direttive, a seguito di una discussione svolta in Consiglio di Presidenza, che prescrivono che quando ci si allontana bisogna estrarre la propria tessera, anche se non si è in fase di votazione. (Applausi dai Gruppi PDe FI-PdL XVII e del senatore Casini). Premesso che il senatore Ciampolillo ha rapidamente ripreso il suo posto… (Proteste del senatore Ciampolillo).

Senatore Ciampolillo, basta! Per fatto personale si interviene al termine della seduta.

Senatore Malan, lei aveva chiesto di intervenire sull’emendamento 2.0.1?

MALAN (FI-PdL XVII). No, signora Presidente.

PRESIDENTE. Allora ho capito male. (Proteste del senatore Ciampolillo).

Senatore Ciampolillo, sulla sua questione è intervenuto il senatore Santangelo. Per fatto personale si interviene al termine della seduta. (Commenti dal Gruppo M5S).

L’emendamento 2.0.1 è stato trasformato nell’ordine del giorno G2.0.1. Senatore Crimi, insiste per la votazione? (Il senatore Buccarella fa cenno di voler intervenire). Senatore Buccarella, intende intervenire sull’ordine del giorno?

BUCCARELLA (M5S). No, signora Presidente…

PRESIDENTE. Sulla questione del senatore Ciampolillo è già intervenuto il senatore Santangelo. (Commenti dal Gruppo M5S).

BUCCARELLA (M5S). Signora Presidente, tranquillizziamoci un attimo.

PRESIDENTE. Bravo, contribuisca anche lei, perché vedo un po’ di agitazione intorno a lei.
OMISSIS…

Inoltre, la invito cortesemente, e invito anche i colleghi, anche se capisco che questa è una fase goliardica… (Commenti dal Gruppo PD).

PRESIDENTE. Colleghi, basta.

BUCCARELLA (M5S). Presidente, se lei desse la parola al senatore Ciampolillo, questi potrà spiegare… (Commenti dai Gruppi PD e FI-PdL XVII).

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia. Decide la Presidenza a chi dare la parola, quindi vi prego di fare silenzio.

Senatore Buccarella, per fatto personale si interviene al termine della seduta.

Procediamo con i lavori.

Senatore Crimi, eravamo all’ordine del giorno G2.0.1. (Il senatore Ciampolillo scende verso il centro dell’emiciclo chiedendo ripetutamente la parola). Senatore Ciampolillo, non si permetta di intimidire! Ritorni al suo posto, avrà la parola al termine della seduta per fatto personale.

Senatore Crimi, insiste per la votazione? Le ho dato la parola, intervenga o gliela tolgo. (Brusio).

CRIMI (M5S). Signora Presidente, se mi consente di attendere un attimo che si calmi l’Assemblea…
OMISSIS….
CRIMI (M5S). Accolgo la trasformazione in ordine del giorno, ma le chiedo di poter intervenire sull’ordine dei lavori. Me lo consenta, come da Regolamento.

PRESIDENTE. Va bene, senatore Crimi, intervenga pacatamente. Ne ha facoltà.

CRIMI (M5S). Signora Presidente, trovo assolutamente vergognoso – lo devo dire e mi dispiace – che una cosa così seria sulla quale… (Ripetuti commenti dai Gruppi PD e FI-PdL XVII). Ecco, signora Presidente, questo trovo vergognoso.

PRESIDENTE. Colleghi, vi prego.

CRIMI (M5S). Trovo vergognoso che su una questione così seria, con il Governo che ha fatto le sue battaglie sui furbetti del cartellino (Applausi dei senatori Buccarella e Lezzi), ripeto su una cosa così seria… Perché i senatori che votano per altri sono una prassi in questi partiti, permetta… (Commenti dal Gruppo PD).

PRESIDENTE. Non le consento di dire questo, senatore Crimi. Non le consento di dire che è la prassi che si voti per altri.

SANTANGELO (M5S). Lo faccia parlare!

CRIMI (M5S). Era la prassi finché qualcuno non ha cominciato a denunciare la situazione, a partire dal collega Ciampolillo e da tutto il Gruppo Movimento 5 Stelle. Adesso è una cosa veramente vergognosa che si venga a fare questa ola da stadio su un fatto che dovrebbe essere serio e in relazione al quale tutti dovrebbero assumere l’impegno a verificare che nessuno… (Commenti dal Gruppo PD).

FERRARA Mario (GAL (GS, PpI, M, Id, ApI, E-E, MPL)). Non è un intervento sull’ordine dei lavori! (Commenti del senatore Stefano Esposito).

PRESIDENTE. Senatore Esposito, stia zitto. La richiamo. (Commenti del senatore Stefano Esposito). La richiamo per la seconda volta.

AIROLA (M5S). Lei non è in grado di gestire! (Vivaci proteste dal Gruppo M5S).

CRIMI (M5S). Si tratta di una truffa perpetrata ormai da anni. (Commenti dal Gruppo PD).

CALDEROLI (LN-Aut). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CALDEROLI (LN-Aut). Signora Presidente, intervengo sull’ordine dei lavori, anzi sul disordine dei lavori.

Chi di scheda ferisce, di scheda perisce. (Applausi dal Gruppo PD. Commenti dal Gruppo M5S). Fermo restando ciò, credo che lei abbia commesso un errore non dando la parola al senatore Ciampolillo, perché si sarebbe trattato non di un intervento a titolo personale, ma di legittima difesa, perché il senatore Ciampolillo si era allontanato togliendo la tessera. (Applausi dal Gruppo M5S). La tessera è stata purtroppo confusa con quella del senatore Girotto. Ciò nonostante, il senatore Ciampolillo non deve rompere… (Commenti dal Gruppo PD. Applausi dai Gruppi LN-Aut e M5S).

PRESIDENTE. Senatore Calderoli, apprezziamo la sua difesa. Ne prendiamo atto, ma c’era comunque una scheda in più.

BOTTICI (M5S). Ma cosa sta dicendo!

GIOVANARDI (GAL (GS, PpI, M, Id, ApI, E-E, MPL)). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIOVANARDI (GAL (GS, PpI, M, Id, ApI, E-E, MPL)). Signora Presidente, mi dispiace essere stato causa di tutto questo trambusto, ma questa mattina, quando si è aperta la seduta, ero qui. Poi ho accompagnato dal prefetto di Roma… (Commenti dal Gruppo PD. Proteste dal Gruppo M5S).

PRESIDENTE. Senatore Giovanardi, per fatto personale parla anche lei al termine della seduta.

GIOVANARDI (GAL (GS, PpI, M, Id, ApI, E-E, MPL)). Le spiego che ero dal prefetto di Roma con una delegazione di cittadini dell’Eur… (Commenti dal Gruppo M5S).

PRESIDENTE. Mi spiace, le ragioni della sua assenza le potrà dire al termine della seduta. Come non l’ho data al senatore Ciampolillo, non posso dare neanche a lei la parola per fatto personale.

GIOVANARDI (GAL (GS, PpI, M, Id, ApI, E-E, MPL)). Lei è recidiva nel togliermi la parola!

PRESIDENTE. No, il problema è che lei prende la parola impropriamente, non che io gliela tolgo.

GIOVANARDI (GAL (GS, PpI, M, Id, ApI, E-E, MPL)). Non abusi della mia pazienza se non sa fare il suo mestiere!

FALANGA (AL-A). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FALANGA (AL-A). Signora Presidente, ho davvero una considerevole stima per il senatore Crimi e per il senatore Buccarella, tanto che avevo chiesto la parola per essere autorizzato da loro a sottoscrivere l’emendamento 2.0.1, che condivido.

A proposito di questi ultimi incidenti, devo però dire che la difesa sia del senatore Buccarella che del senatore Crimi mi pare davvero commovente, perché la regola è che chi si allontana dall’Aula deve portare con sé la scheda. (Proteste dal Gruppo M5S. Il senatore Ciampolillo fa cenno di voler intervenire).

Concludo. Che piaccia o no, cari senatori del Movimento 5 Stelle, la regola vale per tutti, quindi anche per voi. Rispettatela! (Applausi dai Gruppi AL-A e PD. Proteste dal Gruppo M5S).

OMISSIS…………
BONFRISCO (CoR). Signora Presidente, attendo solo un attimo, affinché i senatori escano dall’Aula, visto il momento di particolare agitazione che abbiamo appena vissuto.

OMISSIS…
Scusi, signora Presidente, ma non penso sia possibile continuare.

PRESIDENTE. Colleghi, senatore Crosio, senatrice Blundo! (Commenti del senatore Santangelo. La senatrice Paglini riprende con il cellulare il senatore Ciampolillo).

Dovrebbe essere cura di ciascun senatore…

BONFRISCO (CoR). Signora Presidente, l’intervista in Assemblea è una cosa che ancora non avevamo visto.
OMISSIS……….
PRESIDENTE GRASSO. Come richiesto dalla senatrice Bianconi, intendo sospendere la seduta fino alle ore 15.

CIAMPOLILLO (M5S). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CIAMPOLILLO (M5S). Signor Presidente, intervengo perché intendo chiedere le scuse ufficiali del senatore Quagliariello, che mi ha accusato di aver abbandonato l’Aula lasciando la scheda inserita. Questo ovviamente è falso. Quando mi sono allontanato ho estratto, come faccio sempre, la scheda. È un’accusa infamante e per questo pretendo le scuse ufficiali. La ritengo anche una calunnia. Questa di lasciare le tessere inserite è una pratica truffaldina che, come lei ben sa, avviene spesso in quest’Aula. Proprio questa mattina avevo denunciato la scheda inserita del senatore Giovanardi che non era in Aula.

Chiedo ufficialmente le scuse del senatore Quagliariello, perché ha dichiarato una cosa falsa. Ma soprattutto, trattandosi di una calunnia nei miei confronti, se non dovessi ricevere le sue scuse ufficiali, sarò costretto poi a procedere di conseguenza, ai sensi della legge. (Applausi dal Gruppo M5S).

GIROTTO (M5S). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIROTTO (M5S). Signor Presidente, vorrei denunciare un atto di violenza ai danni della mia persona; si tratta di una violenza molto relativa, mentre tecnicamente è una violenza.

PRESIDENTE. Per precisare: era durante lo stesso contesto?

GIROTTO (M5S). Sì, lo stavo spiegando.

PRESIDENTE. Lo chiedo perché non c’ero.

GIROTTO (M5S). Benissimo, le spiego. Mentre mi trovavo in questa posizione, un collega è venuto e ha sfilato la mia tessera – la mia – mostrandola a tutti. Ribadisco che ha sfilato la mia tessera, quindi tecnicamente è un atto di violenza perché io ero qui.

PRESIDENTE. Un atto di violenza nei confronti della tessera? (Ilarità. Applausi dai Gruppi PD e LN-Aut e della senatrice Bonfrisco).

GIROTTO (M5S). No. Io lo ritengo un atto di violenza nei miei confronti, visto che ero qui.

PRESIDENTE. Ho capito il senso: era una cosa che lei non voleva fare.

GIROTTO (M5S). Vorrei vedere come reagirebbe un’altra persona se le venisse sfilata la tessera. Non vi è stato il tempo di spiegare la situazione, anche se ho cercato di indicare che la tessera era mia e l’Assemblea ha reagito come ha reagito, con enorme superficialità e senza riflettere un attimo. Mi chiedo: se basta così poco per ingannarvi, allora la situazione è poco allegra. (Applausi dal Gruppo M5S).

Rimarco anche il fatto che ho chiesto più volte la parola alla Presidente e non mi è stata data: si sarebbe chiarito in pochi secondi che si è trattato semplicemente di un equivoco.

PRESIDENTE. Ne prendiamo atto.

Aveva chiesto di intervenire per una questione personale anche il senatore Giovanardi, ma credo si sia già chiarito tutto. Mi pare che abbia precisato che era fuori per un servizio.

GIOVANARDI (GAL (GS, PpI, M, Id, ApI, E-E, MPL)). Signor Presidente, questo spiacevole episodio dà anche una cattiva immagine del Senato all’esterno. Questa mattina all’inizio dei lavori ero qui insieme ai colleghi, poi ho accompagnato una delegazione di cittadini dell’EUR dal prefetto di Roma e abbiamo avuto un colloquio di tre quarti d’ora su un’emergenza particolarmente sentita in quel quartiere. Finito l’incontro, sono tornato al Senato, tre quarti d’ora dopo. Avrò anche lasciato la tessera inserita (c’era la discussione generale), ma poteva essere estratta. Non capisco perché per tre quarti d’ora il Senato della Repubblica debba bloccarsi su una questione assolutamente banale, rispetto a una tessera che un senatore Questore può estrarre, mentre un senatore era (visto che abbiamo impegni anche fuori da quest’Assemblea) in un incontro formale con il prefetto di Roma per questioni che riguardano i cittadini.

Volevo solo spiegare perché sono uscito quei tre quarti d’ora. Ma anche quando un collega va prendere un caffè o ha un’esigenza fisiologica, se dimentica la tessera non deve essere una questione di Stato e chi continuamente solleva questi problemi facendone addirittura una questione che all’esterno ridonda come un fatto spiacevole per tutto il Senato se ne deve assumere la responsabilità.

PRESIDENTE. Senatore Giovanardi, il fatto è che io avevo sollecitato l’attenzione di tutti i senatori, essendo una tessera personale, a custodirla e vigilarla.

Poiché ammettiamo qualche dimenticanza, provvedono di solito i Segretari o i Questori, con l’aiuto degli assistenti, a rimuovere le tessere dimenticate. Però continuo a ribadire il concetto che ognuno è responsabile della propria tessera e che, se la porta con sé quando si allontana, è meglio, anche se può succedere di dimenticarla.
Apprezzate le circostanze, rinvio il seguito della discussione del disegno di legge in titolo e sospendo la seduta fino alle ore 15.

(La seduta, sospesa alle ore 13,10, è ripresa alle ore 15,04).

CROSIO (LN-Aut). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CROSIO (LN-Aut). Signor Presidente, vorrei intervenire per fatto personale. Prima della sospensione dei lavori, infatti, mentre lei presiedeva, è stata fatta una denuncia gravissima da parte del collega Girotto perché qualcuno avrebbe usato violenza nei confronti suoi e della sua scheda.

PRESIDENTE. Senatore Crosio, gli interventi per fatto personale vengono normalmente svolti a fine seduta.

CROSIO (LN-Aut). È una cosa molto importante, Presidente, mi voglio autodenunciare: sono stato io, signor Presidente, sono stato io che ho usato violenza nei confronti del senatore Girotto. Però, a mia discolpa, devo dire che sono stato istigato dal senatore Quagliariello, che è maestro in queste cose. Ci sono cascato.

PRESIDENTE. C’è un concorso di reato.

CROSIO (LN-Aut). Mi appello alla clemenza della corte. Sono incensurato e spero nella clemenza della corte. (Applausi dal Gruppo LN-Aut).

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Sarà la paura della sfiga. Sarà scaramanzia. Qualcosa sarà.
Fatto sta che l’Airbus 340 nuovo di zecca, che avrebbe dovuto già da tempo portare Matteo Renzi in giro per il mondo, rimane ancora nell’hangar della zona militare dell’aereoporto di Roma-Ciampino.

Quella che avrebbe dovuto essere la risposta del fancazzista fiorentino all’Air Force One americano, rimane a terra.
Di tirarlo fuori dall’hangar e farlo volare proprio non se ne parla.
Il premier è volato a Rio de Janeiro, con moglie e figlio, a gustarsi una settimanella di vacanza per le Olimpiadi con il vecchio Airbus 319.
Quello voluto e utilizzato da Silvio Berlusconi. Vecchietto certo, ma sicuro avrebbero spiegato al ragazzotto di Rignano sull’Arno.

Già, perchè quel mastodonte dei cieli che il nostro Paese ha comprato in leasing e che pare ci costi un occhio della testa (almeno 200 milioni, si vocifera)
non sembrerebbe garantire tutti i necessari standard di sicurezza. Come si ricorderà, l’Airbus 340 è stato preso in leasing da Ethiad.
Gli arabi che hanno acquisito Alitalia. E il 340 resta civile per precisa scelta proprio di Ethiad, che ne resta il proprietario: lo Stato italiano infatti non lo ha acquistato, ma solo “affittato”.

Un affitto pesante e “secretato” (perché?) per un bene inutilizzato. Un’altra storia italiana.
L’ennesima di sprechi dei soldi del contribuente che neppure può vedere in volo o in Tv quel che ha pagato. Misteri nostrani.
Ma tant’è, il Matteuccio nostro, fatta una riflessione, ha optato ancora per l’usato sicuro. In Brasile ci porta pure la famiglia: meglio non rischiare.

E seppur costretto ad uno “stop over” per il necessario rifornimento l’affidabilità dell’aereomobile non è in discussione.
Perciò l’Airbus 340, il quadrimotore il cui contratto di leasing è stato segretato, rimane desolatamente inguattato nell’hangar di Ciampino. Fermo.
Il motivo della scelta è ancora oscuro. C’è da dire che l’Airbus 340 consuma assai di carburante: più dell’intera flotta di Stato.
Magari questo, in tempi di crisi, ha sconsigliato Renzi dall’ostentarlo. Anche se, conoscendo la sua incommensurabile spocchia, è difficile credere che l’abbia fatto per pura opportunità politica.

Ci dev’essere dell’altro. Altro che potrebbe chiamarsi paura. Paura della sfiga. O scaramanzia. Qualcosa sarà.
 
Qualcuno ha detto che è fuori di testa .......oddio, leggendo questa dichiarazione ho il dubbio che la signora ci prenda per i fondelli, ma tanto tanto.
Non ho ancora visto un clandestino migrante arrivare dall'Iraq, dalla Siria o dalla Libia ...e Voi ?

"Persone che lasciano la loro terra, le loro case, la loro famiglia, la propria identità sono costrette a farlo non per turismo; non si fanno gite, non si fa a cuor leggero. I migranti, i rifugiati sono costretti ad andare via perché nessuno può vivere sotto i bombardamenti, nessuno può vivere con la minaccia dei tagliagola dell'Isis".
 
boh, strano concetto ....allora vivamo noi sotto la minaccia dei taglia-gola...ahahahahah
 
Belle parole in bocca ad una persona che è venuta grande con camerieri, colf e quant'altro ...ahahahah

"Meno precarietà, più controlli e anche più importanza al lavoro come aspetto della dignità dell'individuo"
 
Ed eccone un altro che sa come si gestisce l'emergenza rifiuti. Le 5000 tonnellate di monnezza al giorno ? Le mandiamo all'estero così incassiamo ....ops lapsus

"Seguendo l'iter della competenza regionale di pianificazione, sulla base del fabbisogno e della raccolta differenziata e dell'impiantistica
confermo che non si reputa necessaria l'apertura di una procedura per un nuovo termovalorizzatore".

Lo afferma, nella sua relazione al Consiglio regionale, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti in merito all'emergenza rifiuti.

Zingaretti ha anche aggiunto che
"da lunedì scorso gli uffici regionali hanno chiesto a tutti gli impianti di trattamento del Lazio e a quello in Abruzzo i quantitativi giornalieri conferiti da Ama e la eventuale capacità residua.
La Regione aveva già avviato queste pratiche e ha incaricato l'Arpa di fare i controlli. Le risposte stanno arrivando.
Rispetto a quanto detto dal ministro tra qualche giorno potremo già soddisfare questa richiesta del ministero dell'Ambiente".
 
Qualcuno fa il finto tonto...ma chi sarà mai ?

Un miliardo di euro. Cioè quasi duemila miliardi delle vecchie lire, per chi ha più di trent'anni e memoria della nostra ex moneta nazionale.
E' quanto ci costerà nel 2016 la Camera dei deputati guidata da Laura Boldrini. La cifra non solo è mostruosa, ma è anche più alta di quella stanziata nel 2015.

Segno che i risparmi tanto sbandierati sono già finiti, anche se il comunicato della Camera vanta risparmi da 270 milioni di euro nella legislatura in corso rispetto a quella precedente.

Esattamente, quest'anno Montecitorio ci costerà 996 milioni di euro contro i 986 dell'anno scorso.
A rendere note le cifre del bilancio di Palazzo è il sito La Notizia diretto da Gaetano Pedullà.
La parte più consistente della spesa andrà in stipendi ed emolumenti per il personale dipendente: 213 milioni in tutto, cui vanno aggiunti i 16 per il personale non dipendente.
 
ROMA, 3 AGO La Camera ha approvato il conto consuntivo 2015 e il progetto di bilancio 2016.

Per il conto consuntivo i voti favorevoli sono stati 303, i no 72 e 15 gli astenuti.
Per quanto riguarda il bilancio i sì sono stati 304, i no 74 e gli astenuti 15.

TOTALE TITOLI I e II
RS139.319.902,54
CP986.671.819,00
CS1.125.991.721,54

TOTALE CATEGORIA XIII 8.722.114,95 267.985.000,00 276.707.114,95
TOTALE TITOLO III 9.699.560,85 403.345.000,00 413.044.560,85
TOTALE TITOLI I, II E III 93.403.122,01 996.149.342,00 1.089.552.464,01
 
Qualcuno fa il finto tonto...ma chi sarà mai ?

Un miliardo di euro. Cioè quasi duemila miliardi delle vecchie lire, per chi ha più di trent'anni e memoria della nostra ex moneta nazionale.
E' quanto ci costerà nel 2016 la Camera dei deputati guidata da Laura Boldrini. La cifra non solo è mostruosa, ma è anche più alta di quella stanziata nel 2015.

Segno che i risparmi tanto sbandierati sono già finiti, anche se il comunicato della Camera vanta risparmi da 270 milioni di euro nella legislatura in corso rispetto a quella precedente.

Esattamente, quest'anno Montecitorio ci costerà 996 milioni di euro contro i 986 dell'anno scorso.
A rendere note le cifre del bilancio di Palazzo è il sito La Notizia diretto da Gaetano Pedullà.
La parte più consistente della spesa andrà in stipendi ed emolumenti per il personale dipendente: 213 milioni in tutto, cui vanno aggiunti i 16 per il personale non dipendente.


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