CHE CAVOLO CI VADO A FARE IN PARADISO... SE POI NON CONOSCO NESSUNO

Oltre a quelli che arrivano ......e nessuno controlla, li abbiamo già in casa.
Hanno un lavoro. Hanno famiglia.
Da così a ....così
1470233232-apertura.jpg
 
E' un'ipotesi ma è ....fantastica ....ahahaha

Essere pagati per non fare nulla. E non è la Rai. O, almeno, non sarà solo la Rai a essere caratterizzata da questo triste (per i denari dei contribuenti) andazzo.

Il decreto legislativo sulle partecipate pubbliche i prevede un taglio abbastanza cospicuo delle controllate dello Stato, incluse quelle di Comuni, Province e Regioni.
Anche se l'obiettivo dell'ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli non sarà mai raggiunto (portarle da 8mila a mille),

il testo prevede l'eliminazione delle società con perdite superiori al 5% del fatturato,
di quelle con fatturato inferiore al milione di euro negli ultimi tre esercizi (ma le Camere hanno chiesto di abbassarlo a 500mila e probabilmente saranno accontentate)
e di quelle che perdono l'appalto garantitole dall'ente locale che le ha costituite (società in-house).

Il decreto prevede che il primo taglio straordinario si compia entro febbraio 2017, mentre dal 2018 le procedure di liquidazione seguiranno un percorso standard.

Secondo il sindacato, il decreto applicativo della riforma Madia potrebbe determinare fino a 150mila esuberi.

E non tutti potrebbero essere ricollocabili anche se il testo prevede blocchi del turn over fino al 30 giugno 2018 per assorbire in ambito regionale (in modo da non trasferire troppo lontani i dipendenti) le eccedenze.
Nella seconda metà del 2017, invece, sarà l'agenzia nazionale per il lavoro (Anpal) a occuparsi di trovare un posto agli statali che non l'avranno più.

Se, nel frattempo, il ministro Marianna Madia non avrà fatto approvare il Testo unico sul pubblico impiego che prevede salario all'80% per due anni
e licenziamento se il dipendente in «disponibilità» non accetta il ricollocamento, gli esuberi delle partecipate rimasti a spasso saranno pagati per non lavorare.

Con il referendum alle porte sarà difficile che la delega sul Testo unico, che scade a febbraio, possa essere esercitata a breve.
E se l'esecutivo di Matteo Renzi dovesse cadere, l'eventuale successore difficilmente si assumerebbe l'onere.
 
Per far politica, non è necessario "saper di politica" però ci vuole cervello ......

A Roma vengono prodotte ogni giorno cinquemila tonnellate di spazzatura che non si sa dove mettere.
E la “signora Raggi” e la sua giunta targata Movimento 5 stelle “discutono dei destini del mondo e della società di pastori a cui aspirano, e di come arrivarci”:

Si segnalano due punti:

1- Non ci sono impianti adeguati per il trattamento dei rifiuti. L’unica tecnica è quella di raccoglierli e gettarli da qualche parte. Un po’ primitiva.
Forse andava bene ai tempi di Enea, ma adesso ci sono 4500 tonnellate al giorno di monnezza da far sparire e una città di tre milioni di abitanti. Tanta roba.

2- Risulterebbe, però, che nella zona non esistano più terreni adatti a funzionare come discariche.
Le poche aree che ancora si presterebbero sembra che siano già state acquistate dal solito privato che da decenni campa sui rifiuti romani.
Sta lì, seduto, e aspetta al varco gli amministratori romani.

L’unica strada possibile, a settembre, sarà allora quella di procedere all’esproprio di quei terreni (ma ci vuole in decreto governativo e comunque tempi lunghi),
accatastare lì un po’ di rifiuti e mandare il grosso in Germania o in Olanda (o nel Veneto), con costi altissimi per la popolazione.

Mentre i treni e i camion correranno con la spazzatura romana verso il Nord Europa, bisognerebbe decidere se Roma vuole dotarsi, come le altre città,
di impianti per il trattamento dei rifiuti o se invece si vuole continuare con le discariche e la successiva spedizione degli stessi rifiuti all’estero (pagando, trasporto e servizio).

La verità è che, ideologicamente, i grillini sarebbero per un mondo in cui i rifiuti non ci sono.
Il fatto che a Roma se ne producano quasi 5 mila tonnellate al giorno rappresenta un insulto e una palese violazione della loro visione del mondo.

E quindi di rifiuti non si parla. Si spera che i romani, prima o poi, capiscano che i pannolini vanno lavati in casa (e non gettati nella spazzatura) e che i contenitori del cibo sono dannosi.(…)

E infatti la giunta preferisce discutere di banalità come il biocentrismo (non più l’uomo al centro della scena, ma tutti gli esseri viventi, topi e farfalle comprese) o di alcune riserve ideologiche verso l’economia digitale. (…)

Insomma, si chiacchiera in attesa del rogo finale e della fine di tutte le ambizioni.
Il sindaco Raggi, comunque, non ci sarà: sarà andata a ritirare il bambino a scuola, come fa sempre.
 
Certo che da 5 a 4 .........capisco se fossero passati da 8 :dietro:(come facciamo noi) a 4 ......

STOCCOLMA – Gli svedesi fanno meno sesso : neanche 4 rapporti al mese, uno a settimana, contro i 5 di 20 anni fa. Perché?

Il governo intende capirlo e, possibilmente, correre ai ripari.
In Svezia le abitudini sessuali stanno diventando materia di dibattito politico, il governo ha commissionato uno studio sulle abitudini dei cittadini che prenderà il via da uno simile datato 1996.
 
LECCE – Anziano teme che i suoi eredi non abbiano i soldi per pagargli i funerali, diventati ormai un lusso, e così si compra la bara ancora in vita.
Ma quando muore, senza aver comunicato a nessuno il suo acquisto, i nipoti scoprono il feretro sotto al letto solo a funerali avvenuti (e pagati).

E’ accaduto a Lecce, nel quartiere popolare di Santa Rosa.
Qui un previdente anziano aveva pensato di alleggerire gli oneri dei suoi familiari comprandosi una bara per tempo, in barba ad ogni superstizione.
Ma, come racconta il Messaggero, la scoperta è avvenuta solo dopo le esequie.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto