Per far politica, non è necessario "saper di politica" però ci vuole cervello ......
A Roma vengono prodotte ogni giorno cinquemila tonnellate di spazzatura che non si sa dove mettere.
E la “signora Raggi” e la sua giunta targata Movimento 5 stelle “discutono dei destini del mondo e della società di pastori a cui aspirano, e di come arrivarci”:
Si segnalano due punti:
1- Non ci sono impianti adeguati per il trattamento dei rifiuti. L’unica tecnica è quella di raccoglierli e gettarli da qualche parte. Un po’ primitiva.
Forse andava bene ai tempi di Enea, ma adesso ci sono 4500 tonnellate al giorno di monnezza da far sparire e una città di tre milioni di abitanti. Tanta roba.
2- Risulterebbe, però, che nella zona non esistano più terreni adatti a funzionare come discariche.
Le poche aree che ancora si presterebbero sembra che siano già state acquistate dal solito privato che da decenni campa sui rifiuti romani.
Sta lì, seduto, e aspetta al varco gli amministratori romani.
L’unica strada possibile, a settembre, sarà allora quella di procedere all’esproprio di quei terreni (ma ci vuole in decreto governativo e comunque tempi lunghi),
accatastare lì un po’ di rifiuti e mandare il grosso in Germania o in Olanda (o nel Veneto), con costi altissimi per la popolazione.
Mentre i treni e i camion correranno con la spazzatura romana verso il Nord Europa, bisognerebbe decidere se Roma vuole dotarsi, come le altre città,
di impianti per il trattamento dei rifiuti o se invece si vuole continuare con le discariche e la successiva spedizione degli stessi rifiuti all’estero (pagando, trasporto e servizio).
La verità è che, ideologicamente, i grillini sarebbero per un mondo in cui i rifiuti non ci sono.
Il fatto che a Roma se ne producano quasi 5 mila tonnellate al giorno rappresenta un insulto e una palese violazione della loro visione del mondo.
E quindi di rifiuti non si parla. Si spera che i romani, prima o poi, capiscano che i pannolini vanno lavati in casa (e non gettati nella spazzatura) e che i contenitori del cibo sono dannosi.(…)
E infatti la giunta preferisce discutere di banalità come il biocentrismo (non più l’uomo al centro della scena, ma tutti gli esseri viventi, topi e farfalle comprese) o di alcune riserve ideologiche verso l’economia digitale. (…)
Insomma, si chiacchiera in attesa del rogo finale e della fine di tutte le ambizioni.
Il sindaco Raggi, comunque, non ci sarà: sarà andata a ritirare il bambino a scuola, come fa sempre.