CHE GRANDE UOMO POLITICO SAREBBE STATO GIUDA! (Achille Tournier, 1888)

E giusto per chiarire quando ci si rimpie la bocca di numeri, ma di numeri che contano

Beppe Grillo ha reso pubblici i dati riguardanti le "quirinarie".

Il M5S aveva deciso di far scegliere ai propri attivisti il nome della personalità da votare durante le elezioni del Presidente della Repubblica.

Leggendo i dati scopriamo che: i votanti sono stati 28.518 su 48.292 aventi diritto; i voti espressi sono ripartiti così:
Gabanelli Milena Jole: 5.796
Strada Luigi: 4.938
Rodotà Stefano: 4.677
Zagrebelsky Gustavo: 4.335
Imposimato Ferdinando: 2.476
Bonino Emma: 2.200
Caselli Gian Carlo: 1.761
Prodi Romano: 1.394
Fo Dario: 941
Morale della favola: le "quirinarie" sono state un flop, se da questa rosa di nomi fosse stato eletto il Presidente Repubblica, non avrebbe avuto il consenso popolare di cui Grillo si vantava, ma i voti di una minoranza che, a parere di chi scrive, è vicina all'irrilevanza politica.

Inoltre, se questa è la democrazia diretta, varrebbe la pena di fare un'analisi approfondita, perchè non sembra che goda di ottima salute.
 
Buongiorno, scrivo perchè bisogna anche capire cosa viene scritto :

Con una lettera di Equitalia, indirizzata agli amministratori delegati e direttori delle società partecipate, si chiarisce che le azioni di pignoramento direttamente sul conto corrente sarà attivabile ''solo dopo che sia stato effettuato il pignoramento presso il datore di lavoro e/o l'ente pensionistico e che, in ragione delle trattenute accreditate, il reddito da stipendio/pensione risulti pari o superiore a 5.000 euro mensili.

quelli al di sotto della soglia sono esclusi dal pignoramento.




Che pignorino sto càzzo...........
 
E giusto per chiarire quando ci si rimpie la bocca di numeri, ma di numeri che contano

Beppe Grillo ha reso pubblici i dati riguardanti le "quirinarie".

Il M5S aveva deciso di far scegliere ai propri attivisti il nome della personalità da votare durante le elezioni del Presidente della Repubblica.

Leggendo i dati scopriamo che: i votanti sono stati 28.518 su 48.292 aventi diritto; i voti espressi sono ripartiti così:
Gabanelli Milena Jole: 5.796
Strada Luigi: 4.938
Rodotà Stefano: 4.677
Zagrebelsky Gustavo: 4.335
Imposimato Ferdinando: 2.476
Bonino Emma: 2.200
Caselli Gian Carlo: 1.761
Prodi Romano: 1.394
Fo Dario: 941
Morale della favola: le "quirinarie" sono state un flop, se da questa rosa di nomi fosse stato eletto il Presidente Repubblica, non avrebbe avuto il consenso popolare di cui Grillo si vantava, ma i voti di una minoranza che, a parere di chi scrive, è vicina all'irrilevanza politica.

Inoltre, se questa è la democrazia diretta, varrebbe la pena di fare un'analisi approfondita, perchè non sembra che goda di ottima salute.

mica loro fanno votare gli zingari o i cinesi!!!!!

28.000 su 48000 secondo me sono un numero più che sufficente

Potevano votare solo gli iscritti prima del 31 dicembre......
non raccontiamo balle----
 
mica loro fanno votare gli zingari o i cinesi!!!!!

28.000 su 48000 secondo me sono un numero più che sufficente

Potevano votare solo gli iscritti prima del 31 dicembre......
non raccontiamo balle----

populista:-o:-o

io mi so convinto alle prossime elezioni voto il nano :mumble::mumble: vedo che a val le cose gli vanno bene quindi chi può darsi che la ruota giri pure per me se voto il nano, mi ha anche detto che mi invita alle sue cene eleganti non si può mai sapere becco qualche minorenne illibata:-o:-o poi volendo mi possono pure comprare una casa di fronte al colosseo senza che io sappi nulla, in più posso pure non pagare le tasse tanto sono un'elettore del pdl sembra che faranno una legge che chi vota il nano non pagherà le passe:up::up:

dimenticavo a casa di scajola hanno trovato carte che lui non sa chi gliel'ha messe negli scatoloni, sarà stato beppe grillo:mumble::mumble:

Sequestrati a Scajola i dossier segreti
contro i rivali politici
L'ex ministro: «Autorizzato ad averli». Le carte nella sua villa. «Autorizzato ad averli

GENOVA - Un nuovo avviso di garanzia è arrivato all'ex ministro Claudio Scajola, questa volta per ricettazione: nel corso della perquisizione, la settimana scorsa, nella sua villa e nell'ufficio di Imperia sono infatti saltati fuori documenti top secret dei servizi segreti e plichi riservati del ministero degli Interni, documenti relativi a una «denuncia di privato nei confronti di Silvio Berlusconi allora presidente del Consiglio» e un'informativa dei carabinieri di Imperia su un ex parlamentare imperiese del Pdl, Eugenio Minasso, carteggi relativi al Comune ligure. Materiale in massima parte riferibile al periodo fra il 1998 e il 2002, quando Scajola era ministro degli Interni e che il pubblico ministero ritiene detenuto illecitamente: da qui la decisione di indagare Scajola per ricettazione, anche se il magistrato precisa che per parte dei documenti il reato in ipotesi è l'appropriazione indebita aggravata per cui è competente Roma (alla quale dovrebbe essere trasmesso il fascicolo). La perquisizione era avvenuta nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Imperia per finanziamento illecito e abusi edilizi, basata sull'ipotesi che il prezzo pagato dall'ex ministro per la ristrutturazione di villa Ninnina (circa un milione di euro) non sia stato congruo.
Scajola si dichiara «avvilito» dalla svolta delle indagini: «Non so cos'altro devo aspettarmi. Non so neppure cosa sono esattamente quei documenti. Quando un ministro lascia il Dicastero gli scatoloni non li riempie certo da solo, lo fanno gli addetti della segreteria e gli usceri. E poi, cosa crede, quando personalità come Andreotti o Taviani scrivono le loro memorie si riferiscono ben a documenti che si sono tenuti in copia per scopi storici. Anche i documenti in mio possesso sono in copia e sono stato autorizzato a detenerli. Questa vicenda come le altre finirà in una bolla di sapone. Intanto a Imperia ci sono le elezioni comunali». Elezioni che vedono contrapposte la lista sostenuta da Minasso e quella da Scajola, quest'ultima «benedetta» dal Pdl con il simbolo. Fra i documenti riservati del ministero c'è in particolare una relazione del 5 agosto del 2002 nella quale si ricostruisce la revoca della scorta del giuslavorista Marco Biagi, poi ucciso dai terroristi: è una memoria in chiave difensiva in cui si afferma che il ministero di Scajola non era stato informato da Maroni sul pericolo corso dal suo consulente. «La mancanza di qualsivoglia informazione al riguardo - è scritto - è peraltro documentata nell'ambito dell'inchiesta amministrativa». Altri documenti sarebbero relativi al G8 di Genova e al terrorismo. Quanto alla cartella sulla «denuncia di un privato» riferita a Berlusconi, Scajola dice di non ricordare di cosa si tratti ma «sia chiaro, non esiste nessun dossier né su Berlusconi né su nessun altro, politico o no». Il documento sarebbe una denuncia dell'ex agente segreto Federico Armati, già sposato con Virginia Sanjust, una conoscenza di Berlusconi, a Massimo Brutti quale vicepresidente Copasir.

L'informativa del 1998 dei carabinieri di Imperia riferisce invece di un presunto giro di cocaina e indica Eugenio Minasso come consumatore: «Sono indignato - è la reazione dell'interessato - non ho mai fatto uso di cocaina, sono un ex carabiniere io. E sono sconvolto dal fatto che Scajola avesse dei documenti top secret: ho scritto alla segreteria nazionale e alla segreteria di Berlusconi e spero che intervengano».
 
Ultima modifica:
Mi stanno distruggendo piano piano.
Un nucleo famigliare che guadagna una cifra che fino a qualche anno fa mi proiettava nel ceto medio/benestante, ora fa fatica ad arrivare a fine mese, ed è da non so quanto che non spendo un càzzo in nessun fronzolo.
 

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