CHE VOI SAPPIATE, DELLA VITA C'ERA ANCHE LA VERSIONE SENZA ANSIA?

DANY1969

Forumer storico
(cit.) :mumble:
Buona settimana a tutti :)
Dopo qualche settimana di pausa, riprendo con le foto del viaggio di mio fratello in Bolivia :)

Campo base Illimani (4450 m)
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Campo alto Illimani (nido de Condores)
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Nord Illimani dal Nido de Condores
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Pomerate
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Due pesi e 2 misure....ma la protesta monta.


Scattano le denunce, per il corteo No Green pass di ieri a Trieste, al quale hanno partecipato oltre 8mila persone.

Sono 18 le persone finite nel mirino della Questura per i disordini dopo
il corteo di ieri pomeriggio al quale hanno partecipato più di 8.000 persone.

“Nonostante le prescrizioni del Questore volte a garantire che il corteo si svolgesse
lungo un percorso adeguato a tutela di obiettivi sensibili e limitasse i disagi alle attività commerciali,
una parte dei manifestanti si è diretta nei pressi di Piazza dell’Unità d’Italia,
già presidiata dal dispositivo di ordine pubblico – si legge in una nota della Questura –
Qui è iniziato un crescendo di tensioni e provocazioni da parte di taluni facinorosi
che sono culminati nel lancio di bottiglie di vetro e oggetti contro le forze di polizia,
che ripetutamente invitavano i partecipanti ad allontanarsi in quanto era in atto una manifestazione non autorizzata”.


Momenti concitati si sono registrati nei pressi di piazza Unità,
dove i manifestanti hanno cercato di entrare nonostante le transenne e la presenza delle forze dell’ordine,
oggetto di insulti al pari del presidente del Consiglio, Mario Draghi, e del sindaco Roberto Dipiazza.

Le forze dell’ordine hanno caricato usando manganelli, una persona sarebbe rimasta contusa.


In seguito, le forze dell’ordine hanno sgomberato la zona di Capo di piazza e di piazza della Borsa dove erano arretrati i manifestanti.

Polizia e carabinieri in tenuta antisommossa sono avanzati allontanando le persone che avrebbero voluto restare a manifestare.

“Dopo una lunga interlocuzione senza esiti e per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente,
sono stati impiegati i reparti di polizia per allontanare i manifestanti,
alcuni dei quali si sono seduti per terra per ostacolare l’attività in atto;
in tali frangenti alcuni manifestanti sono stati identificati sul posto, altri accompagnati in Questura.

Dopo le verifiche e gli accertamenti investigativi sono state denunciate 18 persone,
tra cui la promotrice della manifestazione (organizzata dal Coordinamento No green pass Trieste)
e notificati 6 fogli di via obbligatori a persone non residenti a Trieste

“E’ in corso la visione dei filmati realizzati dalla Polizia Scientifica al fine di individuare ulteriori condotte delittuose
a carico delle persone identificate e degli altri partecipanti ai disordini”, sottolinea la Questura di Trieste,
spiegando che “l’esame delle immagini potrà consentire l’irrogazione di sanzioni amministrative
relative al mancato rispetto del distanziamento e l’utilizzo delle mascherine durante il corteo del pomeriggio”.




A Torino i centri sociali seminano il terrore

Pomeriggio difficile anche a Torino, ieri, a causa dei centri sociali che sono scesi in piazza,
con la scusa del Green Pass, per vendicarsi di alcuni sgomberi, con corteo di 400 anarchici,
che hanno protestato per le vie del centro contro frontiere e Cpr
.

Le parti sono entrate in contatto in piazza Savoia.

In piazza Savoia sono state lanciate uova piene di vernice e bottiglie contro le forze dell’ordine.

Per tornare a riaffermare la presenza antagonista in città, dopo gli sgomberi,
negli scorsi anni, dell’Asilo di via Alessandria e delle Serrande di corso Giulio Cesare.

Tappa in via della Consolata, all’altezza di via Garibaldi, dove i gestori dei locali hanno sbaraccato in fretta.

Gli anarchici hanno poi raggiunto Porta Palazzo ed hanno proseguito nella zona nord,
verso via Bersezio 3, indirizzo della nuova casa occupata.


Denunce, arresti, e qualche commento indignato della sinistra ?? …
 
Ci sono anche due lecchesi tra le persone portate in Questura nel corso del corteo no green pass snodatosi ieri pomeriggio,
per il sedicesimo sabato consecutivo, per il centro di Milano seguendo però, contrariamente alle altre volte, per buona parte,
un percorso diverso rispetto a quello per il quale erano state concesse le autorizzazioni.

Si tratta di un 26enne e di un 34enne che, al pari di un 24enne bergamasco,
sono stati denunciati per manifestazione non preavvisata, istigazione a disobbedire alle leggi, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale.

Solo nei confronti dei lecchesi, poi, il Questore ha emesso un foglio di via obbligatorio dal capoluogo meneghino per la durata di un anno,
indubbiamente il provvedimento più forte tra quelli fino ad ora adottati.

115 complessivamente i contestatori del certificato verde identificati, 11 quelli nei confronti dei quali sono già scattate segnalazioni all'autorità giudiziaria.

Tra loro, due sorelle di 47 e 54 anni denunciate per manifestazione non preavvisata,
interruzione di pubblico servizio e violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale,
inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, rifiuto d'indicazioni sulla propria identità personale e vilipendio della Repubblica,
delle istituzioni costituzionali e delle Forze armate.


Un 21enne sardo è stato denunciato per il porto di un coltellino e per danneggiamento aggravato dopo aver imbrattato un veicolo della polizia;

due 23enni gemelli, ritenuti responsabili dell'aggressione verbale a un giornalista, e resistenza a pubblico ufficiale l'uno e per violenza privata l'altro;

un 29enne per manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico servizio, violenza privata e accensione pericolosa (di un fumogeno).

E ancora, denunciato un 39enne per manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico servizio e violenza privata nei confronti di un giornalista

e pure un 49enne per manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico servizio, violenza privata, oltraggio a pubblico ufficiale e istigazione a disobbedire alle leggi.


"Al netto del mancato rispetto di buona parte del percorso,
il dispositivo della Questura è riuscito a preservare le arterie più importanti sotto il profilo delle attività commerciali
che rientravano appunto tra gli obiettivi dei manifestanti" si legge in una nota.

"Il corteo, in avvio composto da oltre 4mila persone, ha inizialmente seguito il percorso prescritto
e, giunto in corso di Porta Romana, si è diviso in due prima di ricompattarsi in serata in corso XXII Marzo;
mentre circa 700 persone proseguivano regolarmente lungo le strade indicate nel provvedimento questorile,
oltre 3mila persone hanno vagato lungo le vie della zona Crocetta e Beatrice d'Este con il deliberato scopo di creare confusione e bloccare il traffico".


Oltre alle 21 persone identificate a inizio manifestazione in piazza Fontana
e la donna identificata in viale Beatrice d'Este (lungo un percorso non prescritto dal questore),
sono 93 le persone identificate in via Sciesa - dove è stata fatta terminare la manifestazione
e dove alcuni hanno chiamato il 112 lamentando il 'sequestro di persona' - la cui posizione è al vaglio dell'autorità giudiziaria.


Si registra il caso di una signora che, dal balcone di casa, ha lanciato sui manifestanti un secchio d'acqua.
 
Di recente il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann,
ha annunciato le dimissioni dalla Banca centrale tedesca dove ha lavorato per una decina d’anni.

Weidmann sarà ricordato come il maggiore oppositore delle politiche monetarie di Mario Draghi
quando presiedeva la Banca centrale europea, criticandolo tuttavia per la ragione sbagliata.

Weidmann credeva che la politica monetaria espansiva innescasse un’inflazione fuori controllo.

Ma l’inflazione non è un fenomeno unidimensionale creato da un semplice aumento dello stock monetario.

L’inflazione è determinata da un concorso di cause che la portano sempre a mescolarsi con la deflazione.


Brevemente: affinché ci sia inflazione, si deve avere prima un boom economico

in cui il pubblico spende liberamente e questa è inflazione da domanda.


Quando però, come ultimamente, l’inflazione si verifica in assenza di crescita

ciò avviene a causa di strozzature nell’offerta che fanno aumentare solo i costi e il fenomeno si chiama stagflazione.


La continua tassazione e regolamentazione del Governo poi,

consumando una porzione sempre crescente della capacità produttiva e del reddito disponibile nella società,

contrae il volume degli affari e finisce per far ristagnare il sistema economico in una perenne deflazione con decrescita e disoccupazione.


In questo caso, gli stimoli monetari hanno l’effetto di un defibrillatore su un cadavere.


Questo è quello che è successo e continuerà a succedere in Europa, contrariamente ai timori di Weidmann.


L’idea di innescare l’inflazione semplicemente aumentando l’offerta di moneta e creare un boom,
presumendo che l’economia sia composta da bambini che spendono i soldi senza riguardo per il domani,
è la più stupida che la Bce potesse immaginare.


Quando le persone vivono nell’insicurezza e non hanno fiducia nel futuro, non spendono il denaro ma lo accumulano.


L’imposizione di interessi negativi sulle riserve delle banche (i depositi che hanno presso la Banca centrale)
per spingerle a prestare il denaro “ozioso” e far ripartire l’economia, è figlia proprio di questa stupida idea.


Creando l’aspettativa di un’implosione dell’intero sistema finanziario,
i tassi negativi sono stati la campana a morto per i capitali europei involati in luoghi più sicuri e remunerativi.


È così che le banche europee investendo sul dollaro, che rendeva più dell’euro,
ne hanno determinato il rialzo mettendo però in difficoltà il resto del mondo
che ha una forte esposizione nella principale valuta di riserva
ma ha redditi per pagarla espressi in valute relativamente molto più deboli.

Indirettamente, la politica monetaria europea è pure riuscita a esportare deflazione nel resto del mondo!


Tutto ciò era già stato previsto cinque anni fa su queste colonne nel nostro articolo “Al collasso con euro debole e dollaro forte”.


In presenza di una crisi da debiti sovrani la politica monetaria, lungi da dare impulso all’economia,

è servita da cortina fumogena per tenere in vita governi e i loro addetti ai lavori,

lasciando intatti gli impedimenti strutturali alla crescita.


L’acquisto, a qualunque prezzo, di grandi quantità di obbligazioni di Stato

che sono la base per la determinazione del prezzo di tutte le altre attività finanziarie,

privandole del loro contenuto informativo, ha eroso il rapporto rischio-rendimento

e portato a gravi distorsioni nella forma di bolle finanziarie.


Così la politica monetaria ha contribuito a fermare il motore della crescita della produttività globale.



Weidmann, soprattutto, avrebbe dovuto avvertire che la politica dei rendimenti negativi
avrebbe reso la Banca centrale l’unico acquirente del debito europeo disattivando, di fatto, il mercato obbligazionario.

L’Eurozona, infatti, non potrà più raccogliere denaro senza alzare i tassi di interesse

e senza far collassare di colpo i mercati finanziari.


Che valore ha una moneta che non paga più interessi sul debito?

Sono forse i privati a comprare il debito dell’Argentina?

No, perché non ne hanno fiducia.

Lo può comprare solo il Fondo monetario internazionale.

I privati comprano forse il debito del Venezuela?

No, solo la Cina e Russia possono perché si fanno ripagare il debito col petrolio.

Il debito in euro sarà comprato solo dalla Bce.

Mario Draghi ha dunque “salvato” la moneta unica non più di quanto il Fondo monetario abbia salvato e continui a salvare il peso argentino.


Nessun grado di monetizzazione, ora, può invertire l’implosione economica

e l’unico motivo per cui i tassi di interesse potrebbero aumentare

è con la conversione simultanea del debito in perpetuo,

il che significa che l’unica via d’uscita che si prefigura per i governi

è quella di dichiarare che pagheranno solo interessi come una rendita, senza restituzione del capitale.



Ciò consentirà loro di sfuggire all’inevitabile default formale.

Uno swap di valuta digitale consentirà quindi la scusa perfetta per cambiare la struttura della moneta comune.


Tale è il progetto allo studio della Bce e, se attuato, segnerà la fine del paradigma delle politiche monetarie.


L’idea del potere onnipotente della Banca centrale è stata a lungo un cliché nei mercati finanziari

che ha convinto investitori, politici e cittadini delle sue infinite risorse per piegare l’economia alla sua volontà

ma da un decennio abbiamo avuto solo il miraggio dell’espansione economica.



Eppure, qualcuno ha beneficiato delle politiche monetarie.

Persone ricche o persone povere?

Ovviamente, quelle ricche perché sono loro a possedere patrimoni cospicui.

Ma questo sta portando a conseguenze politiche enormi che fino a oggi si sono fatte sentire solo in parte.


Poiché i prezzi delle attività finanziarie sono aumentati molto più rapidamente dei salari, la persona media è rimasta indietro.


Questo minaccia lo status quo politico, perché solo la crescita economica,

che agisce come l’alta marea sollevando tutte le barche, può ridurre la disuguaglianza.


Ma se i prezzi delle attività finanziarie aumentano molto più velocemente dell’economia come avviene oggi,

l’aumento della disuguaglianza diventa esponenziale.



E allora?


Stiamo avvicinandoci al collasso definitivo della fiducia pubblica

e questo va ben oltre la portata delle Banche centrali,

i cui massicci tentativi di intervento non serviranno più a nulla.



Siamo già entrati in un territorio inesplorato,

che rappresenta le paure più oscure delle persone,

perché nessuno sa nulla dei prossimi scenari.
 
I prezzi dell’oro sono balzati, fino a raggiungere nuovi picchi mensili tra i più alti nel 2021
per gli investitori in euro e nel Regno Uniti durante giornata di venerdì.

Il prezzo dell’oro in dollari ha cercato di mantenersi sopra i 1800 dollari l’oncia, a fronte dei sostanziali dati sull’occupazione degli stati Uniti.


Il prezzo dell’oro in dollari ha già tentato due volte a mantenersi su quel livello durante le negoziazioni negli Stati Uniti della giornata di oggi.


Nel frattempo, i prezzi dell’argento è leggermente salito, per poi riscendere a 24 dollari l’oncia, per la quarta volta questa settimana.


I NFP (Non-farm payrolls, ossia i lavori non agricoli) presenti nella più grande economia mondiale
hanno aggiunto 531.000 posti di lavoro nel mese scorso, abbassando il tasso di disoccupazione del 4,6%
sui dati del Bureau of Labor Statistics, il più basso da marzo 2020, quando la pandemia ha messo piede negli Stati Uniti.


Con una previsione di 425.000 nuovi posti di lavoro,
la totale occupazione non agricola di ottobre è aumentata del 3% dal record di febbraio 2020 secondo i dati BLS.


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In vista dei dati NFP di venerdì, il prezzo dell’oro in dollari ha raggiunto i 1800 dollari per la quinta volta in 4 settimane,
guadagnando 40 dollari l’oncia dal minimo di un mese di mercoledì.


Tale prezzo è stato raggiunto poco prima che la Federal Reserve statunitense confermasse

che ridurrà sia la nuova creazione di moneta di allentamento quantitativo che l’acquisto di obbligazioni di 15 miliardi di dollari al mese,

rispetto al ritmo mensile di 120 miliardi di dollari, in vigore
dal dicembre dello scorso anno.


Scendendo a 1785 dollari stando ai dati sul lavoro di oggi,
il prezzo dell’oro in dollari è poi rimbalzato a 1803 dollari, il massimo di sei sessioni.


Anche il prezzo dell’oro per oncia in sterlina è aumentato notevolmente,
raggiungendo un nuovo massimo di 3,5 mesi sopra le 1339 sterline.

Ciò accade in quanto i tassi di interesse inglesi a lungo termine hanno continuato a calare nel mercato obbligazionario,
a seguito dell’inaspettata decisione delle Bank of England di non aumentare il suo tasso dal minimo record dello 0,10%
imposto per la prima volta quando il governo ha messo il paese nel suo primo lockdown causa COVID, a marzo dello scorso anno.
 
La popolarità dell'oro come investimento è dovuta in gran parte al fatto che è considerato come una valuta universale,
che viene conservata dalla maggioranza delle banche centrali del mondo.

È questo suo fascino universale che rende l'oro un’aggiunta solida al proprio portafoglio di investimenti,
e un modo sicuro per preservare la propria ricchezza, e che permette di trasmetterla di generazione in generazione.

Va notato che mentre l'oro è conosciuto per conservare il suo valore anche in presenza di flessione economica,
come qualsiasi investimento può essere imprevedibile e il suo prezzo oscilla continuamente.

La maggior parte dell'oro fisico viene acquistata e venduta nell’ambito di negoziazioni cosidette over-the-counter (OTC),
il che significa che viene acquistata e venduta tramite una rete di fornitori, piuttosto che attraverso uno scambio centralizzato.

Il prezzo dell'oro nel Regno Unito fluttua quotidianamente,
in linea con il tasso di cambio della sterlina britannica e dell'euro – ed è conosciuto come il prezzo spot dell'oro o "spot price".

London Bullion Market Association (LBMA)
Tuttavia, il vero riferimento per il prezzo dell'oro e dell'argento è quello fissato due volte al giorno
dalla LBMA (London Bullion Market Association), di solito alle h 10:30 e alle h 15:00 GBT.

LBMA è un'associazione commerciale che opera a livello internazionale con una clientela globale di base
che include gli investitori del settore privato, la maggior parte delle banche centrali depositarie dell’oro mondiale,
oltre che raffinerie, zecche, manifatture e imprese minerarie.

Oltre a definirne il prezzo, LBMA ha fissa anche lo standard di qualità dell'oro
(meglio conosciuto come "good delivery standard" o "standard di consegna del bene"),
che include una purezza minima del 99,5%.

I prezzi fissati due volte al giorno, tuttavia, sono sempre basati su oro puro.

Monete e lingotti d'oro
L'oro fisico viene negoziato in lingotti o in monete da investimento;
le monete d'oro di solito hanno un prezzo leggermente più alto.

Ciò è dovuto non soltanto ai costi associati alla produzione,
ma al fatto che si tratta di prodotti collezionabili, alcune monete vengono emessi per commemorare eventi e anniversari storici.

Queste monete d'oro sono coniate in vari paesi, ma la maggior parte ha origine nel Regno Unito,
negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, in Cina e in Sudafrica.

La moneta più popolare e maggiormente venduta è la Sterlina d’oro britannica,
che tra l’altro nel Regno Unito è anche esente da imposte sul capital gain.

Alcune delle altre monete d'oro più famose includono l’American Eagle (USA),
la Maple Leaf (Canada), il Krugerrand (Sudafrica), il Panda cinese e la Vienna Philharmonic (Austria).

In termini di peso, la maggior parte delle monete da investimento
sono coniate in tagli da 1/10 oz, 1/4 oz, 1/2 oz e 1oz,
ma a volte sono disponibili in denominazioni più grandi da 2 oz, 10 oz
o addirittura da 1 chilogrammo.

I lingotti d’oro da investimento invece sono disponibili come parti di un'oncia,
multipli di un’oncia troy, in grammi o in chilogrammi, e ancora come parti o multipli di queste unità.
 

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