chi pisciava in compagnia era figlio di ........

OK ci siamo ... massimo per sp500 a 1355 e poi ... giù a rotta di collo ...

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erano le 19.28 quando ho postato il grafico ... sp500 aveva appena fatto il massimo a 1.354,32 ... :D

mi sa che per oggi gli americani hanno gia fatto il minimo

non credo abbiano fatto il minimo ... ma credo abbiano fatto il massimo ...
 
:bow:se si puo' dire,se e dico se l'errore e dico forse,forse e' che si sia entrati forse un po presto sullo short e nulla di piu.onore a corvo
 
FonSai/Unipol: Di Pietro a Monti, fare chiarezza su pianoROMA (MF-DJ)--
L'Italia dei Valori ha presentato un'interrogazione, a prima firma Antonio Di Pietro, al ministro dell'Economia, Mario Monti, per fare chiarezza sul progetto di fusione tra Unipol, Premafin e Fonsai, da poco modificato su sollecitazione del presidente della Consob.
"Anche questo nuovo piano - si legge nel testo dell'interrogazione - e' stato concepito insieme ai vecchi soci di controllo e ai loro creditori ed e' possibile dunque che nei dettagli dell'operazione, ancora ignoti, si nasconda un premio di consolazione, magari sostanzioso. Del resto, la scelta di investire in Premafin anziche' versare i soldi direttamente nelle malandate casse di Fonsai si spiega solo con la volonta' di rendere un po' meno traballanti i debiti della prima verso alcune grandi banche".
"Sorprende l'attivismo di una Consob che non si limita a fissare poche buone regole e a farle rispettare, ma consiglia e, a quanto risulta, persuade, magari preservando, come ai bei tempi andati delle Opa bancarie, l'italianita' dei campioni nazionali. Le autorita' di vigilanza devono essere arbitri imparziali: suggerire azioni per evitare l'Opa non rientra precisamente nei loro compiti. Come possa la Consob permettere che si faccia l'Opa per la Premafin, il cui beneficiario e' quasi interamente Ligresti e le banche creditrici, e non venga lanciata su Fonsai e Milano assicurazioni ha dell'incredibile", aggiunge Di Pietro.
"I piccoli azionisti che hanno puntato i propri soldi su queste societa' dovranno versare altro denaro invece di beneficiare del cambio di controllo societario - prosegue -. Con un salvataggio di mercato le banche ci avrebbero rimesso circa il 40% dei crediti: perdite che il loro patrimonio poteva assorbire agevolmente. Invece, non pagano per l'errore di aver sostenuto a lungo un gruppo cosi' mal gestito e tengono immobilizzati ingenti prestiti che assorbono capitale, sottraendolo cosi' al sostegno delle imprese produttive".
"La famiglia Ligresti, artefice di un disastro gestionale senza precedenti nella compagnia Fondiaria-Sai viene liquidata a suon di milioni. Inoltre, ai quattro membri della famiglia viene riconosciuto uno stipendio, per ben cinque annualita', per non competere con la compagnia, quando ci si dovrebbe augurare il contrario. Ô chiaro che il nuovo gruppo Unipol-Fonsai nasce con un vulnus anticoncorrenziale enorme - conclude Di Pietro -. Si sta creando un soggetto con una posizione dominante pari al 40% del mercato RC Auto e con a capo Carlo Cimbri, appena condannato in primo grado per il caso Unipol/Bnl, insieme a Caltagirone, vice presidente di Generali". L'Italia dei Valori chiede al governo "quali misure urgenti intenda adottare per rafforzare la credibilita' e la trasparenza delle Autorita' di vigilanza, per garantire i diritti degli assicurati, del mercato e dei risparmiatori e per tutelare i diritti dei piccoli azionisti". com/gug
(END) Dow Jones Newswires
February 10, 2012 12:41 ET (17:41 GMT)

Certo che Di Pietro scassa proprio il kazzo sempre! :D
 
Fiat/Fiat I.: Marchionne ha venduto 980.000 azioni ciascuna societa'TORINO (MF-DJ)--
Tra il 3 e l'8 febbraio l'a.d. di Fiat ha venduto 980.000 azioni Fiat per un controvalore complessivo pari a 4.563.796 euro e 980.000 azioni Fiat Industrial per un controvalore di 7.687.582 euro.
Lo si apprende da due distinti filing model di internal dealing.
Nei giorni scorsi la societa' aveva annunciato le cessioni di azioni da parte del numero uno del Lingotto spiegando che le operazioni di vendita erano state realizzate per fare fronte a una parte degli oneri fiscali derivanti dall'assegnazione. alb [email protected]
(END) Dow Jones Newswires
February 10, 2012 12:49 ET (17:49 GMT)

AHIA AHIA AHIA ... :D

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GRECIA IN RIVOLTA, GOVERNO A PEZZI

Il partito di estrema destra non voterà a favore del piano di salvataggio internazionale. Ministro e tre sottosegretatri lasciano il governo. Lascia anche il vice ministro degli esteri. Sciopero generale di 48 ore, manifestanti in piazza. Scontri con le forze dell'ordine

di Nico Di Giuseppe - 10 febbraio 2012, 19:28








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L'accordo politico sulle nuove misure di austerità pretese da Ue e Fmi in cambio di nuovi aiuti sembrava cosa fatta. Invece, tra i tre partiti che sostengono il governo di Lucas Papademos ce n'è uno che si è tirato fuori.
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Scontri ad Atene
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George Karatzaferis, il leader del partito di estrema destra, ha annunciato che non voterà a favore del piano di salvataggio internazionale da 130 miliardi di euro.
"Ho spiegato agli altri leader politici che non posso votare per questa intesa", ha detto Karatzaferis, il cui partito dispone di 15 dei complessivi 300 voti parlamentari, comunque pochi per essere determinanti ai fini dell’approvazione del piano di salvataggio.
I ministri del partito greco di estrema destra Laos hanno presentato le proprie dimissioni al primo ministro Lucas Papademos. Adesso spetterà al premier scegliere se accettare o meno le dimissioni.
La situazione in Grecia continua ad essere tesa. Uno dei principali sindacati della polizia ellenica, la Poasy, ha chiesto alle autorità competenti di emettere ordini di arresto a carico dei rappresentanti in Grecia della cosiddetta troika, che accusano apertamente di voler strangolare il Paese attraverso le misure draconiane imposte al governo di Atene per evitare il default.
Il messaggio è stato fatto recapitare direttamente agli interessati: Poul Thomsen del Fondo Monetario Internazionale, Servaz Deruz della Commissione Europea e Klaus Mazuch della Bce. "Siate avvertiti del fatto che, in quanto legittimi delegati della polizia greca, esigiamo siano emessi nei vostri confronti ordini di arresto per una vasta gamma di reati previsti dalle leggi vigenti, in armonia con il nostro codice penale", si legge nella missiva della Poasy.
I tre emissari sono accusati tra l’altro di "estorsione, istigazione occulta all’eliminazione o alla riduzione delle politiche democratiche e della sovranità nazionali, interferenza indebita in procedure legali fondamentali".
Nel frattempo, nel centro di Atene, si sono verificati nuovi scontri tra manifestanti e agenti. Nella centralissima piazza Syntagma, proprio davanti alla sede del Parlamento ellenico, centinaia di dimostranti incapucciati o con il volto nascosto da caschi da motociclista sono usciti dal corteo e hanno attaccato la polizia con molotov, pietre e mattoni. Gli agenti in assetto anti-sommossa hanno reagito con un fitto lancio di lacrimogeni e compiendo diverse cariche. Almeno una persona è stata arrestata ed è stato segnalato un ferito.
Nel Paese è in corso uno sciopero generale di 48 ore contro le nuove misure di austerità. Migliaia di persone si sono riversate nelle strade di Atene per protestare contro i provvedimenti decisi dall’esecutivo, tra i quali la riduzione del 22 per cento sui salari minimi e i licenziamenti nel pubblico impiego. Nel pomeriggio Papademos convocherà l’esecutivo per decidere i prossimi passi, ma all’esterno dei palazzi di potere le tensioni sociali non si placano.
 

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