Ci SONO PERSONE ANTIPATICHE MALGRADO I LORO MERITI E ALTRE SIMPATICHE MALGRADO I LORO (1 Viewer)

silpla2000

che bello il yo yo
per riportare i marò a casa dobbiamo ricorrere alla ferrari, se c'era darendere qualche tangente in india per qualche commessa i ns politici facevano a gara per per andare in india, il ministro indiano si è risentito che sulla ferrari c'è lo stemma della marina
Ferrari-marò, India irritata "È incoerente con lo sport"


La Gazzetta dello Sport - ‎31 minuti fa‎




Ferrari-marò, India irritata "È incoerente con lo sport". Milano, 26 ottobre 2012. Il ministero degli Esteri indiano non ha gradito l'esposizione dello stemma della Marina sulle rosse: "Utilizzare eventi sportivi per promuovere cause che non sono di natura
 

DANY1969

Forumer storico
:lol::lol::DD::rotfl::grinangel:
Il pensiero debole

luciana littizzetto

È autunno e noi siam già di 50 sfumature di grigio. L’avete letta la mitica trilogia dei tre libri porno-armony? 50 sfumature di grigio, 50 sfumature di nero e poi 50 sfumature di rosso. Tutti che parlano di sesso sadomaso. Avete mai fatto sesso estremo? Mi sa che al massimo siete cascati dal letto mentre cercavate di levarvi le mutande. Se vi vediamo con la frusta in mano è perché state facendo la maionese, l’unica cosa che avete legato con la corda in vita vostra è stato l’arrosto. La storia è questa.

Cristian Grey, uno ricchissimo e fighissimo, si innamora di Anastasia Steele, una poverissima ma bellissima. E le fa vedere i sorci multicolor. La frusta, la sculaccia, la appende come una salama in cantina, la rivolta come il sacco dell’aspirapolvere, la trita, la spezza…praticamente un mulinex. E lei gode come una salamandra. Alle donne è piaciuto tantissimo. Perché le donne, cari miei, soprattutto quelle regular, le madamine perbenino, sotto sotto sognano un marito che le ribalti. Che le faccia vedere il sole di mezzanotte e lo stocafisso di mezzogiorno. Invece stanno con delle meduse che fanno l’amore una volta ad equinozio. Che pensano che Clitoride sia un filosofo greco. Ectoplasmi che dopo le 9 di sera prendono la forma del divano e lì rimangono fino alle due di notte quando tu per pietà li tiri per i piedi e te li scatafratti nel letto. Lumaconi che se gli dici fammi vedere le stelle ti dicono «Eh.. bisognerebbe andare in montagna…».

Se il maschio nostro ti molla una sberla sul sedere è perché ci si è posata sopra una zanzara. Chiaro che se stai con uno così poi leggi di questo qui che un po’ ti cuorca e un po’ ti regala i diamanti, ti dici perché no. Guardi il tuo lui che russa ancora col telecomando in mano che fra un po’ glielo omologano come protesi, e pensi: ma io anche quattro tirate di capelli me le prendo volentieri... Peccato che sto Cristian Grey sia un disturbato mentale da denunciare per stalking, infatti io speravo che alla fine crepasse tra atroci sofferenze. Oppure che lei cambiasse parrocchia e si facesse suora come Lola Falana. Invece no. Finisce che si sposano e fanno due figli. E continuano a saltare sulla materassa come nelle prime pagine. Ma non è credibile. Dopo due figli le mogli se solo ti avvicini dopo una giornata di sbattimento scuola, casa, compiti, e capo con le paturnie, ti prendono a padellate con la pentola antiaderente così non si vedono i segni... Speriamo solo che non ci sia il sequel. Perché dopo il matrimonio e due figli le cinquanta sfumature potrebbero solo essere di maro
 

LUPO NEL VENTO

All You Need is Growth
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tatteo

Forumer storico
anche in alta val susa piccole grandi porcate:

Falsificava gli orari della segretaria
Arrestato il sindaco di Sauze d’Oulx



meneguzzi--330x185.jpg
Mauro Meneguzzi, sindaco di Sauze d’Oulx




Timbrava il tesserino magnetico della donna e le rilasciava false dichiarazioni di presenza: le
accuse sono truffa aggravata e falso
Mauro Meneguzzi è ai domiciliari

torino
I carabinieri della Compagnia di Susa hanno sottoposto agli arresti domiciliari il sindaco di Sauze d’Oulx, Mauro Meneguzzi, e la sua assistente, Rita Bobba, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal GIP di Torino per truffa aggravata e falso del pubblico ufficiale in danno di un ente pubblico.

Le indagini, condotte tra marzo e luglio 2011 sotto la direzione della Procura di Torino, hanno consentito di accertare che Meneguzzi favoriva illecitamente la propria assistente nella certificazione dell’orario d’ingresso e d’uscita dal luogo di lavoro, timbrando il tesserino magnetico della donna o rilasciandole false dichiarazioni di presenza.
 

PILU

STATE SERENI
anche in alta val susa piccole grandi porcate:

Falsificava gli orari della segretaria
Arrestato il sindaco di Sauze d’Oulx


meneguzzi--330x185.jpg
Mauro Meneguzzi, sindaco di Sauze d’Oulx




Timbrava il tesserino magnetico della donna e le rilasciava false dichiarazioni di presenza: le
accuse sono truffa aggravata e falso
Mauro Meneguzzi è ai domiciliari

torino
I carabinieri della Compagnia di Susa hanno sottoposto agli arresti domiciliari il sindaco di Sauze d’Oulx, Mauro Meneguzzi, e la sua assistente, Rita Bobba, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal GIP di Torino per truffa aggravata e falso del pubblico ufficiale in danno di un ente pubblico.

Le indagini, condotte tra marzo e luglio 2011 sotto la direzione della Procura di Torino, hanno consentito di accertare che Meneguzzi favoriva illecitamente la propria assistente nella certificazione dell’orario d’ingresso e d’uscita dal luogo di lavoro, timbrando il tesserino magnetico della donna o rilasciandole false dichiarazioni di presenza.

ma almeno se la trombava ? :D:lol::D:lol:;)
 

silpla2000

che bello il yo yo
Vi promettono ancora un lavoro ma lo stipendio ve lo dovete pagare voi»

«La Sicilia salvatevela da soli»
Grillo dà la carica al suo popolo


Ma il candidato Coccinelle lo contraddice: sbagliato il paragone mafia-fisco

«Cari signori! Potevate anche indignarvi prima!», e gli battono le mani. «È anche colpa vostra!», e giù scrosci di applausi. «Dovete salvarvela da soli, la Sicilia!», e vanno tutti in delirio. Sono delle sedute psichiatriche, i torrenziali comizi di Beppe Grillo alla conquista dell'isola. E più lui strattona le piazze acclamanti, rinfacciando loro di aver sopportato per decenni governanti indecorosi, più le piazze esplodono in ovazioni liberatorie.
Dice ammiccando Nello Musumeci che «finirà come tradizione: piazze piene, urne vuote». Sarà... Ma certo era un sacco di tempo che da Alcamo a Mussomeli, da Mazara del Vallo a Niscemi, non si vedevano piazze così piene: «Ad Agrigento c'erano diecimila persone, se ci va Alfano fa i comizi dentro un taxi». La sera, quando rientra nel camper con cui si sposta, svuota le tasche: «Non c'è sera che non mi ritrovi una coccinella. Giuro. Nella calca c'è sempre chi me ne infila una in tasca. Mi dicono che portino fortuna...»
Vecchio istrione da palcoscenico, arringa le plebi urlando: «Signori, ho perso la mia identità: non so più se sono un comico, un capopopolo, Gesù, non so cosa. Ma vorrei sapere: chi siete voi siciliani? Avete il 90 per cento delle cose per cui vale la pena di vivere: l'arte, la cultura, la poesia, la bellezza (a parte voi tre qua davanti: siete proprio bruttini), il mare, la storia! Scavi un buco, trovi un normanno! Il cibo! Guardate quanto sono grasso: non ero così quando sono arrivato. Ho ancora un arancino qui, che non riesco a smaltire da Messina...». «I fiiiiimmini!», grida qualcuno. «Le donne! Avete tutto! Il teatro! E invece... Sono andato alla casa di Pirandello: vogliono farci una rigassificatore. Ma porca zoccola cosa ve ne fate di un rigassificatore? Avete un clima che al Nord ce lo sogniamo! Potreste avere una stagione lunga 10 mesi... Noi siamo qui in maglietta e a Milano ai piedi hanno già i Moon Boot!»
E tutti ridono, si dan di gomito, lo incoraggiano quando si avventura sui proverbi siciliani. Solo la curiosità per uno spettacolo gratuito, come dicono i suoi nemici? «Era così qualche mese fa, alle elezioni di Palermo. C'era tanta gente in piazza e poi non abbiamo raccolto niente. Niente! È stato eletto uno come Orlando che sta lì da trent'anni! La gente, però, la vedevo, se ne stava in disparte e pensava: "Ma chi minchia è chistu? Dove pensa di andare?". Ma ora è tutta un'altra storia. La gente non ne può più. Ha capito che non ci sono più "picciuli"!»
Vecchio istrione da palcoscenico, arringa le plebi urlando: «Signori, ho perso la mia identità: non so più se sono un comico, un capopopolo, Gesù, non so cosa. Ma vorrei sapere: chi siete voi siciliani? Avete il 90 per cento delle cose per cui vale la pena di vivere: l'arte, la cultura, la poesia, la bellezza (a parte voi tre qua davanti: siete proprio bruttini), il mare, la storia! Scavi un buco, trovi un normanno! Il cibo! Guardate quanto sono grasso: non ero così quando sono arrivato. Ho ancora un arancino qui, che non riesco a smaltire da Messina...». «I fiiiiimmini!», grida qualcuno. «Le donne! Avete tutto! Il teatro! E invece... Sono andato alla casa di Pirandello: vogliono farci una rigassificatore. Ma porca zoccola cosa ve ne fate di un rigassificatore? Avete un clima che al Nord ce lo sogniamo! Potreste avere una stagione lunga 10 mesi... Noi siamo qui in maglietta e a Milano ai piedi hanno già i Moon Boot!» E tutti ridono, si dan di gomito, lo incoraggiano quando si avventura sui proverbi siciliani. Solo la curiosità per uno spettacolo gratuito, come dicono i suoi nemici? «Era così qualche mese fa, alle elezioni di Palermo. C'era tanta gente in piazza e poi non abbiamo raccolto niente. Niente! È stato eletto uno come Orlando che sta lì da trent'anni! La gente, però, la vedevo, se ne stava in disparte e pensava: "Ma chi minchia è chistu? Dove pensa di andare?". Ma ora è tutta un'altra storia. La gente non ne può più. Ha capito che non ci sono più "picciuli"!»








Nuova strattonata: «Gli avete lasciato fare di tutto, a quelli lì, col voto di scambio. Certo, se fossi nato qui forse anch'io avrei accettato di dare il mio voto in cambio di un posto sicuro. Ma c'è una novità: vi promettono ancora un lavoro ma lo stipendio ve lo dovete pagare voi. Perché i "picciuli" sono finiti!». Confida: «Mentre nuotavo pensavo: se un vecchio di 64 anni può passare a nuoto lo stretto di Messina, anche la Sicilia può cambiare». E di piazza in piazza accusa che «al Nord si lagnano perché dicono che non vogliono più dare 50 miliardi l'anno al Sud ma si dimenticano che i meridionali spendono 60 miliardi l'anno per comprare prodotti del Nord e altri 10 per andare a farsi curare negli ospedali settentrionali da medici siciliani e calabresi costretti a venire via». Racconta di avere preso un treno da Scordia a Vizzini: «Per fare 24 chilometri ci abbiamo messo due giorni in mezzo: l'ultimo trenino di quel tipo l'avevo visto in un negozio di giocattoli». Evoca «Pitagora che andò sull'Etna dove sono andato anch'io e diceva che se si libera la Sicilia si libera il mondo». Strilla: «Già dieci anni fa andavo davanti ai cancelli della Fiat a spiegargli che dovevano fare le auto a idrogeno e se mi avessero ascoltato oggi non chiuderebbero le fabbriche come a Termini Imerese!». Se la prende con la Camusso: «Dice che non parlo mai di lavoro. A me! Ho fatto un libro sul lavoro! Si intitola Schiavi moderni , parla dei nostri ragazzi inchiodati al precariato e la prefazione è di Joseph Stiglitz che forse la Camusso non conosce ma ha vinto il Nobel per l'economia».
E invoca «un reddito di cittadinanza di mille euro al mese per tre anni come c'è nei Paesi civili». Scaglia moccoli contro le politiche europee sull'agricoltura («sono stufo di non poter mangiare un'arancia siciliana perché ci sono solo le tunisine!») e sulla pesca: «Obbligano i pescatori a usare delle reti a maglie larghe come fossero dei mari del Nord!». Maledice la Merkel, maledice le banche, maledice Monti, accusa gli avversari di avere presentato «delle liste piene di diarrea» e di «gente impresentabile», ride del candidato sudista («siete passati da Quasimodo a Micciché») e infilza il democratico Crocetta dicendo che «è una brava persona ma si tira dietro l'Udc, l'Unione Dei Condannati» e invoca l'espulsione dei «politici che ci hanno rovinato ai quali abbiamo il diritto di lanciare almeno uno sputo web».
E la mafia? «Sono andato a Corleone e pensavo di trovarci il Marlon Brando del Padrino . Invece erano tutte facce giovani. Ragazzi entusiasti che vogliono cambiare. Ho girato tutta la Sicilia ma la mafia ormai ce l'avete mandata al Nord dove sono i soldi». Giacomo di Girolamo, il direttore di Marsala.it che ha scritto un libro contundente su Matteo Messina Denaro e da anni sfida il capomafia in una trasmissione radiofonica, ha scritto che non gli piace: «Non è questa, forse, la stessa folla che ha consegnato le chiavi delle città siciliane a quella classe politica che in privato ha foraggiato tutti e che ora pubblicamente viene disprezzata?». Anche il procuratore Antonio Ingroia ha storto il naso: d'accordo che Grillo ama i paradossi, però... Lui risponde: «So benissimo cosa è la mafia. E non mi passa per la testa di sottovalutare il problema. Ma sento un'aria diversa. Finalmente diversa».
I paradossi, però, sono galeotti. E il paragone tra la mafia e il fisco che strangola ha costretto a smarcarsi l'altro ieri, alla trasmissione «La zanzara», anche Giancarlo Cancelleri, il geometra nisseno che il Movimento 5 Stelle candida alla guida del Palazzo dei Normanni: «Era improprio in una terra come la Sicilia. Ma Beppe è un uomo, sbaglia anche lui. Noi non lo osanniamo, non lo idolatriamo. Se lo devo mandare a cagare lo mando a cagare».
Fatto sta che ieri c'è chi ha mandato a spasso lui. Trentasette anni, geometra, sposato, pizzetto da alpino, chitarrista rock, alla prima vera uscita radiofonica dopo avere nuotato per settimane nella scia di Grillo, l'aspirante governatore aveva detto che mai, ad eccezione di Giovanna Marano candidata Sel e Idv, darebbe la mano ai suoi avversari, compreso Rosario Crocetta perché «dà meno sicurezza sulla mafia, sul rischio di infiltrazioni. Non per lui, ma per i suoi alleati dell'Udc». Risposta letale: «L'azienda dove lavora Cancelleri è diretta da un tale Lo Cascio, molto molto, molto amico di quell'ingegner Di Vincenzo, al quale oggi è stato confermato il sequestro di un patrimonio di 400 milioni di euro. Guardasse chi sono gli "amici degli amici"...». Gira e rigira, piaccia o non piaccia, il tema torna sempre, malinconicamente, lì...
 
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