Salve, la discussione iniziata da Delta è molto interessante però vorrei capire meglio il quadro di partenza, ovvero quale ciclo si intende tradare. Ad esempio io con le opzioni ho approcci diversi se trado un inizio e fine intermedio oppure se opero sui cicli inferiori interni, sia di mantenimento della posizione rispetto al tempo sia di tipologia di operazioni, vendita o acquisto o spread a debito o a credito. Su un inizio di intermedio, alla rottura del max del primo t-1 uso solo call in acquisto al primo strike otm, viceversa di put acquistate in chiusura di intermedio sfruttando il tempo rimasto, successivamente o chiudo le posizioni o congelo la posizione vendendo strike diversi. Purtroppo per mia pavidità non entro mai venduto sulle partenze di cicli importanti. Sui vari t+1 o vendo scoperto non tenendo a lungo la posizione e monitorandola costantemente fissando gli stop sul grafico delle opzioni vendute sui minimi o massimi dei prezzi del future che sto tradando o faccio degli spread, ma non faccio mai rollaggi verticali o orizzontali, semplicemente quando vengo toccato chiudo la posizione in perdita altrimenti non trovo la lucidità necessaria per entrare in posizione successivamente.
Per cui è molto importante secondo me capire quale posizione ciclica tradare. Una partenza o chiusura di intermedio mi fa perdere poco theta dalle comprate che è ampiamente compensato dalla volatilità a differenza invece dei cicli interni ad un intermedio e mai inferiori ad un t+1 dove è più conveniente venderlo il theta.